Editoriale

Epicrisi 411. Vale quello a cui tu dai valore

di Francesco De Luca

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Per questa epicrisi mi sono avvalso della collaborazione di amici. Ve li presento: Zì ‘Ntunino, a lui ho chiesto di leggere e chiosare gli articoli riguardanti noi Ponzesi; Tonino: di lui vi dico che è studente in management, e perciò l’ho pregato di trarre qualche riflessione dagli articoli di costume; Gino invece è un anarchico libero pensatore, geniale e strambo. Da lui vi faccio dire qualcosa sugli articoli impegnati politicamente e socialmente.
Un team insomma, per non dire una  ‘banda’.

Perché questa scelta? Per eludere la mia ritrosia a giudicare gli interventi. Perché mi dà fastidio convincere o cercare di convincere. Mi garba di più che sia smossa la curiosità. Dalla lettura ciascuno trae quello che lo aggrada.
Apparentemente mi sono tolto un peso ma… si vedrà.

‘Ntunino è il primo a farsi avanti, ed evidenzia:

–  Acts Theatre Ponza- Francesco Cordella in scena a Roma. Luisa Guarino ci ragguaglia sull’operato di Francesco Cordella. Non soltanto sulla sua attività di attore che visita i teatri d’ Italia con spettacoli che spaziano dalla commedia alla tragedia. La notizia sta nel fatto che a Roma è stato dato uno spettacolo della Compagnia da lui fondata e diretta: l’Acts Theatre Ponza, che allieta da molti anni le estati ponzesi.
Un augurio caro a Francesco e saluti affettuosi.

–  L’educazione alla legalità sottolinea l’incontro avuto fra l’Arma dei Carabinieri e gli alunni della Scuola Superiore di Ponza.
Lo rammenta, ‘Ntunino, col piglio di tirarmi le orecchie perché ho sostenuto in un recente articolo lo scollamento fra la Scuola e la realtà paesana.
Ne prendo atto con soddisfazione perché sono convinto che la comunità debba prendere conoscenza e coscienza delle istituzioni che vi operano. Meritano encomio sia i vertici dell’ Arma sia i vertici della Scuola.

–  Il libro – Liberazione  – di Emilio Iodice è stato presentato al Rotary Club Leonardo da Vinci in via Aurelia a Roma. Di Emilio Iodice i lettori di Ponzaracconta sanno tutto, e pure di questo suo libro.
A rinverdirne il contenuto si è adoperato Silverio Lamonica, che è stato presente all’ evento, e ne riferisce in Presentazione del romanzo storico ‘Liberazione’. Opportuni sono anche i commenti di Sandro Russo e di Vincenzo Ambrosino..

–  Condoglianze per la scomparsa di Biagio Aroma. Franco Zecca lo ricorda, e insieme a lui molti di noi; e per la morte di Olimpia Vitiello, nata a Ponza, e vissuta a Ventotene.

–  Sandro Romano nel suoIl meteo. Ogni settimana – ci illustra cosa attenderci quando ci alziamo al mattino. A noi che siamo più influenzati dalle condizioni meteo.

–  Claudia Tessitore (Sempre più in là nel salto triplo) si chiama, ed è ponzese a tutti gli effetti. Figlia di Lucia, a sua volta figlia di Tommasino De Luca. Ed è da lui che parte ‘Ntunino. Da nonno Tommasino, atletico giovanotto della sua generazione. Fisico perfetto e tuffatore ineguagliato. Il sangue non è acqua, si dice, e Claudia, la nipote, lo dimostra.

–  Con le traversate col mal di mare (‘i vummecate) Domenico Musco ci riporta indietro nel tempo. A noi che abbiamo condiviso con lui, nello stesso periodo storico e nella stessa età, le medesime esperienze: le traversate dolenti nel tragitto Ponza-Formia e viceversa. Mai dimenticate. Stanno lì, nel fondo del ricordo. Fonte di coraggio e di incoscienza, di conoscenza e di dolore.

–  Candidatura di Ponza al Premio del Consiglio d’ Europa, commento stampa. Se son rose, fioriranno, e noi ne sentiremo certamente il profumo. Che ci farà bene… all’animo, alla tasca, all’immagine. Al nostro stare nel consesso del mondo.

  “Ma allora nun cuntammo niente…?”- Mi rinfaccia la frase ‘Ntunino. La sua intransigenza vorrebbe che fosse stato espresso in modo più tagliente il rigetto, non solo morale, della guerra. Echi dalla strada.

–  Nuovo Commissario straordinario per Santo Stefano. In generale gli avvicendamenti di nomina governativa preludono a macchinazioni poco efficienti e molto compromesse.

Gli scettici a queste previsioni si inalberano perché da giudicare è la realtà dei fatti e non i pregiudizi. E allora Ntunino ammutolisce, per correttezza, tenendosi fermo alla sua convinzione.

Tonino presenta questi articoli:
Con La guerra in Ucraina, un anno dopo entra in gioco Gino. Ne devo fermare la foga. E’ troppo polemico. Nel Sito sono presentati due articoli: uno che sostiene le ragioni degli Stati Uniti d’ America a salvaguardia dell’ordine mondiale. Un ordine, si scrive, che ha permesso settant’anni di pace e di prosperità ai paesi ricchi. L’altro sostiene che questa guerra ha messo in moto forze fuori dal dominio degli Stati Uniti, dalla Russia e dall’Ucraina.

E l’Europa? Qui Gino deborda da ogni alveo. L’ Europa. Dice Gino che sta subendo l’aggressione (degli Stati Uniti e della Russia) senza riuscire a mettere in campo la sua capacità. Che ha una sostanza ideale diversa dai blocchi contrapposti (Russia, America, Cina). L’Europa dovrebbe, in forza della sua storia, portare avanti le ragioni della ragionevolezza, della legalità. Per dirla chiara: della democrazia. Non quella che si impone col mercato (America) né quella che si afferma col dispotismo (Russia e Cina). La democrazia dell’Europa poggia sulla corresponsabilità.
Aggiungo allo scritto di Gino: leggere il commento di Silverio Tomeo.

Basovizza, non semplifichiamo. La storia insegna e, distinguendo le cause dagli effetti, attribuisce meriti e colpe. E divide.
Questa visione ha dominato la storiografia del dopoguerra, producendo fratture sociali ancora non rimarginate. Mentre è proprio l’esigenza di comprensione ad esigere che la Storia non giudichi. Nella vita non c’è chi vince e chi perde, c’è soltanto chi vive.

La lezione di un grande vecchio, segnalato da Sandro Russo. “Siamo entrati nella crisi dell’umanità senza accedere all’ Umanità”- dice Edgar Morin nel suo libro “Di guerra in guerra”, innalzando sulle teste di noi Europei la bandiera dell’avvertimento. Siamo in guerra, e ci avviamo ad espandere il conflitto in un modo che sarà irreversibile per l’Umanità. L’Umanità, quella che ci comprende tutti quantitativamente. Di contro ad un altro concetto di Umanità, che interessa le  ‘qualità’ proprie del genere umano. Ebbene, queste qualità ancora non le abbiamo elaborate a sufficienza, ancora non fanno parte del nostro DNA culturale. Del nostro DNA, di noi Europei. Che abbiamo conosciuto i mali di tutte le guerre. Noi Europei e non altri. Ebbene noi Europei non facciamo sentire abbastanza la voce contro i dispotismi (quelli mercantili, quelli ideologici, quelli culturali).
Una lezione di civiltà, quella che ci viene dal grande vecchio. Da assumere nei comportamenti e non soltanto da gradire intellettualmente.

Che dire…infine? Settimana di Sanremo, settimana del sisma in Turchia-Siria, settimana di freddo e gelo… e… mi aspettavo più verve, più bagarre e… la banda avrebbe dovuto dare più corpo a questa epicrisi… e invece… In ogni caso vale quello a cui tu dai valore.

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