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“Julia ti scrive”, dal libro di Rita Bosso in scena a Roma

di Luisa Guarino

Il Teatro Tordinona di Roma ospiterà fino a domani sera, mercoledì 3 febbraio, lo spettacolo “Julia ti scrive” tratto dal libro “Lettere da Pandataria” di Rita Bosso, adattamento e regia di Mariella Pizziconi, messo in scena dalla compagnia White Light, con Massimo Napoli (Ottaviano), Anna Piscopo (Julia), Andrea Scaramuzza (il pretoriano), Jonathan Kristian Maroncelli (Paullo), Noa Persiani e Vittoria Vitiello (le pescatrici); coreografie di Ivan Ristallo, aiuto regia Serena Canali.

Protagonista dell’opera è Julia, unica figlia di Ottaviano Augusto: nel ruolo della protagonista si alternano le attrici Anna Piscopo e Serena Canali. Julia parla con cognizione di causa del potere, di cui conosce bene i meccanismi e gli intrighi, avendo occupato posizioni di primo piano come figlia, moglie e madre. Relegata dal padre a Ventotene (il cui antico nome era Pandataria), racconta la sua vita con lucidità e disincanto: ormai non ha nulla da perdere. Teme per la sorte dei figli maschi e gli eventi purtroppo le daranno ragione.

Dalle lettere, che nella finzione letteraria e sulla scena scrive di getto e affida a Paullo, emerge la figura di una donna libera, colta, passionale. Le pescatrici guardano “dal basso” – si legge nelle note sullo spettacolo -: alla verità di Roma, la pescatrice Tecla oppone quella di Pandataria.

Le fonti ufficiali affermano che Julia e la madre Scribonia si sono macchiate di adulterio e tradimento, ma Tecla dissente, con il suo colorito dialetto isolano: le donne non sono “ddoje zoccole“.
Massimo Napoli interpreta Ottaviano: anziano, solo, privo degli amici di una vita, sa che nella sua stessa famiglia si annidano intrighi e veleni; amore e conflittualità caratterizzano il suo rapporto con Julia.

Nel contesto dell’evento teatrale, ci piace soffermarci sull’autrice del libro da cui è stato tratto il testo “Julia ti scrive”, Rita Bosso, nata a Ischia ma la cui famiglia materna è di Ponza. In realtà Bosso si è sempre equamente divisa tra le due isole, in cui ha anche ambientato alcuni dei suoi romanzi: “Memorie di Amalie” (edizioni Demian, 2010), “L’isola delle sirene” (ed Demian, 2012). “Lettere da Pandataria” è dedicata “ad Aniello e Esterina, che a Pandataria vissero giorni felici”: ossia ai nonni paterni, che nella casa del faro iniziarono la loro vita matrimoniale e misero al mondo due figli.

Da oltre dieci anni Rita, già docente di matematica, che vive ad Albano, cura una ricerca sui luoghi del confino a Ponza nella quale, fino a quando ha insegnato, ha coinvolto alunni e colleghi. Ha collaborato per diversi anni con il nostro sito, di cui è stata una firma molto apprezzata.

Teatro Tordinona, Roma, Via degli Acquasparta 16, tel. 06.7004932.

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