Esteri

Un pensiero per le donne e i giovani iraniani

proposto da Mimma Califano e Sandro Russo

 

Su richiesta di Mimma traduco il testo e pubblico un filmato sul movimento delle donne e dei giovani in atto in Iran.
Questi giovani hanno fatto una scelta coraggiosa e stanno rischiando la vita, come ai loro tempi i nostri partigiani.
Mantenere alta l’attenzione è necessario. Non è vero che siccome quel paese è distante da noi, i fatti loro non ci interessano. Qualcuno in altri tempi scrisse: Non mandare a chiedere per chi suona la campana… essa suona per te (1).
Ci si chiede perché il mondo è silenzioso in merito e solo adesso la comunità europea inizia a parlare di sanzioni, per quel poco che possano valere. Il papa ad esempio, tanto presente per quel che riguarda l’Ucraina, sto ignorando completamente le violenze in Iran.

Qui sotto la traduzione all’impronta dei sottotitoli. Il canto è una riproposizione, in un’altra lingua, di un pezzo famoso degli Inti-Illimani (2).

Qui da YouTube: Tehran University of Art, Faculty of MusicKaraj, Iran. Oct 29, 2022

YouTube player

Risorgi

Per le donne, la vita, la libertà
Nel nome delle donne
Nel nome della vita
Liberiamoci
da questo giogo di servitù
Possa la nostra nera notte
Interrompersi
Possa ogni frusta
Diventare un’ascia
Così da poter essere
Chiamati ‘germogli’
Me, te, gli altri
Di nuovo diventeremo ‘Noi’
Giura sul puro sangue dei tulipani
Per mezzo della rivolta, dei baci, delle lacrime
In questo lungo viaggio
di sofferenza senza fine
Dalla tua anima e dal tuo corpo
Chiamami, mia terra natale
questo, con il risorgenza
Del rosso ruggito del tuo nome
Il mondo tremi,
per il tuo risveglio
Nel nome della donna,
nel nome della vita
Questi abiti di servitù
Siano strappati via
Possa la nostra nera notte
Interrompersi
Possa ogni frusta
Diventare un’ascia
Così da poter essere
Chiamati ‘germogli’
Me, te, gli altri
Di nuovo diventeremo ‘Noi’

Risorgi
Per le donne, la vita, la libertà
Risorgi

Note

(1) – Epigrafe di John Donne (Londra, 1572-1631) a Per chi suona la campana (For Whom the Bell Tolls), un romanzo del 1940 di Ernest Hemingway:
“Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te”.

(2) – Gli Inti-Illimani sono un gruppo vocale e strumentale cileno nato nell’ambito del movimento della Nueva Canción Chilena e tuttora attivo.
Costretti all’esilio in conseguenza del golpe cileno del 1973, hanno soggiornato per quindici anni in Italia come rifugiati politici; sono rientrati in patria nel 1988 dove hanno proseguito l’attività musicale.
Nella loro opera musicale i brani spaziano dalla caratterizzazione tipica della musica andina alla canzone rivoluzionaria.
Al tempo Gli Inti-Illimani utilizzarono di testi di poeti come Pablo Neruda e Rafael Alberti, senza dimenticare naturalmente il famoso brano militante El pueblo unido jamás será vencido di Sergio Ortega, inciso e reso celebre in Italia proprio da loro [notizie da Wikipedia, ibidem]

Immagine di copertina. Un dipinto di Shamsia Hassani
Leggi sul sito:
Le donne afghane (e iraniane). Ritratto di un’artista, proposto dalla Redazione, del 18 ottobre 2022;
Epicrisi 395. Una settimana con protagoniste le donne, di Enzo Di Fazio del 23 ottobre 2022;
Quello che so e che immagino dell’Afghanistan, di Sandro Russo, dell’agosto 2021;

 

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