di Luisa Guarino
Si concludono oggi con la rappresentazione delle 18 le repliche de “Il tempo
supplementare”, il testo di Roberto Russo messo in scena nella Sala Quattrucci del Teatro
Porta Portese di Roma dalla compagnia Acts Theater, Associazione culturale Top Spin, di
Ponza. Protagonisti Irma Ciaramella e Francesco Maria Cordella; ideazione scenica,
musica e regia di Francesco Maria Cordella; aiuto regia Ottavia Orticello; luci Ilaria
Iuozzo; costumi Atcs Theater.
Raul Corduas è un autore teatrale al quale una sera fa visita un’attrice, Sandra Tanel.
Sandra ha lo scopo di chiedere al cinico e scorbutico autore un suo testo – apprendiamo dal
sito di Roberto Russo -: vuole farne uno studio per il laboratorio teatrale che ha appena
inaugurato. Il provocatorio Corduas le propone un suo testo ancora incompleto che si
intitola “Il tempo supplementare”. Sandra, nonostante le continue provocazioni alla quale è
sottoposta dal ‘tignoso’ autore, accetta e gli propone di completare insieme le parti del testo
mancanti. L’autore nonostante qualche perplessità accetta. Da quel momento fra i due si
instaura un gioco crudele e sorprendente nel quale nulla è per come appare, fino alla
conclusione inaspettata. “Il tempo supplementare” è la pièce del tempo andato e di quello
sprecato. E’ la ricerca, ma nello stesso tempo la fine della speranza.
“‘Il tempo supplementare’ di Roberto Russo racconta dell’eterna contrapposizione tra Bene
e Male, raffigurato dall’agone spirituale tra l’uomo e la donna. Il simbolo del contendere –
scrive Francesco Maria Cordella nelle note di regia – è rappresentato dalla parola scritta
che dal foglio di carta prende vita e si trasforma in materia in movimento, generando
azioni e relazioni tra gli esseri umani. Il dogma del teatro, dapprima deriso e banalizzato
dallo scrittore Corduas, è elevato a rito sacro grazie all’integrità dell’attrice, capace di
credere nella ‘parola’, facendo fiorire la tensione intellettuale ed emotiva tra i due
personaggi, fino a generare una fatale attrazione erotica.
In questo modo – conclude il
regista Cordella – viene svelata la rappresentazione scenica del Doppio, dimensione
inconscia proiettata inconsapevolmente nello spazio dallo scrittore Corduas, e vissuta
dall’attrice in una continua alternanza metaforica tra verità e finzione, morte e speranza,
fino alla catarsi finale”. Abbiamo avuto molte volte occasione di scrivere di Francesco
Maria Cordella, Irma Ciaramella e Acts Theatre, sia in occasione di altri spettacoli
presentati nella Capitale o in estate nella Villa di Tivoli, ma soprattutto per numerosi altri
spettacoli proposti a Ponza, in particolare all’interno della Cisterna romana della
Dragonara. Ricordiamo a chi ancora non lo sapesse che la famiglia paterna di Francesco è
di origine ponzese, e che tuttora l’artista trascorre lunghi periodi sull’isola, quando è libero
da impegni lavorativi altrove.
Info e prenotazioni: www.teatroportaportese.it; tel. 06.5812395;
[email protected]; Via Portuense 102, Roma.