di Giuseppe Mazzella di Rurillo
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Ho letto tutta d’un fiato l’epicrisi ultima di Franco De Luca. Ho capito perfettamente i suoi sentimenti. É un antico uomo di cultura, di impegno politico e civile e come me, come noi, profondamente legato all’isola.
Gli isolani sono diversi dai continentali. Vedono e vivono l’isola come un “continente” poiché il mare separa l’isola non la unisce al “continente”.
Noi pensiamo, come isolani, che tutto deve esserci qui come “sul continente”: la scuola, l’ospedale, il monumento, il museo, il giardino pubblico… e tutto il resto. Cose che abbiamo visto e vissuto sul “continente”.
Il continente diviene il mondo civile o civilizzato che noi vogliamo anche nella nostra isola. Sia di 3mila abitanti a 40 miglia dal continente come Ponza o di 64mila abitanti (come una media città italiana, tipo Benevento), ed a soli 18 miglia dalla capitale del Mezzogiorno, Napoli, come Ischia.
Ed allora anche se facciamo un “giornale locale” – 55 anni fa lo facevamo “al piombo” ed oggi lo facciamo sul web – se cresciamo nei lettori o visitatori il giornale si allarga nei temi e nei contenuti sempre di più.
Ponzaracconta potrebbe essere il giornale delle isole napoletane “nel continente”. Ecco perché il mare ci deve anche unire al continente non ci deve solo separare.
Oggi il continente è l’Unione Europea. E tre confinati nel 1941 l’hanno immaginata proprio a Ventotene. Lo scoglio più piccolo. Lontano. Dimenticato.
Credo che allargare i temi, proporre “le isole napoletane nel continente”, sia il nostro compito.
17.07.23 – Giuseppe Mazzella – Direttore de Il Continente