Scrittori

Elogio di Lianella, nightfall e commenti

di Sandro Russo

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Volevo fare un commento a due livelli all’articolo di Lianella (leggi qui), ma è venuto troppo lungo, per cui ho preferito alla fine ho preferito proporlo come articolo.

Commento – non spesso, ma qualche volta mi scappa -, gli scritti della signora Amelia perché ci trovo sprazzi di genialità! Con la sua aria svagata e un po’ sognante, tra il sussidiario delle elementari  e le chiacchiere ascoltate facendo un viaggio in treno, iniezioni di buon senso comune e una pennellata macabra (splatter)…     
Non so voi… Io li trovo stimolanti.

La caduta della notte, per esempio… è un’immagine molto bella. Evocatrice!

In italiano crepuscolo, tramonto, calar della sera, caduta della notte; in inglese: nightfall (meno comune twilight, portato alla notorietà dalla saga letteraria e dalla serie televisiva (storie romantico-dark di vampiri).

Nelle lingue madri Espero (in greco antico Hèsperos) o, secondo la trascrizione latina, Vespero (Vesperus), un personaggio della mitologia greca, dio personificazione della luce della sera.
Mentre Eos (in greco antico Ēṑs) è la dea greca dell’alba che corrisponde alla divinità romana Aurora che apre il giorno con le sue dita fatate.

Nella sequenza iniziale di Fantasia di Walt Disney  – mi ha rovinato da piccolo: c’è che cade dal seggiolone e chi vede Fantasia! Figuriamoci io che ho avuto entrambi i traumi! -, sotto le note della Pastorale di Beethoven scorre una figurazione del mondo classico – ricordate, con le immagini del monte Olimpo, i pastorelli e le ninfe, Bacco e la sequenza dei cavalli alati? A chiudere la scena c’è appunto Vespero che stende un mantello nero sulla terra stanca, ebbra di vita. È la prima immagine astratta che ho del calar della notte.

Che il termine inglese Nightgtfall sia una parola evocatrice lo dimostra il gran numero di inneschi, cinematografici letterari e musicali cui ha dato luogo (Wikipedia le chiama disambiguazioni’):
Cinema
– L’alibi sotto la neve (Nightfall) – film del 1957 diretto da Jacques Tourneur;
Nightfall – film del 1988 diretto da Paul Mayersberg;
Nightfall – film del 2000 diretto da Gwyneth Gibby;
Nightfall – film del 2012 diretto da Chow Hin-yeung.
Letteratura
– Nightfall (Notturno o Cade la notte, in italiano) – racconto di Isaac Asimov del 1941;
Nightfall (Il buio nel cervello o Il vuoto nella mente) – romanzo di David Goodis del 1947.
Musica
– Nightfall – album dei Candlemass del 1987;
– Nightfall – album dei Little Big Town del 2020;
Nightfall – gruppo musicale heavy metal greco;
– Nightfall Records – etichetta discografica statunitense.
Giochi
Nightfall – gioco di costruzione del mazzo.

Notturno di Asimov l’ho letto: racconta di un pianeta lontano, Lagash, che non conosce il buio, per il fatto di avere sei soli che gli ruotano intorno. Quando per una eccezionale contingenza astronomica si verifica un’eclissi contemporanea di tutti i soli, gli abitanti si trovano di fronte a qualcosa a cui erano preparati ancora meno che al buio: la tenue e tremolante luce di migliaia di stelle. Le persone, folli di terrore per l’oscurità e per le le stelle che non avevano mai visto, appiccano numerosi incendi nelle città, determinando la fine della civiltà.

Infine una reminiscenza dal mio passato di medico (e dal trapassato di endocrinologo):
Nightfall è anche un termine americano per indicare  l’eiaculazione notturna (nei maschi) e l’orgasmo notturno (wet dreams) per le donne, entrambi inconsapevoli e non voluti. Non è nessun modo una malattia, piuttosto un fenomeno para-fisiologico, ma la gente si rivolge comunque all’endocrinologo: “A nightfall, known scientifically as a nocturnal emission, and also informally known as a wet dream, sex dream, or sleep orgasm, is a spontaneous orgasm that involves ejaculation for males and vaginal wetness or an orgasm (or both) for females during sleep”.

 

Infine un commento sui commenti.
Mi risulta che “Lianella” sia una nostra collaboratrice piuttosto anziana. Siamo tutti “piuttosto anziani”, con poche e conclamate eccezioni, quindi non è un’offesa, piuttosto un apprezzamento. Credo che sia una conoscenza di Giuseppe Mazzella (il nostro avvocato); dovrebbe averla tirata lui a collaborare con noi. Voglio dire: prima la conosceva lui soltanto; ora la conosciamo tutti: il suo mondo, l’immaginario, i suoi ricordi… tutte cose, spesso, stimolanti.
Come per altre scritture che di primo acchito troviamo diverse dal nostro modo di svolgere i pensieri, se proviamo a leggere con un’apertura diversa – o perché no? – a commentare e
a scriverne, troviamo la chiave per aggregare, interagire, accogliere.

 

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