di Enzo Di Fazio
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La motivazione porta all’azione, spinge al fare: se non si getta un sasso nello stagno, l’acqua non fa i cerchi.
Stare fermi ed attendere il movimento dell’acqua, significa perdere le opportunità che la vita ogni giorno ci prospetta
(Guido Zaccarelli, docente di Informatica presso l’Università di Modena)
E siamo arrivati a Ferragosto.
Manca solo qualche giorno ma nell’aria si respira, complice dalle nostre parti il bel tempo, voglia di vacanza e anche odore di affari per chi svolge attività legate al turismo.
I prezzi sono alle stelle. I servizi, come gli alimenti e le bevande, hanno fatto registrare aumenti del 20-30%, ben oltre i numeri dell’inflazione che ormai è diventata l’alibi per giustificare tutto. Anzi no, c’è anche un altro motivo che viene portato a sostegno dell’aumento dei prezzi: l’ineludibile alta stagione. Quella che, di fronte alla meraviglia che suscitano certi prezzi, ci viene spiattellata in faccia continuamente.
– Eh, ma lei lo sa che siamo nell’alta stagione?! – ci dice con un sorrisetto il ristoratore, l’affittacamere, il barcaiolo, il fruttivendolo, il salumiere, il barista, perfino il fornaio, facendoci sentire addirittura inadeguati rispetto alla realtà delle cose per un’osservazione considerata fuori luogo.
E poi ci si lamenta se si constatano cali del 30-40% con un turismo concentrato solo nei fine settimana e limitato a due mesi.
Ci si renderà prima o poi conto che qualcosa dovrà cambiare a Ponza, come altrove?
Ma concentriamoci sulla nostra isola visto che un’occasione ghiotta ce la dà l’interessante intervista (prima e seconda parte) rilasciata da Guido Del Gizzo al nostro redattore Sandro Russo.
Del Gizzo – lo sappiamo – è interessato a Ponza per realizzare con la sua società – Marina di Cala dell’acqua srl – un porto turistico a Cala dell’Acqua, ma il suo progetto va ben oltre l’idea imprenditoriale che di norma cerca un premio a rischio se investe capitali. Almeno questo traspare da quando ha cominciato a scrivere per Ponzaracconta.
Del Gizzo è un visionario perché ragiona in termini di economia sostenibile con un rispetto nei confronti dell’ambiente e della comunità fornese che appare inusuale, per quello che racconta la storia dello sviluppo turistico a Ponza.
Almeno questo si palesa dalle cose che dice e dai progetti che propone.
Sentire parlare di energia generata dal moto ondoso, di comunità energetica, di realizzazione, a corredo del porto, di soluzioni architettoniche che raccontino la storia dell’isola, la vicenda della miniera, le migrazioni e le rotte dei marinai ponzesi – francamente fa specie.
Idee nuove che sicuramente impattano con la resistenza al cambiamento di cui l’isola sembra impregnata, visto che sono passati anni ed amministrazioni varie senza che l’area ex-Samip sia riuscita a scrollarsi di dosso il degrado e gli abusi che nel tempo l’hanno interessata.
Idee nuove che devono confrontarsi con tutti gli ostacoli che Del Gizzo non fa mistero a denunciare nella sua intervista. Al di là dei problemi legali e burocratici deve fare i conti con un’Amministrazione che non gli è certo favorevole, con gli interessi locali che va a scuotere e minare e con le resistenze sia pubbliche che private che trova sull’isola.
– “Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i proprio sogni…” – Sembra scritta apposta per Del Gizzo, questa frase di Paulo Coelho
I temi che tocca nell’intervista sono veramente tanti, dall’impianto del dissalatore alla produzione di energia elettrica, alla raccolta differenziata per finire al famigerato ‘Comparto 13’ dalla cui considerazione – per far sì che quella zona venga dotata degli strumenti urbanistici necessari -, non si può prescindere.
Certo, molto dipende dalle decisioni che assumerà il Tar in autunno, ma molto dipende anche dalla rimozione dei tanti ostacoli che oggi ci sono, da una visione nuova e non compromessa degli amministratori dell’isola (di oggi e di domani) e, soprattutto – come sottolinea lo stesso Del Gizzo – dall’atteggiamento e dal coinvolgimento della comunità fornese.
Ciò che meraviglia – intanto – è la scarsità di commenti che un’intervista di tale portata avrebbe dovuto suscitare. Eppure, di materiale su cui poter intervenire ce n’è veramente tanto. Siamo al primo giorno – è vero – e anche qui probabilmente sono il lavoro estivo da una parte e l’aria vacanziera dall’altra a tenere la gente lontana dal sito e dall’esprimere le proprie idee. A meno che non ci sia pure una sorta di silenzio tipicamente isolano che conosciamo bene.
Sì, c’è lo scambio di battute tra Biagio e Sandro ma ci vedo in quello che dice Biagio, fatta eccezione per una labile apertura verso il futuro, piuttosto la ricerca di responsabilità e il solito rammarico per ciò che non è stato fatto nel passato.
Intanto il sito che in molti, qualche mese fa davano per morto, o solo buono per pubblicità (ricordo questo malevolo commento lasciato sulla pagina Facebook all’Epicrisi del 28 maggio di Franco De Luca), è vivo e vegeto e seppure, a personale ridotto (anche quelli della Redazione vanno ogni tanto in ferie), continua ad essere una presenza attiva sull’isola.
Lo dimostrano l’intervista a Del Gizzo, appunto, ma anche l’ospitalità data alle dichiarazioni del Segretario comunale uscente Allocca (Smentita di Raffaele Allocca ad articolo comparso su giornale e YouTube) come alla notizia di nomina del nuovo segretario (Ponza avrà presto il nuovo segretario comunale) o a quelle di cronaca recuperate dai giornali (Dalla stampa notizie belle e qualcuna brutta, su Ponza e Ventotene); (Notizie dalla stampa dei giorni scorsi: collegamenti marittimi e rifornimento idrico).
Abbiamo una visibilità – e aggiungo io un’importanza -, nel web, di cui non ci rendiamo nemmeno conto. Commovente la richiesta di qualche giorno fa di una lettrice che chiedeva di sapere se a Ponza ci sono spiagge per disabili dopo aver tentato inutilmente di contattare e scrivere alla Pro Loco. Ritornata a chiedere informazioni le abbiamo suggerito di rivolgersi al Comune ma anche raccomandato di essere paziente e tenace nell’attesa al telefono… Ci auguriamo che nell’interlocutore del Comune abbia trovato le risposte che cercava.
L’ampio spazio dedicato all’intervista a Del Gizzo mi impone di ridurre al minimo indispensabile l’attenzione verso tutte le altre cose scritte sul sito nella settimana
Non sono poche né di poco interesse, almeno per chi vuol gettare uno sguardo oltre i confini isolani.
In questo è molto bravo Sandro che, dotato di sensibilità non comune, per piacere suo (ma spesso anche di altri), seleziona articoli di autori che, con i loro scritti, in qualche modo hanno la capacità di farci riflettere ed aprire anche nuovi orizzonti come luci in un paesaggio notturno.
Così abbiamo parlato di dieta mediterranea (leggi qui e qui) riprendendo alcuni articoli pubblicati da Repubblica. Tema legato anche ai prodotti agricoli che aiutano a definire l’identità dei territori e che, notoriamente, rappresentano riferimenti virtuosi per un turismo alternativo da cui al momento Ponza è esclusa o solo marginalmente rappresentata (anche qui Del Gizzo dice la sua – risposta alla domanda 5 – da agronomo qual è).
E per saperne di più non perdetevi l’articolo “Gli antropologi ne sanno una più del diavolo” proposto da Sandro.
Non sono mancati gli articoli sull’economia blu e sul cambiamento climatico, problema di estrema attualità della cui dimensione e portata, anche sulla sfera dei sentimenti, ancora non ci siamo resi conto.
Se da una parte riusciamo ad accettare l’intrusione del granchio blu che comincia a farsi vedere sul nostro litorale, ci rattrista quanto racconta Rumiz sulle rondini morte per via di uno sbalzo di temperatura di 20 gradi (da 30 a 10 nel giro di poche ore) che, durato un giorno ed una notte, ha ucciso esemplari grandi e piccoli cambiando la realtà di quel luogo.
Per quanto riguarda l’economia blu, il progetto WeMED NaTour dell’UE sembra scritto per Ponza e per le cose che da anni andiamo raccontando. Può darsi, non tanto nell’applicabilità del progetto quanto nella capacità di dare evoluzione al pensiero e sollecitazione al cambiamento
L’industria del turismo dipende fortemente dalla qualità degli ecosistemi naturali per attrarre visitatori, ma allo stesso tempo incide rendendo il settore vulnerabile in termini di sostenibilità. Migliorare e sviluppare competenze nel settore è vitale, più che mai, considerando i pericoli che la crisi climatica sta generando anche al giorno d’oggi. In questo contesto gioca un ruolo cruciale il progetto WeMED_NaTOUR dell’UE per promuovere lo sviluppo e la diffusione delle buone pratiche per il turismo marino e costiero sostenibile.
Saperne di più non fa mai male.
E continuando nello sfoglio dei titoli della settimana ci imbattiamo, come di consueto, nei quadretti isolani di Franco De Luca che hanno per ingredienti ora i sentimenti che scaturiscono dagli incontri con amici di vecchia data (Nel lampo dell’incontro), ora la ricerca del significato di parole dove più che l’etimologia, a spiegare il senso è il contesto in cui si utilizzano (Canisella: semantica).
Abbiamo ricordato la tragedia di Marcinelle dell’8 agosto 1956 in occasione della Giornata nazionale del sacrificio italiano nel mondo mentre Giuseppe Mazzella di Rurillo ci ha aggiornato, da Ischia, sugli interventi posti in essere in direzione della lenta e sofferta ricostruzione di Casamicciola.
Un piccolo spazio l’abbiamo riservato a un grande continente, all’Africa, diventata ormai centrale nella geopolitica mondiale ma soprattutto zona del mondo con cui abbiamo a che fare per via del flusso inarrestabile di migranti.
Abbiamo riportato l’annuncio della festa dell’Assunta a Le Forna che, entrata nel vivo già da ieri, trova in padre Francesco il suo grande trascinatore e segnalato la conferenza che il nostro Sandro Romano terrà, oggi, a Ventotene sulla colonizzazione borbonica.
Infine un lieto evento: la nascita della piccola Isobel, a cui vanno i miei/nostri (della Redazione) auguri.
Non c’è niente di più bello dell’annuncio di una nascita, perché la nascita è vita, è speranza, è futuro, è quello che sta nel domani la cui bellezza e vivibilità non dipende da Isobel appena nata ma dal comportamento responsabile di noi adulti.
Buona domenica e buon Ferragosto a tutti.
Martina Carannante
16 Agosto 2023 at 19:39
Ferragosto sottotono a Ponza.
Chi sta sull’isola ha potuto notare che è andata veramente male. Pochissime presenze, forse meno 40% rispetto agli anni passati…
Settori completamente in crisi e questa volta non si può dare la colpa al brutto tempo.
La festa dell’Assunta a Le Forna penso sia andata super bene. Io non c’ero perché lavoravo. So di fuochi che sono durati oltre mezz’ora e l’assenza di gente al porto fa sperare che fossero tutti a Le Forna a festeggiare… anche se dubito fortemente.
Ponza quasi sicuramente chiude la stagione turistica con un calo di almeno il 35% di presenze, dato emerso già a partire da luglio,
anche se i dati definitivi li conosceremo solo a fine settembre.
Appartamenti vuoti a Ferragosto non si sono mai visti. Così come bar vuoti e ristoranti che faticano a riempire il secondo turno, quando nella settimana di Ferragosto si faceva anche il terzo turno
C’è solo turismo da charter nautico. Per questo tante barche e turisti giornalieri che si concedono una gita in barca e null’altro.
Anche l’idea di Vigorelli di fare di questo paese l’isola delle meraviglie è svanita e coloro che pensavano di poter realizzare un’isola di élite non si avvicinano nemmeno per errore.
Non ci sono attrattive, oltre il mare; non ci sono eventi, scarseggiano i collegamenti ma abbonda l’odore acre del depuratore e
dell’immondizia per le strade…
Insomma nulla di positivo si intravede all’orizzonte