Editoriale

Epicrisi 436. “Passato ’u scoglie russ’…”

di Silverio Lamonica

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È sempre attuale il detto ’Na vota passato ’u scoglie russ’, s’arricordano ancora ’i nuie?
Per coloro che non hanno dimestichezza col nostro dialetto e i relativi proverbi, preciso che ’u scoglie russ’, ossia lo scoglio rosso è quella roccia brunastra a forma di due gobbe di cammello, che si staglia di fronte alle Grotte di Pilato, prima di entrare nel porto di Ponza. Quelle due gobbe rocciose che si ergono verso il cielo, evocano – per noi ponzesi – le ben più famose Colonne d’ Ercole, che appunto limitavano il Mare Nostrum delle civiltà antiche e il mondo fino ad allora conosciuto.

Di certo, dopo che il ministro Musumeci ha visitato Ponza e al quale i due sindaci delle isole ponziane hanno espresso le necessità dei nostri territori, a più di qualcuno, dei miei concittadino sarà venuto il dubbio: – See… ’na vota passato ’u scoglie russ’… -, tanto più che leggendo l’articolo di Del Gizzo:  L’arroganza come metodo di governo, dalla tabella allegata si evince che le voci del PNRR che riguardano prevalentemente le necessità dei piccoli comuni sono state soppresse e destinate ad altro. Si spera che le vie del Governo siano molteplici (infinite – come si sa – sono quelle del Signore) e il Ministro possa trovare un’altra strada per far fronte alle necessità di noi isolani.

Anche Ponzaracconta varca ’u scoglie russ’ con frequenza sempre maggiore e lo dimostra la mole di articoli che spaziano dal Continente Nero: Mal d’Africa, Un’altra Africa, al Nuovo continente L’America e noi. Il viaggio di Meloni in Usa, continenti divisi dall’oceano e quindi il mare nel suo excursus storico, quale meta di vacanze, fin dal sec. XVIII, con C’era una volta il mare (1) e (2) (una serie che continua).


Restando al nostro continente, leggiamo ciò che accade in Francia secondo Edgar Morin, vecchio e saggio testimone del nostro tempo, e perché accade.


Né mancano articoli che riguardano varie città italiane: La Festa dell’Unità a Roma, con tema Israele e la sinistra, oppure la città di Otranto che subì l’invasione turca nel 1480 [in due puntate (1) e (2)].


Del resto è bene che questo sito sia aperto alle notizie che avvengono oltre e ben oltre lo scoglio di cui sopra. Argomenti a volte molto drammatici e che ci inducono tutti a riflettere: Esiste ancora la tratta degli schiavi, coi relativi, numerosi commenti tendenti ad approfondire la conoscenza del ben triste fenomeno.

nonché Guerra in Ucraina, l’Europa, l’Africa: viene sottolineata da BernardHenri Lévy “la carità pelosa” di Putin verso i paesi africani.

Oppure temi più leggeri che a volte solleticano il palato dei buongustai: Viaggio attraverso i luoghi simbolo della dieta mediterranea, con prima tappa obbligata a Genova, per gustare le trenette col pesto, a çimma, a base di carne di vitello e altre gustose specialità.

Restringendo l’orizzonte alla nostra provincia, segnaliamo: L’impegno di Claudia tra studio e sport, non possiamo non fare il tifo per questa stupenda, giovane atleta, anche a prescindere dalle sue origini ponzesi; gli Eventi estivi a Formia e Latina e a Ventotene Teatro in piazza, va in scena il suggestivo dramma epistolare  di Julia, la figlia di Augusto relegata in quell’isola.

Rientrando all’interno d’u scoglie russ’, oltre agli articoli riportati dalla stampa: Lavori a punta Madonna e Ponza Estate 2023, registriamo – purtroppo – la scomparsa di tre nostri concittadini: Silvia Vitiello, Aniello ’i Bartulett e Giuseppe Tricoli. Ai loro familiari le condoglianze più sentite.

Di Giuseppe Tricoli vorrei aggiungere qualcosa  a quanto già riportato dalla Redazione. Giuseppe Tricoli è stato uno dei primi idraulici che, con grande professionalità, fin dagli inizi degli anni ‘60 ha contribuito a modernizzare le nostre case, creando i primi impianti di acqua corrente, rendendole così idonee ad accogliere l’incipiente flusso turistico. Inoltre Giuseppe prese parte attiva, vero la metà degli anni ’70, alla vita politico-amministrativa, favorendo il radicale rinnovamento dell’Amministrazione comunale isolana nel 1975.

Infine, Franco De Luca ci propone, rigorosamente in vernacolo ponzese, una riflessione sul caldo asfissiante delle Notti d’estate. Ma nello stesso tempo ci presenta Chi d’austo ’n s’è vestuto, vierno ’ncuollo c’è venuto. Oltre alle efficaci argomentazioni di Franco sul futuro nostro e dell’umanità intera, io vorrei aggiungere che quel proverbio, immancabilmente ad ogni inizio di agosto, mi veniva riferito da Luigi Migliaccio, classe 1888, nonno materno di mia moglie Anna Maria. Mi invitava a non stare più in canottiera, perché il caldo presto sarebbe svanito. Del resto, proprio mentre scrivo, avverto che l’aria s’è rinfrescata e piove. Mare agitato e collegamenti marittimi veloci sospesi. Quindi cominciamo a consultare con maggiore frequenza i vari bollettini Meteo settimanali, puntualmente elaborati da Sandro Romano, con le relative, bellissime foto di contributori vari.

Comunque, siamo ancora nella prima settimana di agosto, il tempo si aggiusterà, e si riprenderà la vita normale di sempre nell’area portuale e non solo, così ben descritta da Franco: La Parata. Anche perché – secondo un altro proverbio – adda veni’ ancora ’u secca fico.

Con tale nota ottimistica, auguro buona domenica a tutti.

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