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Gentile Redazione,
nel nostro Paese, il capoluogo di provincia con la percentuale più alta di raccolta differenziata è Como, che raggiunge quasi il 92% con poco più di 600.000 abitanti, mentre il comune con la percentuale più elevata è Capannori (LU) , al 100% da oltre 15 anni, con 46.000 abitanti.
Salerno, con oltre 140.000 abitanti, è da molti anni sopra il 70%.
Ponza, con i suoi (forse) 2000 residenti invernali e i suoi (forse) 15.000 residenti estivi per (forse) una quarantina di giorni, non ha nemmeno risposto al questionario predisposto sul tema dall’ISPRA.
Nel 1991, il prof. De Bertoldi, all’epoca uno dei massimi esperti mondiali di compostaggio, con cui collaboravo appunto sulla questione dei rifiuti solidi urbani, mi mostrò la prima isola ecologica a scomparsa, che era stata realizzata nei primi anni’80 a Lucerna, in Svizzera, sul lungolago: una “giostra” di cassonetti, specifici per rifiuto, piazzati in una camera realizzata sotto il fondo stradale, serviti da una colonnina di conferimento esterna, attivata da una tessera magnetica che registrava l’identità del conferitore, la quantità e tipologia di rifiuto, data etc., da cui derivava l’importo della tassa da pagare.
Pochi anni prima, Katia Bastioli, con il suo gruppo di ricerca dell’Istituto Donegani di Novara, metteva a punto il Mater-Bi, capostipite delle plastiche biodegradabili oggi prodotte nel mondo: è stato necessario oltre un quarto di secolo perché diventassero di uso comune.
Perché questa premessa?
Perché dobbiamo smetterla di eleggere, come amministratori dell’ambiente in cui viviamo, delle degnissime persone che devono imparare ad occuparsi di ambiente e territorio: dobbiamo scegliere persone che lo sappiano già fare.
Mater-Bi, isole ecologiche a scomparsa, raccolta differenziata, vanno a rilento perché gli amministratori sono ignoranti e incapaci, o, quel che è peggio, non disposti a rivolgersi alle competenze che oramai esistono, diffuse, in giro per il mondo.
La raccolta differenziata dei rifiuti di 2000 persone , o di 15.000 per quaranta giorni l’anno, sono un’inezia organizzativa: la sua mancanza, invece, è il segno di una inciviltà amministrativa che non possiamo più permetterci.
Come i rifiuti di Palmarola (leggi qui la notizia sui giornali), che sono uno schiaffo e un insulto a tutta la gente civile di questo paese, che rischia, proprio per questo genere di episodi, di vedere limitata la propria legittima e sacrosanta possibilità di fruizione di quel territorio: non possiamo accettare che l’unico modo per preservare l’ambiente sia quello di impedirne, di fatto, il godimento da parte degli esseri umani.
Ho sempre detestato le campagne “puliamo i mondo” lanciate dalle associazioni ambientaliste: le trovo demagogiche, auto-celebrative e, sostanzialmente, inutili.
Mia moglie ed io abbiamo educato le nostre figlie a non gettare i rifiuti per strada e a cercare, e servirsi, dei contenitori appositi: ma, soprattutto, a inveire contro i responsabili della tutela dell’ambiente, che non sanno fare il loro mestiere.
Perché l’unica vera tutela dell’ambiente è una cittadinanza consapevole e attiva.
Scusate lo sfogo,
Guido Del Gizzo
Segue contributo video: Nuove modalità di raccolta dei rifiuti
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