Editoriale

Epicrisi 412. Se bastasse una metafora a cancellare la guerra

di Luisa Guarino

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C’è sempre attenzione e preoccupazione per la guerra in Ucraina anche negli scritti di questa settimana, sia se analizzata più da lontano e da un punto di vista filosofico, come è in Le basi filosofiche della guerra, ‘polemos’ vs ‘logos’ in cui Sandro Russo propone uno scritto di Amos Bertolacci da Avvenire che si rifà all’illuminante interpretazione del filosofo Eraclito; sia se affrontata con Le cinque domande scomode di Barbara Spinelli, giornalista del Fatto Quotidiano nonché figlia di Altiero Spinelli, che s’interroga su armi, ragioni del conflitto, ruolo della stampa dal 2014, quando ci fu l’occupazione del Donbass, impegno dell’Europa, sforzo in Europa per comprendere le motivazioni degli Stati Uniti. Si avvicina il 24 febbraio, primo anniversario dell’invasione russa: lo scenario è sempre più complesso e angosciante e ogni giorno è più duro di quello precedente.

Solo la forza della cultura e della bellezza, della musica e della letteratura può aiutarci e consolarci un po’. Come la ‘rocksofia’ applicata da Alessandro Alfieri al Teatro Manzoni di Roma, che dopo aver analizzato fenomeni di massa come Elvis Presley, Beatles e Queen, si dedica ai Nirvana, con il suo frontman Kurt Kobain, entrato a sua volta nella leggenda. Lo segnala con passione di storico e collezionista Sandro Russo in Alessandro Alfieri presenta i Nirvana e il loro tempo al Teatro Manzoni.

Ed è lo stesso Sandro che in Riecco il Titanic… propone un articolo di Gabriele Romagnoli pubblicato su Repubblica in cui, proprio in concomitanza con i 25 anni dall’uscita del film e con il suo rinnovato successo nelle sale cinematografiche, si evidenzia la forza della metafora legata al famoso transatlantico affondato: una metafora, peraltro molto efficace, usata proprio di recente anche dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Passiamo dal genere cinematografico a quello letterario per scorrere insieme all’instancabile Russo Per chi la montagna, per chi il mare… (è vita e sogno) in cui lo scrittore Paolo Rumiz, per il quale il nostro sito ha sempre avuto grande stima e attenzione, recensisce il saggio-memoir di Alberto Rollo “Il grande cielo”. Non amo i racconti di viaggio, e tanto meno amo la montagna, quindi davanti al titolo sono rimasta un po’ interdetta. Poi ho letto, senonaltro per dovere. E ancora una volta mi sono resa conto che in Rumiz, grande affabulatore, non è importante il tema che tratta, ma le parole che utilizza: da leggere e rileggere.

Dalla prosa alla poesia in compagnia di Silverio Lamonica, che per San Valentino, lo scorso 14 febbraio, ci regala la sua traduzione di “Quanto ti amo?” della scrittrice inglese Elizabeth Barret Browning, vissuta a metà Ottocento.

Di carattere informativo sono invece due argomenti: I vincitori de ‘I luoghi del cuore’ Fai 2022 in cui si ricorda anche il legame instaurato tra Ponzaracconta e il Fondo italiano per l’ambiente nel lontano 2012, quando ci fu la raccolta firme per il nostro Faro della Guardia; Presentazione del marchio FederItaly 100% Made in Italy avvenuta a Roma qualche giorno fa: abbiamo capito che comprende 7000 aziende, ma per il resto non ci è parso molto illuminante.

Per rendere l’analisi più omogenea ho lasciato per ultimi gli scritti riguardanti Ponza. A cominciare da Risposta a Gino, libero pensatore in cui Rosanna Conte puntualizza le asserzioni della ‘figura letteraria’ utilizzata da Francesco De Luca per commentare gli avvenimenti politici nella sua epicrisi di domenica scorsa: l’autore replica a sua volta. E’ bello lo scambio, anche vivace, su queste nostre pagine virtuali. E in quest’ottica si pone Commento di un lettore, con aspro rimprovero di Silverio Tomao, che ci rimprovera appunto di non aver scritto niente sull’esito delle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio scorsi. Ci fa anche qualche complimento e alcune critiche anche per altri motivi: grazie per entrambi! Delle regionali in realtà non ci siamo proprio occupati, neanche prima che avvenissero: quindi non ci sembra così grave non averne fatto un resoconto. Ci sarebbe sembrato di scrivere una recensione senza aver visto il film, o senza aver letto il libro.

Ponza nel ricordo e nella nostalgia sono sempre il punto forte, e allo stesso tempo ‘debole’ di Pasquale Scarpati, che ci propone due pagine fitte di dettagli in Le distanze 1 e 2. Solo il filtro dell’amore-rimpianto può trasformare in crociera un interminabile viaggio di sette ore… ma molti ponzesi si riconoscono con tenerezza in questi amarcord.
Intima, affettuosa e piena di fede l’immagine di Madalena nella poesia Da Ponza, il paese che attende di Francesco De Luca: anche con il maltempo lei, vedova e nonna, non può fare a meno di fare compagnia alla ‘sua’ Madonna.

Dalla poesia all’attualità. Proprio da domani infatti, secondo un avviso del Comune di Ponza, i parenti dei defunti al momento custoditi nella chiesetta della Salvazione del cimitero potranno recarsi negli uffici per comunicazioni: Spostamento salme al cimitero di Ponza. E restiamo nel campo della religiosità per Un’iniziativa devota di cui ci mette a parte Francesco De Luca e che riguarda la statua dell’Immacolata nella chiesa della SS. Trinità. Sembra di essere tornati indietro nel tempo: quando delle offerte per la festa di San Silverio si leggevano in chiesa i nomi dei donatori (però anche con la cifra offerta: siamo migliorati!).

Nel frattempo il sito ha compiuto dodici anni, Una dozzina di candeline per Ponzaracconta: ancora tanti auguri a tutti noi, a chi ci scrive e a chi ci legge.

E buona domenica, penultima del mese di febbraio.

 

Immagine di copertina. Bambino gioca su un carro armato abbandonato a Grbavica 22 aprile 1996 (GettyImages)

 

 

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