Attualità

Sulla guerra russo-ucraina

di Francesco De Luca

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Ponzaracconta sollecita riflessioni sull’evento-catastrofe della guerra Russia-Ucraina. Lo fa inserendo articoli di giornalisti molto quotati. Ma di parte, perché di parte sono i giornali (voci ufficiali di gruppi di potere) su cui pubblicano.
Le riflessioni che possiamo apportare noi lettori del Sito sono meno dettagliate pur se prive di partigianeria (alla fin fine si esprime un’opinione personale). E dunque, forse meno fondate, ma certamente più oneste.
Ne deduco che i piani di ‘posizione’ fra quello che, ad esempio, posso esprimere io, è certamente diverso da quello che esprime un articolista di un giornale nazionale.

Sto dicendo che, in conseguenza di questa inevitabile ‘diversità di piano’, le riflessioni sono impenetrabili l’una con l’altra? No. Essendo formulate secondo logica, possono essere comprese ‘logicamente’. Voglio dire ed evidenziare che la tensione morale sottostante alle diverse riflessioni deve fare da spartiacque della specificità.
Non è l’attribuzione delle colpe ad interessarci e nemmeno i ricatti economici né i fronti geopolitici, a noi deve importare il ‘senso della guerra’ che si sta imponendo in noi (l’assuefazione, l’indifferenza, la convivenza con questo mostro).
In conseguenza di ciò dico che le nostre (di noi lettori del Sito) riflessioni sulla guerra possono soltanto allertare le menti e i cuori sul fatto che questa guerra è alimentata da volontà di potenza che tentano di condizionare noi e le nostre opinioni, al fine di affermare una sovranità su altre nazioni e su altri Stati.

Noi, cittadini d’ Europa, siamo strumenti politici e commerciali di potenze militari e affaristiche. E dovremmo esigere dai nostri rappresentanti politici (Italia ed UE) una diversa, più indipendente posizione politica.
Nessuno sta combattendo per noi, e noi combattiamo una guerra che non appartiene alla nostra cultura. Ne siamo implicati, anzi, ne siamo avvinghiati, ma non ce ne sentiamo responsabili.
Ne stiamo subendo gli effetti economici negativi. Anche gli effetti logici stanno offuscando il nostro intelletto, tant’è che ci insinuano che la NATO cementi un patto difensivo (mentre si comporta come offensivo), che l’ UE esprima una volontà libera (mentre è fortemente condizionata).

Vedo un gravissimo rischio: che si perda, noi cittadini d’ Europa, il discernimento. Le nostre armi sono mosse da volontà di potenza. In caso diverso esse sarebbero deposte e si promuoverebbero mediazioni, colloqui, patti, discussioni.

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