Iodice Emilio

“Liberazione” di Emilio Iodice, presentazione del romanzo storico

di Silverio Lamonica

L’evento era stato preannunciato per tempo sul sito: leggi qui

Alla presenza di un folto pubblico che gremiva la sala –conferenze del Crowned  Plaza Hotel di Roma, il 9 febbraio è avvenuta la presentazione del romanzo storico di Emilio Iodice “Liberazione”. L’avvenimento è stato patrocinato dal Rotary Club Leonardo da Vinci.

Ha introdotto i lavori la Dottoressa Rosa Musto, sociologa, presentando all’attento uditorio l’autore, figlio di emigranti ponzesi in USA, dove ebbe l’opportunità di dedicarsi agli studi e successivamente di intraprendere una brillante carriera di diplomatico. Si è soffermata brevemente  sulla struttura del romanzo, mettendo in risalto l’uso del dialetto in alcuni dialoghi, per rendere più efficace la narrazione.

da sinistra il prof. Andrea Firzoni, preside dell’Istituto Marymount, al centro la d.ssa Rosa Musto, sociologa e moderatrice, quindi il prof. Emilio Iodice e l’Ambasciatore Danielle Verga

L’ambasciatore Daniele Verga ha espresso il proprio apprezzamento per il romanzo storico che – in linea generale – descrive fatti e avvenimenti realmente accaduti. In questo caso particolare le vicende  che si intrecciano, dei vari personaggi, sono narrate con grande maestria, proprio perché viene rappresentata a chiare note, la loro contemporaneità : una caratteristica che è assai difficile descrivere.

Il preside dell’Istituto Marymont, Prof Andrea Forzoni, ha molto apprezzato alcuni aspetti didascalici dell’opera, in modo particolare quando Emma si reca in una classe femminile della scuola elementare di Ponza e chiede alle alunne: “ Ditemi, cos’è che nessuno può portarvi via?”  Di fronte all’incertezza delle alunne – intimorite anche dalla presenza di un milite fascista – aggiunge: “E’ l’educazione. Nessuno può rubare ciò che imparate” (pag. 488). In effetti, il sapere e la cultura rendono l’uomo libero.


A sinistra il Responsabile del Rotary Club

Ha preso poi la parola l’autore, narrando un episodio molto rilevante della sua carriera di diplomatico. Dopo la caduta del famigerato Muro di Berlino, su incarico dell’allora presidente degli U.S.A. si recò in Russia, a capo di una delegazione, per prospettare alla classe dirigente di quel paese la possibilità di un “cambio di rotta” nella loro politica: inaugurare un lunghissimo periodo di pace, diventare una democrazia, aderire all’unione Europea. Il suo interlocutore gli replicò seccamente: “I russi non hanno mai conosciuto la democrazia, né sarebbero in grado di gestirla e non la sperimenteranno!” Furono le gelide parole dell’allora alto funzionario russo Vladimir Putin. L’inviato americano Iodice ne uscì profondamente demoralizzato e, riferendosi all’attuale aggressione russa all’Ucraina, ha affermato senza esitazione: “Bisogna che l’Ucraina vinca assolutamente la guerra, solo così possiamo salvaguardare la democrazia mondiale”.

Ha infine rivendicato le sue origini isolane. Ha destato l’ammirazione di tutti, quando ha affermato: “Sono nato da genitori ponzesi, emigrati in America, dove mi è stata data l’opportunità di studiare e di intraprendere la carriera diplomatica. Per questo sono felice. Se fossi rimasto a Ponza, magari sarei diventato un pescatore… un pescatore ugualmente felice”.
Del resto la “condizione di felicità” – secondo Emilio – non è dovuta all’appartenenza ad un “alto” ceto sociale, alla fama, alla ricchezza: non sono questi i fattori che danno la felicità. Ci vuole ben altro e cioè: saper svolgere il proprio lavoro con perizia ed entusiasmo ed essere fieri del proprio ruolo, qualunque esso sia. E’ questa la chiave della felicità.

2 Comments

2 Comments

  1. Sandro Russo

    11 Febbraio 2023 at 11:42

    Della sicuramente interessante presentazione dell’amico Emilio Iodice che apprezzo e stimo, di cui riferisce Silverio Lamonica, ho ritagliato queste due frasi, perché è utile ricordare la storia della Seconda Guerra Mondiale, ma è con quella in corso che ci dobbiamo confrontare… e abbiamo poco tempo!
    “I russi non hanno mai conosciuto la democrazia, né sarebbero in grado di gestirla e non la sperimenteranno!” Furono le gelide parole dell’allora alto funzionario russo Vladimir Putin. L’inviato americano Iodice ne uscì profondamente demoralizzato e, riferendosi all’attuale aggressione russa all’Ucraina, ha affermato senza esitazione: “Bisogna che l’Ucraina vinca assolutamente la guerra, solo così possiamo salvaguardare la democrazia mondiale”.
    Sul sito abbiamo ben riferito – leggi qui – delle speranze nate nell’era Gorbaciov alla caduta dell’allora ‘Cortina di Ferro’. Ma è con un problema più urgente che ci dobbiamo confrontare oggi. Se a fronte delle affermazioni dell’allora funzionario Vladimir Putin quelle di Iodice esprimono l’attuale posizione dell’amministrazione americana, allora siamo in grande pericolo, perché l’Ucraina non può assolutamente vincere contro la Russia. Sono stato critico nei confronti del lungo saggio di Roberto Buffagni pubblicato sul sito (leggi qui), ma la situazione è in quei termini lì.
    Allora Emilio precisi meglio il suo pensiero, in proposito.

  2. vincenzo

    11 Febbraio 2023 at 13:29

    E’ bella quella frase di quella coraggiosa insegnante davanti ai militi fascisti: “l’educazione… nessuno può portarvi via ciò che imparate”
    Il problema è chi insegna e che cosa insegna. In quel periodo i bambini sfilavano il sabato come giovani balilla.

    Ma voglio fare anche io delle domande al prof. Emilio Iodice:

    1) E’ vero che il 6 marzo 1991 a Bonn si incontrano i massimi rappresentanti di Gran Bretagna, Francia, Germania e Stati Uniti. In quell’incontro venne discussa la questione della sicurezza della Polonia e di altri stati dell’Europa orientale. All’incontro convennero che l’adesione dei paesi dell’Europa orientale alla NATO fosse “inaccettabile”?

    2) E’ vero che solo otto anni dopo, quell’impegno non viene rispettato? Polonia, Repubblica Ceca ed Ungheria entrano a far parte della Nato.

    3) E’ vero che il neo eletto presidente Russo Vladimir Putin, subentrato al potere dopo Eltsin ingoia – all’esordio della sua carriera come presidente – la prima polpetta avvelenata: l’allargamento dei confini della NATO? (era presidente degli USA Clinton Bill)

    4) E’ vero che nel 2004 vengono accolti nella NATO: Slovacchia, Slovenia, Romania, Bulgaria e le tre repubbliche baltiche a ridosso dei confini russi (Estonia, Lituania, Lettonia). Ma poi si includono anche la Slovenia, la Croazia, il Montenegro, la Macedonia (a cui fu cambiato il nome, divenne Macedonia del nord proprio per favorire l’inclusione nella Nato con il nulla osta greco)?

    5) E’ vero che insomma la Nato ha assorbito tutti i paesi del patto di Varsavia, anche i paesi dell’est europeo come le repubbliche ex Jugoslavia? La Nato è un’organizzazione militare non dimentichiamolo mai.

    6) Putin compie viaggi. Ci ricordiamo gli incontri con Berlusconi a bere e a divertirsi con il capitalista italiano? Ci ricordiamo che nei vari incontri ufficiali, oltre a bere e sorridere, Putin chiede la riformulazione del trattato sulle armi convenzionali in Europa? Ricordiamo che viene ignorato e anche snobbato in queste sue richieste?

    7) E’ vero che al vertice di Bucarest del 2007 George W. Bush (figlio) disse che anche la Georgia e l’Ucraina dovevano entrare nella Nato?

    8) E’ vero che Putin solo dal 2007 si rassegna per cui abbandona l’idea di convincere l’occidente e comincia a cambiare strategia? Comincia a trattare con i vicini: con la Bielorussia e il Kazakhstan. Il progetto russo si chiama Unione Economica Euroasiatica e prevede un ruolo anche per l’Ucraina?

    10) Siamo arrivati al 2013, primo ministro ucraino Viktor Janukovyc, il quale decide di abbandonare l’accordo di libero scambio con l’Unione Europea e mettersi nelle mani di Putin per aderire all’Unione Economica Euroasiatica.
    Una parte della popolazione ucraina si oppone a questa scelta di campo e all’accordo con i Russi. Siamo d’accordo?
    Ad opporsi non sono solo cittadini democratici ucraini che sognano un futuro migliore, ma tra i cittadini ci sono anche neo- neonazisti? Sono gli eredi di Stepan Bandera, fascista quello che mise a disposizione dei piani di Hitler l’esercito insurrezionale ucraino corresponsabile di dell’eccidio di Ebrei e di 100mila civili della popolazione polacca?

    11) E’ vero che questo ritorno neo-nazista sfocia nella strage di Odessa, in cui dei manifestanti comunisti e filo-russi, asserragliati nel palazzo dei sindacati, vengono assaliti e massacrati dai nazionalisti che dopo aver seviziato le donne ne bruciano vive una quarantina?

    12) E’ vero che la reazione russa non si fa attendere e porta all’occupazione della Crimea. Occupazione facile perché è favorita dal sostegno della maggioranza della popolazione? E’ vero che ci sarà subito dopo un referendum con il quale si approva l’autodeterminazione della penisola con il 95% dei consensi?

    13) E’ vero che succede anche altro dalle parti dell’Ucraina: non solo la Crimea è un territorio a maggioranza russa. C’è anche il Donbass dove si trovano le provincie di Lugansk e Donetsk. E queste si autoproclamano Repubbliche separatiste?

    14) E’ vero che il 5 settembre 2014 sotto l’egida dell’OSCE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo) si trova una accordo: il Protocollo di Minsk con il cessate il fuoco e con l’impegno dell’Ucraina di garantire ampia autonomia alle Repubbliche separatiste?

    15) Protocollo che non verrà mai rispettato e infatti dal 2015 non passa giorno che gli osservatori OCSE non segnalino infrazioni all’ordine di cessate il fuoco. Perché non viene rispettato il protocollo?

    16) E’ vero che quando dal 2019 in Ucraina sale al potere Zelensky aderire all’Europa è diventato l’obiettivo esplicito e questo mette ulteriormente in allarme la federazione russa di Putin?

    17) E’ vero che comunque nonostante il non rispetto del Protocollo di Minsk le repubbliche separatiste sono state sempre sotto il controllo russo tramite le milizie filorusse locali? L’escalation militare rimane sotto controllo fino a quando i leader ucraini non manifestano la volontà di prendersi con la forza sia la Crimea e il Donbass? E’ vero che questi leader hanno detto “non abbiamo paura della Russia, abbiamo l’aiuto dell’Occidente?

    Mi riservo altre domande riguardanti il trattamento riservato a Gorbaciov, il premio Nobel per la pace e poi con la presa del potere di Eltsin sull’invasione dei neoliberisti che hanno distrutto tutto e svenduto il patrimonio pubblico russo creando disoccupazione e morte. Operazione molto più in grande di quella che hanno realizzato a partire dal 1992 in Italia.

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