Personaggi ed Eventi

I Beatles come non li avete mai sentiti raccontare (1)

elaborazione di Sandro Russo di una presentazione di Alessandro Alfieri al Teatro Manzoni, di mercoledì 14 dicembre 2022

I fab four di Liverpool e gli anni ’60, la loro eredità infinita e la loro rivoluzione.
Il grande fenomeno culturale dei Beatles è protagonista al Teatro Manzoni di Roma del nuovo appuntamento di ROCKSOFIA – La filosofia alle prese con gli idoli della Storia del Rock, il ciclo di incontri condotto da Alessandro Alfieri per Manzoni Idee.
I Beatles hanno incarnato e costruito lo spirito degli anni ’60: il solco segnato dalla band è stato il più profondo e decisivo di sempre, tanto per la dimensione musicale quanto per quella del costume e della cultura pop.
In una manciata di album, John, Paul, George e Ringo sono riusciti a rivoluzionare il mondo, lasciando un’eredità infinita.
Con Rocksofia Alessandro Alfieri racconta “filosoficamente” alcune icone immortali del Rock, diventate poi fenomeni di massa. Un’analisi non solo musicale ma anche di costume che evidenzia le dinamiche espressive, i paradossi concettuali, gli stili e le specificità estetiche.
In un ciclo di quattro appuntamenti – da Elvis Presley ai Beatles, dai Queen ai Nirvana – Alfieri presenta questi straordinari rappresentanti della cultura contemporanea e dell’immaginario collettivo attraverso curiosi filmati, fotografie e musiche, e con il supporto di nuove tecnologie, come il grande schermo di ultima generazione del Teatro Manzoni.
Dirette da Alessandro Vaccari, Scrittori in Scena e Manzoni Idee, da un’idea di Carlo Alighiero, sono le proposte culturali del Teatro Manzoni di Roma, storico teatro del quartiere Prati, nuovo punto di riferimento per i lettori e gli autori (dalla nota presentazione del video).


Beatles, la rivoluzione degli anni ’60

Il “fenomeno Beatles” è senza paragoni con qualunque altro sulla scena del rock.
Un evento mediatico unico, capace di influenzare, plasmare, addirittura ‘creare’ l’immaginario collettivo.
Questa relazione vuole essere quanto più possibile obiettiva e prescindere dalle simpatie musicali (e delle preferenze personali all’interno del gruppo) con un approccio non aneddotico ma sociale e ‘filosofico’ al fenomeno.

Si può dire che gli anni ’60 come li abbiamo conosciuti non sarebbero stati gli stessi senza i Beatles (1).
Per incorniciare la trattazione saranno utilizzate tre parole chiave. Si parlerà di:
Religione
Genio
Rivoluzione

I due primi album

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Sull’onda del successo europeo il 7 febbraio 1964 i Beatles atterrano all’aeroporto JFK di New York accolti da una folla di giovanissimi.
Nel cartello mostrato da una delle ragazzine (nel video sottostante), si legge: “Elvis Presley è morto, lunga vita ai Beatles” (Presley non era morto, in realtà; morirà nell’agosto del 1977 a 42 anni).

Il video dell’arrivo all’aeroporto di New York

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In effetti i Beatles si rivolgono ad un’altra generazione rispetto a quella dei fans di Elvis Presley. È un invito al “rompete le righe” generazionale supportato da un formidabile successo di massa e – cosa non comune – anche con apprezzamento da parte di critici e musicisti dell’assoluta originalità della proposta musicale
Più in profondità i Beatles propongono una conciliazione tra status quo e cambiamento, tra realtà e utopia.
Ad una domanda su chi tengano i Beatles se per i Mods o per i Rockers – le due bande che si fronteggiavamo (anche violentemente) in Inghilterra, in quegli anni -, Ringo Starr risponde con una battuta, che loro stanno con i Mod-ers (sta anche per ‘moderatori, in inglese).
Un’altra contraddizione che ha attraversato la storia del rock è stata tra la linea ‘vitalista’ e quella ‘nichilista’ dei vari gruppi. La prima promuove – attraverso le canzoni, in modo di presentarsi, l’atteggiamento generale – l’esuberanza e la gioia di vivere, così come gli altri sono cupi, pessimisti, (auto)distruttivi. Un esempio di gruppo rappresentativo di quest’ultima tendenza sono i Velvet Underground.
Non è invece in quest’ambito la presunta contrapposizione tra i Beatles e i Rolling Stones. Spartiscono entrambi un atteggiamento vitalista in cui prevale la linea soft, romantica (ma anche molto ritmata) per i Beatles, opposta alla fisicità esagerata, quasi sciamanica del blues rock di Mick Jagger e compagni (2).

Help! – The Beatles (at Shea Stadium, august 15, 1965) (3).

 

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Gli album della svolta creativa (4) – Le copertine di questi due album sono caratterizzati da un tratto comune: non presentano in frontespizio il nome del complesso. Una novità anche questa, a riprova l’enorme popolarità del gruppo

I Beatles fanno canzoni accattivanti, allegre, ma sono anche altro. Nell’album Help! si trova questa perla, tra le canzoni più famose di ogni tempo, targata Paul Mc Cartney. Il pubblico ci prova pure, a folleggiare, ma poi si arrende alla malìa dell’esecuzione.
Yesterday Live From Studio 50, New York City / 1965, con la presentazione di George Harrison.

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Religione
Sono del 4 marzo 1966, già all’apice del successo, in un’intervista all’Evening Standard, le parole di John Lennon: “I Beatles sono più popolari di Gesù Cristo… (…) Non so chi finirà per primo, se il Rock-and-roll o il Cristanesimo”.
Ne seguirono polemiche e prese di posizione infinite, a favore o contro. Anche se il tono di Lennon era più una constatazione che una auto-celebrazione. Viene in mente – cambiando i termini della questione – un frammento da un saggio di Walter Benjamin (del 1921): Capitalismo come religione, in cui si prefigura come il capitalismo è in grado di soddisfare i bisogni delle masse, funzione che prima era svolta dalle religioni.

E comunque l’affermazione di Lennon preannunciava una nuova fase nella storia del gruppo più famoso del mondo: nel settembre dello stesso anno (1966) i Beatles decidono di chiudere con le esibizioni dal vivo e di fatto entrano in una nuova fase creativa.

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Qui il video da YouTube della lectio di Alessandro Alfieri sui Beatles, al Teatro Manzoni, il 14 dicembre 2022:

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Note (a cura di Sandro Russo)

(1) – Yesterday, il film è stato presentato sul sito. In base a quanto abbiamo sentito da Alessandro Alfieri, l’assunto di base del film – un mondo in cui per un surreale disguido temporale l’umanità non ha conosciuto i Beatles (e le sigarette, e la Coca-Cola), verrebbe a cadere, ovvero… sarebbe stato tutto un altro mondo!


(2) – La contrapposizione Beatles / Rolling Stones, entrambi all’interno della corrente “vitalista” (concetto mutuato dalla filosofia di J. Ortega y Gasset) è piuttosto tra gli aggettivi “apollineo” e “dionisiaco”.

(3) – Help! è il quinto album dei Beatles, pubblicato nel 1965 e prodotto da George Martin. L’album comprende quattordici brani dei quali i primi sette contenuti nella prima faccia del disco costituiscono la colonna sonora dell’omonimo film; contiene Yesterday, una delle canzoni più note dei Beatles. George Martin è stato anche definito “il quinto Beatle” per la sua attività come produttore della maggior parte delle registrazioni dei Beatles, nonché per aver suonato parti strumentali in alcuni dei brani del gruppo e averne curato gli arrangiamenti orchestrali (fonte Wikipedia).

(4) – Rubber Soul venne pubblicato nel dicembre del 1965, nel 1966 esce Revolver; sono i due album della “svolta creativa”, della nuova fase della produzione dei Beatles.

 

[I Beatles come non li avete mai sentiti raccontare (1) –> Continua qui]

Nella prossima puntata (a breve) la seconda parte, con il completamento della sintesi – a ‘Religione’ seguiranno ‘Genio’ e ‘Rivoluzione’ -, gli altri intermezzi musicali e le immagini che Alessandro Alfieri ha inserito nella sua presentazione.

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