di Luisa Guarino
Questa volta mi tocca fare un’operazione di archeologia musicale: sono andata infatti consapevolmente a pescare un brano del 1968, anno di per sé emblematico, anche se solitamente preferisco attingere all’attualità, senza troppi amarcord né revival. Ma forse riesco a salvare capra e cavoli. Mi spiego. La canzone da me scelta è “Cinque minuti e poi” di Maurizio Arcieri, componente prima degli allora mitici New Dada e poi cantante solista, identificato comunque sempre come ‘Maurizio dei New Dada’; di nuovo trasformato insieme alla moglie Cristina Moser nel Duo Chrisma/Krisma. Dice: cosa c’entra con oggi un brano di 55 anni fa? Ebbene, c’entra, eccome. Infatti Bruno Vespa ha scelto proprio la canzone e la voce di Maurizio come sigla della sua striscia serale “Cinque minuti” che va in onda su RaiUno subito dopo il Tg delle 20 e che ha da poco compiuto un mese, avendo debuttato lo scorso 27 febbraio.
“Cinque minuti e poi”, musica di Lamorgese e Prestipino, testo di Herbert Pagani, è stato sicuramente il maggiore successo di Maurizio, ex leader dei New Dada: è una canzone struggente in cui l’artista (dal timbro decisamente nasale) conta i minuti che mancano alla partenza dell’aereo che avrebbe portato via la sua donna per sempre. Con questo motivo, in un’epoca in cui la parola ‘tormentone’ non è neanche immaginabile, diventa l’idolo delle ragazzine, partecipando quell’anno alla celebre manifestazione “Disco per l’estate”. Arriva al 3° posto in classifica e vi resta per diverse settimane, tanto da far attestare il singolo al n. 20 di quella generale dell’anno. In questo periodo, all’apice della popolarità, il nostro intraprende la carriera di attore di fotoromanzi, e appare accanto all’attrice Orchidea De Santis nel film ‘musicarello’ del 1970 diretto da Giorgio Mariuzzo dal titolo “Quelli belli… siamo noi”.
Ma torniamo alle sue origini, all’inizio degli anni ’60, quando con altri giovani musicisti dà vita alla formazione dei New Dada: sono tutti appassionati di musica rock e beat, e tutti di famiglia benestante. Si differenziano dalle altre band dell’epoca fin dal nome, ispirato al dadaismo, e dal look: giacca e cravatta nera, camicia bianca e niente capelli lunghi. Lui in particolare, biondo e decisamente bello, è il leader indiscusso del gruppo: si stacca e comincia da solista nel 1967, e nel 1968 a ventisei anni canta questo “Cinque minuti e poi” che diventa un po’ la sua bandiera, ascoltatissimo in radio e in tv, dove è ospite di numerosi programmi di successo. Nel 1976 con Cristina, diventata nel frattempo sua moglie, bella e bionda come lui, dà vita ai Krisma: messo da parte il pop romantico, i due si muovono sui fronti molto diversi della musica elettronica, e del new wave, post punk, synth pop.
L’immagine di questi due artisti è ancora viva negli occhi e nella mente di chi ama e segue la musica da sempre ed è un po’ avanti con gli anni. Cristina è scomparsa lo scorso anno: mentre Maurizio se n’è andato molto prima, nel 2015. A questo punto il loro ricordo si sarebbe ammantato di tristezza, se non fosse arrivato Bruno Vespa a far rivivere “Cinque minuti e poi”. Tutto sembra poter ricominciare: l’archeologia musicale si trasforma in attualità.