Ricorrenze

Il 25 aprile di un poeta

proposto dalla redazione su segnalazione di una lettrice

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Da YouTube, Quel giorno d’Aprile di Francesco Guccini

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Il cannone è una sagoma nera contro il cielo cobalto

ed il gallo passeggia impettito dentro il nostro cortile

se la guerra è finita perché ti si annebbia di pianto

questo giorno d’aprile

Ma il paese è in festa e saluta i soldati tornati

mentre mandrie di nuvole pigre dormono sul campanile

ed ognuno ritorna alla vita come i fiori dei prati

come il vento di aprile

E la Russia è una favola bianca che conosci a memoria

e che sogni ogni notte stringendo la sua lettera breve

le cicogne sospese nell’aria il suo viso bagnato di neve

E l’Italia cantando ormai libera allaga le strade

sventolando nel cielo bandiere impazzite di luce

e tua madre prendendoti in braccio piangendo sorride

mentre attorno qualcuno una storia o una vita ricuce

e chissà se hai addosso un cappotto o se dormi in un caldo fienile

sotto il glicine tuo padre lo aspetti

con il sole d’aprile

E’ domenica e in bici con lui hai più anni e respiri l’odore

delle sue sigarette e del fiume che morde il pontile

si dipinge d’azzurro o di fumo ogni vago timore

in un giorno di aprile

Ma nei suoi sogni continua la guerra e lui scivola ancora

sull’immensa pianura e rivela in quell’attimo breve

le cicogne sospese nell’aria, i compagni coperti di neve

E l’Italia è una donna che balla sui tetti di Roma

nell’amara dolcezza dei film dove canta la vita

ed un papa si affaccia e accarezza i bambini e la luna

mentre l’anima dorme davanti a una scatola vuota

Suona ancora per tutti campana e non stai su nessun campanile

perché dentro di noi troppo in fretta ci allontana

quel giorno di aprile.


Nota della Redazione

“Ultima Thule”: una canzone e un album che conosciamo… Sul sito – dell’ottobre 2013 – leggi e ascolta qui

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