Editoriale

Epicrisi 429. Il vento del cambiamento sul mondo e sul sito

di Sandro Russo

 

Ho proposto qualche anno fa una canzone ‘faro’ dei nostri anni… neanche degli anni più verdi; non dei tempi dell’isola di Wight per capirci, ma di qualche anno successiva. Era comunque una congiuntura favorevole, in cui il mondo poteva prendere una piega diversa; cosa che poi non è accaduta. Ne abbiamo scritto qui, in occasione della morte di Gorbaciov.


C’entra con l’argomentazione che andremo a svolgere.

Convinti o meno, questa settimana è stata segnata, proprio al suo inizio, dalla morte di Berlusconi: ne abbiamo preso atto, con almeno quattro articoli, ma ben più lunga è stata l’onda dei pensieri che ne sono seguiti:
La scomparsa di Berlusconi
Morte di Berlusconi, la presa di posizione di Tomaso Montanari
Berlusconi. Che c’entra Ponza?
Una analisi del “berlusconismo”

E ci siamo anche contenuti, data la quantità delle cose lette sui giornali – e per chi ancora vede “le televisioni”, propinate “a reti unificate” – e seguite alla sciagurata decisione della Presidente del Consiglio sul lutto nazionale e la sospensione delle attività parlamentari.
Particolarmente stridente con l’arrivo della notizia del naufragio presso l’isola greca di Kalamata del barcone dei disperati (sotto, in una foto prima della tragedia) con un numero spropositato di morti.

Immagine da twitter della corrispondente di New York Times World,  Niki Kitsantonis,
15 giugno 2023. NPK  Twitter / Niki Kitsantonis

Due cose mi hanno colpito: l’analogia con la tragedia (recente) di Cutro nelle nostre acque, per l’atteggiamento intransigente e attendista sui soccorsi del governo greco di destra – nella mia mente in Grecia i “colonnelli” non sono mai andati via – e la causa del capovolgimento. Ho letto diverse versioni: uno strattone del cavo durante un tentativo di rimorchio o l’improvvido lancio di bottiglie d’acqua da parte di un mercantile e spostamento del carico umano fino alle estreme conseguenza. Facile dire che non dovevano farlo: ma si erano ridotti a bere l’acqua di mare, che come tutti sanno è l’anticamera della morte.

I pensieri girano in tondo: questo Governo è stato propiziato da Berlusconi ed è fatto per restare, come l’altra volta – nel deprecato ventennio -; pure allora si erano illusi (i benpensanti) che li avrebbero cacciati via. In questo esordio del primo governo post-fascista tutto va in quella direzione: condotta globale e decisioni prese, volta per volta; una ‘piccola’ forzatura dopo l’altra…
Già adesso ininfluente, in termini pratici il dissenso dell’altra metà degli italiani, più incisivi sui social che nelle aule parlamentari.
Su Berlusconi e le donne hanno scritto incisivamente, oltre a Dacia Maraini, anche Cristina Comencini, Concita De Gregorio (…e chissà quanti altri, ma riferisco di quel che ho letto io).
Concita, qui in file .pdf: Invece Concita. Del 13 giugno 2023


Altra (tragica) notizia che ha dato molto da pensare nella settimana, è stato l’omicidio stradale di un bambino di cinque travolto da un SUV di giovani “influencer” che giravano un video da mettere su Youtube. Non ne abbiamo parlato sul sito ma il fenomeno “telefonini” è stato toccato da Pasquale Scarpati nella sua disamina parziale sul Passato (1) e (2). Conoscendolo, sicuramente tornerà sull’argomento.

Chi ne ha scritto con la penna avvelenata è stato invece Michele Serra, nella sua Amaca del 16 giugno. Qui anche in file .pdf: Michele Serra. L’Amaca del 16 giugno 2023

Mi succede – quando sento i termini influencer, Youtuber e follower -, di provare un istintivo ribrezzo. A termini invertiti la famosa frase di Goebbels, che ho trovato associata ad un’altra, anch’essa significativa:

Ma cambiamo argomento.
Si meraviglierà forse lo stesso cumpa’ Pasqualino dell’associazione che ho fatto nei miei pensieri tra i suoi due pezzi sul Passato e La ginestra di Leopardi, riportata nel video di Annalisa Gaudenzi sulla cima del Vesuvio e (per esteso, in file .pdf) nell’articolo sul sito: diverso il contesto, gli obiettivi, la forma, ma in comune hanno l’occhio che guarda e l’ironia sulle «Le magnifiche sorti e progressive» della specie umana. Rileggere Leopardi non fa mai male; anzi, come per Manzoni (vedi e ascolta qui), potrebbe riservare sorprese…
G. Leopardi. La ginestra o Il fiore del deserto (1836).pdf


A proposito di morti e di scrittori disperati e disperanti, sempre nella settimana appena trascorsa abbiamo segnalato la scomparsa, a 92 anni di Cormac McCarthy. Nell’articolo riportato, Gianni Riotta cita (nel titolo) La strada e Non è un paese per vecchi; entrambi trasposti in film di grade successo; il secondo dai fratelli Coen, che hanno declinato la stupidità umana in tutte le sue (mirabili) sfaccettature.


Si parva licet… (componere magnis)
– Se è lecito accostare le cose grandi a quelle minime – il sito nella fattispecie – il riflusso è evidente anche dalle parti nostre (contributori del sito e Redazione).
Il sito cambierà; sta già cambiando.
Le poche forze rimaste operative in redazione non basteranno a seguire tutti i filoni che abbiamo aperto in tempo migliori; non si riuscirà a render conto delle tante sfaccettature della vita dell’isola e per forza di cose non si potranno pubblicare tutte le proposte che quotidianamente riceviamo in redazione.
La funzione primaria che era anche la “mission” del sito alle origini: “Prima che il tempo cancelli le tracce, raccogliamo insieme la storia e la cultura di Ponza e dei Ponzesi” – l’abbiamo ampiamente assolta (leggi qui).

Ora lentamente il sito si adatterà ai tempi bui prossimi venturi; persa la funzione di volenterosa celebrazione dell’esistente, servirà a accompagnare il declino della nostra generazione e della vita associativa sull’isola.
Richiamo alla memoria il titolo e l’essenza di un romanzo di fantascienza di Arthur C. Clarke, sulla fine dell’umanità come siamo abituati a intenderla. Le guide del tramonto (Childhood’s End) del 1953; una specie di vademecum per tempi difficili.

Continueremo a fare centro sull’isola, compatibilmente con i contributi e i feed-back che riceviamo; coltiveremo la conoscenza e bellezza in ogni loro forma come i monaci del Medio Evo trascrivevano al lume di tremolanti candele i capolavori del pensiero greco e romano per trasmetterlo ai posteri:


Vanno in questa direzione gli articoli:

Alessandro Alfieri al teatro Manzoni (3): le nuove tendenze in musica
Concerto per San Silverio
Sabato 17 giugno nuovo appuntamento con ‘II Sentiero di Circe’
“Altre Storie”, evento a Latina
I volti di Silverio, i tanti volti di noi nell’opera di Francesco Ambrosino
Due poesie (di Monica Conversano)
Una foto racconta… (55). Incontro con Frankenstein a Ginevra
Una canzone per la domenica (250). “Still… you turn me on” di Greg Lake E, L & P.
Ponza. Dalla stampa: l’incontro con i giovani imprenditori di Unindustria
II Meteo (126). La settimana da lunedì 12 giugno 2023
Una pala eolica per il dissalatore. Ci sta pensando l’isola del Giglio
Novità “green” per I’Ufficio Postale di Ponza
Scomparsa dell’artista Davide Rossillo: cordoglio a Formia
Ponza, domenica anteprima del video ‘The Islands’ di Luquas Dj
Gli anni di Procida, tra il 1967 e il 1982, in un libro
(di Rita Bosso e Tobia Costagliola)
  Diamo una chance al futuro con la segnalazione: E’ nato Luciano!

Indice della settimana (in ordine inverso di comparsa, dagli ultimi al primo)

– Gli anni di Procida, tra il 1967 e il 1982, in un libro di Rita Bosso e Tobia Costagliola
– Ponza, domenica anteprima del video ‘The Islands’ di Luquas Dj
– E’ nato Luciano!
– Alessandro Alfieri al teatro Manzoni (3): le nuove tendenze in musica
– Concerto per San Silverio
– Sabato 17 giugno nuovo appuntamento con ‘II Sentiero di Circe’
Passato (2)
“Altre Storie”, evento a Latina
– Una analisi del “berlusconismo”
– Annalisa Gaudenzi con Casa Italia, dalla cima del Vesuvio
– I volti di Silverio, i tanti volti di noi nell’opera di Francesco Ambrosino
– È morto Cormac McCarthy, lo scrittore dell’America spietata
– Due poesie
Passato (1)
– Morte di Berlusconi, la presa di posizione di Tomaso Montanari
– Berlusconi. Che c’entra Ponza?
– Novità “green” per I’Ufficio Postale di Ponza
– Una foto racconta… (55). Incontro con Frankenstein a Ginevra
– II libro su Alessandro Manzoni, presentato al Teatro Manzoni
– La scomparsa di Berlusconi
– II Meteo (126). La settimana da lunedì 12 giugno 2023
– Una pala eolica per il dissalatore. Ci sta pensando l’isola del Giglio
– Una canzone per la domenica (250). “Still… you turn me on” di Greg Lake E, L & P.
– Ponza. Dalla stampa: l’incontro con i giovani imprenditori di Unindustria
– Scomparsa dell’artista Davide Rossillo: cordoglio a Formia
– Epicrisi 428. II futuro ha le radici nella memoria, ma va decisa la direzione di marcia

5 Comments

5 Comments

  1. Piero Vigorelli

    18 Giugno 2023 at 08:23

    Ciao Sandro, una mia riflessione…

    BERLUSCONI,
    I COMUNISTI FALLITI
    E ’A LIVELLA

    di Piero Vigorelli

    Posso dirlo con franchezza? Lo dico.
    Alcuni commenti su Berlusconi hanno raggiunto l’abisso dell’ignominia.

    Dai suoi avversari mi sarei aspettato un ragionamento critico, rigoroso, puntuto. Un ragionamento, appunto, non un vilipendio di cadavere trasudante rabbia e odio.

    E’ ovvio che Berlusconi sia stato una personalità politica divisiva. Lo è stato come lo sono tutti i leader di tutti gli schieramenti politici, ovunque nel mondo.

    Ma la morte è ’a livella.

    Dovrebbe avercelo insegnato, in politica, il fascistone Giorgio Almirante che si recò alla camera ardente di Enrico Berlinguer nel giugno del 1984, oppure i comunistoni Giancarlo Pajetta e Nilde Jotti che nel maggio del 1988 resero omaggio alla salma di Almirante varcando la sede del Msi.

    Nei due casi, il popolo comunista e quello fascista accolsero con rispetto il nemico politico numero uno, non si udì un solo fischio di dissenso e sui volti dei due popoli non c’erano segni di stupore per la visita degli “intrusi”.

    Al contrario, il sito Ponza Racconta, invece di ragionare e proporre autorevoli commenti di segno diverso, in un sano confronto pluralistico, è andato a raschiare il fondo del pozzo nero, dando dignità esclusivamente a personaggi borderline quali Tommaso Montanari e Vito Mancuso, ai quali si è accodato financo Guido Del Gizzo, ormai onnipresente sul sito come il prezzemolo nei piatti, che si è spericolatamente elevato a spiegare che Montanari sia un cattolico praticante, non un comunista urticante.

    Montanari, per chi non lo sapesse, è un patito di uscite narcisistiche alla Nanni Moretti (“Mi si nota di più se ci vado o se non ci vado?”), fa convegni negazionisti sul “revanscismo fascista sulle foibe” o su l’intangibilità della Costituzione, che pure è stata modificata una buona decina di volte, anche con i voti della sinistra.

    Costui ha deciso di non esporre la bandiera a mezz’asta all’università di cui è rettore, come prescritto dal lutto nazionale per Berlusconi, arrivando a sostenere di non farlo perché il caro estinto rappresentava la mercificazione del corpo delle donne.

    La qual cosa, detta dalla sinistra che è favorevole alla compravendita dell’utero in affitto, fa solo inorridire.

    In ogni caso, non mi sembra cattolico fervente un Montanari il cui odio per Berlusconi non rispetta il mistero della morte e non rispetta la pietas cristiana.

    Cosa che del resto lo accumula al marginale teologo Vito Mancuso, per molti aspetti più luterano che cattolico, specie quando dimentica che per Gesù è la Verità a renderci liberi, non è la Libertà a farci veri.

    Mancuso arriva a teorizzare che Berlusconi sia un virus infettivo che ha cambiato geneticamente la società italiana e che i suoi lunghi effetti infestanti siano ancora più micidiali perché resistenti nel tempo… Insomma, il presunto teologo nega a Berlusconi la Redenzione e la Salvezza.

    E’ tuttavia del tutto evidente che l’odio livoroso verso Berlusconi sia direttamente proporzionale all’invidia che il piccolo esercito dei sinistri falliti nutre per i suoi innegabili successi nell’immobiliare, nella televisione, nell’editoria, nella pubblicità, nelle assicurazioni, nello sport e nella politica.

    Per carità, l’odio è un sentimento umano primordiale.
    Ma a sinistra l’odio viene sdoganato addirittura come una virtù, fino a concepire il diritto all’insulto e al linciaggio, che sono i figli legittimi della sbandierata superiorità morale comunista e della supponenza di credersi custodi della verità.

    Ecco perché, nonostante tutto, nel bene e nel male, conoscendone pregi e difetti, non finirò mai di ringraziare Silvio Berlusconi che nel marzo 1994 ha fondato il centrodestra e ha sconfitto la “gioiosa macchina da guerra” del Partito Comunista, che aveva la strada spianata per la conquista del potere.
    È questo il capolavoro di Berlusconi.

  2. La Redazione

    18 Giugno 2023 at 08:55

    Sandro Russo ha selezionato personalmente gli articoli pubblicati sul sito, tra le decine di quelli letti nei giorni successivi alla morte di Berlusconi. Si può pensare tra quelli che più rispecchiavano il suo pensiero; non gli pare di “aver raggiunto abissi d’ignominia”.
    Evidentemente è il pensiero prevalente del popolo della “fazione avversa”, che è meno esiguo di quel che può sembrare. Per cui l’unica parte condivisibile dell’(auto)difesa di Vigorelli è l’aggettivo “divisivo”.
    In proposito ribadiamo i concetti espressi con questa lettera ripresa da la Repubblica di ieri (ma si sa… la Repubblica è il giornale che è!)

    Lutto di Stato e sostituzione etica
    di Primiano lannone – in Lettere in Redazione de la Repubblica del 17 giugno 2023, pag. 35

    A me pare che dopo la trasfigurazione di Berlusconi da leader discusso e divisivo quant’altri mai in padre della patria si possa legittimamente dire che è in atto la sostituzione etica, non etnica, nel nostro Paese. I segnali erano ben evidenti anche prima della morte dell’uomo, ma il lutto nazionale imposto per calcolo politico e furore ideologico, a dispetto e di una fetta molto consistente di italiani, conferma che siamo passati dalla convivenza pacifica e tollerante delle varie “comunità etiche” in una società aperta – che caratterizza le democrazie autenticamente moderne e liberali – allo Stato Etico (Hegel) che fabbrica e impone i valori morali dettati dalla dittatura della maggioranza, degenerazione della democrazia (Tocqueville).

  3. Rosanna Conte

    18 Giugno 2023 at 10:12

    Mi sembra doveroso rispondere a Vigorelli per rassicurarlo in primis che non c’è assolutamente odio né invidia verso il defunto Berlusconi. C’è una presa di distanza forte per quello che ha veicolato fra gli italiani: i valori dell’edonismo puro, dell’ottimismo senza motivi e radici, della superficialità con cui guardare alla vita, della forza dell’unico valore per cui ha lavorato, il denaro, capace di cambiare le cose, di cancellare colpe o reati, di acquistare la dignità delle melze calzette. Tutto si può comprare! È questo che ha insegnato e vuoi che non ce ne indigniamo? Anche i partiti di sinistra ha comprato? Non lo so, ma certamente non c’è stato un contrattacco operativo alle leggi ad personam e sulle leggi elettorali la sinistra lo ha inseguito per farsi più furba. Come si può notare, il marcio ha dilagato. Sono rimasti i movimenti e le singole voci che Vigorelli vorrebbe denigrare. I valori e le attenzioni al sociale di personalità come Tomaso Montanari e Vito Mancuso sono quel poco di ossigeno che le persone che non si son fatte travolgere dal berlusconismo possono respirare. E consiglierei di mai giudicare gli altri col proprio metro. Montanari e Mancuso non hanno bisogno di farsi vedere, fanno solo il loro mestiere con grande dignità. Forse che l’astensionismo elettorale è tutto menefreghismo? O forse c’è fin troppa gente che ha in discredito la classe politica, ovviamente di sinistra che è quella perdente, perché persegue disvalori e si è adagiata sulle indicazioni berlusconiane? No, chi guarda a Berlusconi come a una sciagura non è mosso da sentimenti come l’odio, non arriva a questi sotterfugi; lui utilizzava l’amore come passpartout cavalcando il binomio amore-odio, e continuano a farlo i suoi esaltatori sottintendendo che i berlusconiani amano e tutti gli altri per forza di cose odiano. Ma ci si è mai chiesti guardando ai guai che ha combinato il grande manager-imprenditore nell’economia italiana, chi fosse l’oggetto dell’amore? Come l’ottimismo e l’edonismo, l’amore era la parola dell’imbonitore per farsi accettare da quegli italiani che la crisi economica e politica aveva lasciato orfani e sbandati e quindi ciechi. No, chi guarda criticamente a Berlusconi non è mosso da sentimenti di odio o invidia, ma dal rispetto di quei valori che rendono una società più vivibile e più giusta.
    La macerie morali e politiche che ha lasciato non sono facilmente sanabili se non rinegoziando nuovi valori che guardino allo Stato come alla casa comune in cui i diritti non si declinino in maniera libertaria secondo la forza dell’individuo. la sicurezza non risieda nel danaro, la formazione delle competenze appartenga a tutti e, in un contesto di femminicidi continui, la donna smetta di essere un oggetto del potere maschile. Una società in cui l’apparire ceda il passo all’essere

  4. La Redazione

    18 Giugno 2023 at 12:58

    Un aspetto ancora diverso della “Berlusconeide” messo in evidenza dalla risposta di Francesco Merlo a un lettore, nella Posta di Repubblica di ieri, sabato 17 giugno, pag. 35.

    Scrive Franco Palmieri da Roma
    Caro Merlo, non a tutti, come a Berlusconi, riesce di piacere a sé stesso e di farsi piacere anche dagli altri, nonostante.

    La risposta di Merlo
    Berlusconi si piaceva? Sognava di cambiare faccia, si truccava con ben altro che il vecchio cerone dei circhi, si sottoponeva al bisturi della chirurgia plastica, si inventata capelli posticci, calzava scarpe con i tacchi rialzati, ritoccava tutte le sue foto, lottava ogni mattina contro il suo aspetto fisico, il suo corpo troppo vissuto, le sue sembianze, i suoi connotati, al punto da far pensare a una soluzione finale del trasformismo italiano diventato travestitismo. In sintesi: non si piaceva. Piaceva, invece, è vero. Ma questa è la storia d’Italia.

  5. Guido Del Gizzo

    18 Giugno 2023 at 20:57

    Risposta a Vigorelli

    Malgrado le mie migliori intenzioni, dopo aver letto con attenzione il suo intervento, vorrei rispondere all’ultimo scritto di Vigorelli, che ho avuto modo di conoscere personalmente qualche giorno fa.

    Mi sorprendono, negativamente, il tono e il contenuto delle sue affermazioni.

    Almirante e Berlinguer condividevano una grammatica comune: la Costituzione e le leggi che ne derivano, e Almirante aveva a che fare con la strage di Piazza Fontana e i NAR, quanto Berlinguer con le Brigate Rosse.

    Le Esequie di Stato sono normate dalla legge, il Lutto Nazionale, invece, è discrezione del Governo.

    Il senso del Lutto Nazionale è quello di celebrare e riaffermare, malgrado la perdita di una personalità, i valori ideali che rappresentava emblematicamente, oppure di dimostrare la solidarietà di tutta la nazione ad un evento drammatico: solidarietà che serve, appunto, ad affermare quegli stessi valori ideali.

    Quali sono questi valori, qual è la grammatica comune che ci unisce?

    Fino a prova contraria, è la Costituzione Italiana, e non importa essere di destra o di sinistra, per riconoscerla.

    Silvio Berlusconi, concavo o convesso, milanista o liberale, al governo o all’opposizione, ha realmente rappresentato quei valori, per i quali avrebbe senso il lutto nazionale?
    Sì, sporadicamente… ciò che caratterizza la sua avventura imprenditoriale e politica sono le origini del suo patrimonio, le leggi ad personam, l’affare Mondadori, i rapporti con personaggi legati alla criminalità organizzata, le minorenni e le cene eleganti e, soprattutto, la prevalenza degli interessi privati su quelli collettivi.

    Berlusconi non ha sdoganato “i fascisti “, ha sdoganato l’impudicizia: non ha inventato il conflitto di interessi – per quello il copyright è di Prodi, con l’affare Cirio-Bertolli-DeRica – ma l’ha fatto accettare come prassi comune.
    Ha eliminato il pudore per fatti che succedevano anche prima, facendo eleggere e nominare, a controllo dei settori che lo interessavano, persone a lui vicine, in modo spudorato e plateale.
    Peggio, usando le cariche pubbliche elettive come premio per le persone che doveva ricompensare: Nicole Minetti, splendida donna, eletta consigliere regionale in Lombardia, per dirne una.
    Nessuno ha da obiettare sulla pietas, caro Vigorelli: quella è stata unanimemente riconosciuta, con le esequie di Stato.

    La lotta contro i comunisti, poi, è terreno di caccia libero, già da parecchio tempo: e comunque, quella di Occhetto che voleva prendere il potere è una delle infinite barzellette che raccontava lo scomparso leader di Forza Italia.
    Ciò che non è ammissibile, è accettare di celebrare acriticamente i valori che ha praticato Silvio Berlusconi, e la pretesa superiorità morale non c’entra nulla: si tratta – credo, spero -, di disvalori anche per lei.

    Cordialmente
    Guido Del Gizzo

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