Aneddoti

‘Nu fattariello

di Francesco De Luca

 

Me lo ha raccontato Michele Rispoli che ne sa tanti di fatterelli simili. Lo riporto così, per diletto. Ma anche per ricordare credenze del passato, oggi all’evidenza disprezzate, e sostenute in segreto.

L’uocchio sicco.

Personaggi: Zi’ Francisco, alias Francesco De Luca, marittimo in pensione, Rosa ‘i Santella, commerciante, moglie di Giuseppe ‘i Mamena. Anni ’70.

Zi’ Francisco abitava in via Nuova, in una casa  dove successivamente è stato costruito l’hotel La Baia. Marittimo in pensione, aveva operato in gioventù con un bastimento insieme al fratello Antonio De Luca, nelle tratte Ponza – Gaeta – Napoli – Sardegna e viceversa, trasportando viveri e materiali necessari all’isola.

Rosa ‘i Santella aveva un negozietto di generi alimentari ai piedi della salita Dragonara, nell’angolo ove si incrociano corso Carlo Pisacane con via Nuova e via Dante. Il locale era piccolissimo, allora come ora. Non potevano accedervi più di due persone. Se poi c’era la figlia Filomena allora le persone si riducevano ad una.

Zio Francesco aveva una barchetta, poppa e prua, cosiddetta perché la prua era uguale alla poppa, e con essa si divertiva ad andare a pesca.

Da numerose esperienze avute era giunto alla conclusione che Rosa ‘i Santella gli portava sfiga. Tutte le volte che Rosa lo vedeva uscire per la pesca, lui tornava a casa con il secchio vuoto. Perciò quando andava a pesca zi’ Francisco adottava queste precauzioni. Usciva di casa, si fermava vicino la bottega di falegnameria di Pataccone e da lì guardava se c’era Rosa. Aspettava per tutto il tempo finché non vedeva Rosa entrare o in casa o nel negozio. Solo allora si dirigeva alla barca.

Un giorno, alla solita ora zi’ Francisco esce di casa e si apposta, non vede Rosa né nel cortile di casa né nel negozio, perciò, a passo sostenuto ed in silenzio, cerca di passare davanti al negozio per poi scendere le scalette di Maria Grazia. Arrivato all’altezza del negozietto tutto felice sentì Rosa dal negozio. “Zi’ Franci’, addò vaie?”

 Zi’ Francisco sobbalzò facendo cadere il secchio che aveva in mano. Rispose: “E mò addo’ haggia i’ cchiù?

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