Defunti

La scomparsa di Amelia Vitiello

Inviato in redazione da Martina Carannante, che ha raccolto scritti da fonti diverse, soprattutto da Facebook

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Abbiamo appreso della scomparsa di Amelia Vitiello, avvenuta venerdì a Latina. Aveva poco più di ottant’anni.
I funerali si sono svolti oggi alle 16,30 nella chiesa di Santa Maria.
Amelia era una donna molto presente della comunità dei Conti e di Santa Maria; il suo sorriso era contagioso così come la sua bontà.
Vedova di Luigi, ha avuto tre figli: Agostino, il maggiore, Giacomo e Immacolata che vivono a Roma.

A seguito della scomparsa di Amelia numerose attestazioni di cordoglio e di affetto sono state diffuse su Facebook. Le riportiamo qui di seguito.

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Fadila ha scritto queste parole dopo aver appreso della scomparsa della cara Amelia:

Amelia mia,
sei stata una delle prime persone a prendermi tra le tue braccia appena nata, la tua casa, il mio rifugio sicuro da quando ho iniziato a muovere i primi passi. Sono stata la tua ombra, la tua compagnia e la tua complice fino all’adolescenza… Con te ho imparato l’arte maniacale di fare le faccende domestiche, da te ho appreso l’amore e la fede in Dio e la Chiesa, la passione nell’impastare dolci e biscotti, la differenza tra sedano e basilico, l’arte di curare il giardino e i fiori (le tue calle o come le chiamavi tu, donne in camicia) così come preparare presepe e albero a Natale.
Con te e, accanto a te, ho vissuto per la prima volta il dolore per la perdita di una persona cara, il tuo Luigi.
Non dimenticherò mai la melodia della tua voce che intonava, con note acute, canti liturgici mentre spazzavi o biancheggiavi fuori casa, il tuo smalto e rossetto rigorosamente di colore rosso, i tuoi magliettoni estivi, i tuoi bigodini, le caramelle bianche con inciso la Madonnina e quelle tonde colorate tipo pietra che, puntualmente, portavi di ritorno dai tuoi numerosi viaggi a Lourdes. I tuoi biscotti bianchi e al cacao, con zucchero e diavoletti colorati, così come le tue nocchette, sono state le mie merende preferite.

La tua casa è sempre stata punto d’incontro per le quindicine serali di ferragosto, per la recita del Santo Rosario ma, anche, porto sicuro durante gli incendi, così come la tua cantina preparata a festa per la vendemmia e, tenuta come un gingillo poiché fulcro di vita quotidiana. Le bandiere dei bastimenti pronte ogni anno in onore di San Giuseppe, così come il tavolino con tovaglia gialla e bianca ricamata. Con te, anche la cappella era sempre pulita e adornata di fiori. Eri piccola di statura ma, allo stesso tempo, una donna con una grande grinta, forza e spirito di iniziativa.
Sei stata per molti, ed in particolare per me, un vero esempio di vita. I tuoi problemi di salute, per diverso tempo, ti hanno tenuta lontana da Ponza ma, negli ultimi due anni, eri tornata a casa.
La tua ultima presenza in chiesa, quest’anno durante una novena di San Giuseppe, è stata una grande e bella sorpresa, ho avvertito molto la tua emozione, le tue fragilità; vedere come Sonia ti stava accanto e come la piccola Fiorella ti ha abbracciata mi ha commosso profondamente.
Mi mancheranno i nostri ultimi incontri, le nostre chiacchierate, i tuoi occhiali senza lenti che portavi per un senso di sicurezza, la tua camminata, le tue telefonate, l’ultima di due sere fa, iniziata proprio con Amelia mia… Fadila mia… È stato il tuo ultimo saluto.
Mi mancherai tu. Con te, un altro pezzettino del mio cuore e della mia vita è volato via, mentre l’infinità di ricordi mi accompagneranno per sempre. A te dico semplicemente grazie, mamma, nonna e amica.
Fai buon viaggio e dai un bacio a Luigi e a nonna Maria, da parte mia.
Per sempre, Fadila tua. 🙏❤️🙏🥀🕊️

La ricorda così Daniele Balzano:

Ti ricorderò sempre fuori al tuo terrazzo di casa🏡 e mi chiamavi: ‘Uaglio’ hai mangiato? Sali su… E mi preparavi il piatto con le frappe alla marmellata! 😋🥠 Poi dopo averti salutato ed essermi allontanato mi continuavi a parlare perché non volevi che dovevo andare via per poter parlare di più con te😍, e quando preparavi l’altarino per la Madonnina per il Rosario nel mese di maggio a casa tua! E ci insegnavi tutte le preghiere e tutte le tradizioni della nostra religione ⛪️
Rimarranno soltanto dei bei ricordi della mia infanzia, fino adesso sei stata la terza nonna di tutti i bambini 💏

Ed anche Francesca Calisi:

Ultimamente sento dire che i padrini e le madrine non servono più… io invece posso solo ringraziare Dio che mi ha mandato una famiglia meravigliosa… mi hanno scelto ancora prima che nascessi… mi hanno cresciuta e coccolata come una nipote… e solo al pensiero di non sentire più Amelia mi si spezza il cuore.
Mi mancheranno le chiamate di domenica o nelle feste comandate e la sua domanda era: ma non sei andata in chiesa?
E io le rispondevo: No cumma’, nun tengh’ voglia… E lei partiva con la solita ramanzina…
Amelia, mi mancheranno i tuoi rosari a tutto volume… tutte le volte che mi raccontavi fiera di avermi presa in braccio e portata davanti a Dio per la prima volta… o tutte le volte che correvI a casa mia perché ero malata e ogni volta mi portavi una tua asciugamano di lino ricamata da te…
Non potrò mai dimenticare quando ti chiesi di andare a vedere il papa. Dovevo compiere 18 anni e tu con un battito di ciglia mi ci hai portato! Mi mancherà la tua risata e il tuo Puozza scula’!
Te ne sei andata questa volta in punta di piedi senza disturbare, anche se io ho sperato e pregato in un tuo risveglio. Ci avevi abituati così… Ma ora ci hai lasciato con un vuoto dentro.
Ti porterò sempre nel mio cuore, e spero in un giorno di essere una buona madrina come sei stata tu…

Tutto ciò segno di come Amelia entrava nel cuore delle persone e impartiva insegnamenti e amore.

Sua figlia Imma la ricorda così:

Ciao Mamma❤️
te ne sei andata in punta di piedi e senza dare fastidio a nessuno come sempre, mancherà il tuo sorriso, mancherai a tutti perché ci sei sempre stata con una parola di conforto, con una telefonata, con la tua allegria.
Tantissime persone hanno chiesto di te oggi, perché hai già lasciato un vuoto immenso.
Grazie per avermi insegnato a stare dalla parte dei più deboli sempre e che le cose si ottengono con fatica e impegno: più sono difficili e più sono belle.
Grazie per avermi insegnato il rispetto per gli altri.
Proteggici da lassù e dai un bacio al mio adorato papà.

Anche agli altri suoi figli, a Giacomo e ad Agostino che le è rimasto sempre vicino, io Martina e gli altri della Redazione ci uniamo in un grande abbraccio.

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