Dissalatore

Skid. La risposta di Vigorelli alle domande della Redazione

in risposta all’articolo della redazione “Iniziati i lavori a Cala dell’Acqua. Un servizio televisivo sul dissalatore del Giglio” riceviamo da Piero Vigorelli e pubblichiamo
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Capisco che il “conoscere per deliberare” sia una delle varie “prediche inutili” consegnate alla storia della nostra Italia dal suo primo Presidente della Repubblica eletto dal Parlamento, il liberale Luigi Einaudi.

Il “conoscere” è tuttavia un’ottima cosa prima di poter ragionare e discutere, per poi “deliberare”.

Più volte – purtroppo inutilmente – a proposito dello SKID ho suggerito di leggere bene le carte del progetto definitivo, che chiunque può consultare cliccando il sito TUTTOGARE con riferimento allo Skid di Ponza.
Lo so – ahimè! – fra la Relazione Generale e una cinquantina di allegati sui diversi aspetti tecnici e indagini varie, si tratta di un malloppone di un migliaio di pagine.
Solo l’allegato sui calcoli strutturali delle opere di sollevamento delle acque del mare consta di 328 pagine.

Questo per confermare che quello dello Skid  non è un progetto definitivo fatto alla belle e meglio, con quattro dati impapocchiati, tanto per turlupinare il pupo.

La redazione di Ponza Racconta, commentando il servizio della Tgr-Toscana sul dissalatore in funzione da anni all’isola del Giglio, pone e ripropone domande che in quelle carte hanno tutte le risposte e che sono in grado di assicurare i cittadini di Ponza che temono sconquassi che un dissalatore, a loro dire, produrrebbe.
Per carità, domande legittime.

Quale sarà l’impatto ambientale? E quello acustico? E quello sull’ecosistema marino? Che fine farà la salamoia?

Leggendo le carte, si hanno le risposte.

Non leggendo un articolo della rivista Focus, che la redazione di Ponza Racconta invita a consultare, e che riguarda la salamoia prodotta principalmente dagli impianti di dissalazione presenti nel mondo con la tecnica termico-evaporativa (cioè, in due parole, si fa bollire l’acqua del mare per separarla dal sale e dagli altri metalli, facendo anche uso di prodotti chimici vari).

Lo Skid e gli impianti moderni di dissalazione, utilizzano membrane per separare l’acqua dal sale e metalli, con un processo di osmosi inversa che non prevede l’uso di invasivi prodotti chimici, che riduce la salamoia e anche i consumi elettrici.

Per chi ha voglia e tempo di “conoscere” prima di “deliberare”, unisco alcune carte del progetto definitivo che contengono le risposte ai quesiti della redazione di Ponza Racconta, dalla relazione generale ai pareri dei vari Enti, dalla valutazione di incidenza all’inserimento paesaggistico e agli studi sui popolamenti bentonici eseguiti esplorando i fondali del mare metro per metro.

Buona lettura e meno chiacchiere ai mulini al vento di Don Chisciotte.

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NdR: l’immagine di copertina, scelta dalla Redazione, è stata presa dalla Relazione Generale
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