Editoriale

Epicrisi 402. C’è da fare… tanto da fare

di Enzo Di Fazio

Non c’è che dire. Ogni epicrisi è un’avventura. E lo è tanto di più quando così numerosi e vari sono stati i temi trattati, affrontati o semplicemente sfiorati nella settimana.
A volte, nell’elaborarla ci si sente – parlo per me – come davanti ai pezzi di un puzzle con gradi di difficoltà diversi a seconda il numero dei pezzi. Si cerca, allora, di cominciare con quelli più significativi, emblematici dell’immagine, della figura, dell’oggetto che deve venir fuori, nella speranza che ne richiamino altri e fare così in modo che quelle tessere sparpagliate messe piano piano insieme, diano senso al lavoro che si fa; fino alla realizzazione dell’immagine rappresentata sul dorso della scatola.

Ecco gli articoli del nostro sito sono come i pezzi di un grande puzzle. A volte sembrano appartenere addirittura a scatole diverse per come sono eterogenei, e non è facile – parlo sempre per me – metterli insieme in modo che abbiano tra di loro un filo conduttore.

Il nostro sito ormai propone, a torto o a ragione, un po’ di tutto, dalla cronaca locale a quella nazionale, dalla politica di casa nostra a quella di più ampio respiro legata ai grossi accadimenti internazionali, dalle notizie spicciole agli approfondimenti culturali. Non ne possiamo fare a meno perché apparteniamo a questo mondo e, volenti o nolenti, abbiamo un ruolo da svolgere a meno che non ci identifichiamo tutti in soggetti passivi.
Nel nostro piccolo cerchiamo, al di là del raccontare Ponza e la sua gente, di porre all’attenzione dei lettori tematiche di interesse generale che possano aiutare a far riflettere e a trarre dalle cose che accadono insegnamenti utili, per non ricadere negli errori già commessi. E in questo ci facciamo aiutare, a volte, da scrittori, giornalisti, studiosi, uomini di cultura con cui abbiamo affinità nel modo di vedere le cose e che hanno la capacità di esprimere opinioni e analisi lontani da schieramenti di parte e spesso condite anche di sentimenti.

Nella settimana, guardando alla realtà dell’isola e alle sue vicende, essenzialmente tre sono stati gli argomenti che hanno stimolato i nostri collaboratori: la tragedia di Casamicciola, la preoccupazione che situazioni simili possono verificarsi anche sulla nostra isola e la festa dell’Immacolata.

Di notevole interesse i contributi riguardanti il disastro di Casamicciola perché ci fanno capire quante manchevolezze, leggi disattese, fondi stanziati e non spesi, quanta approssimazione ci siano dietro le tragedie come quelle dell’isola d’Ischia.
Ce ne accorgiamo leggendo Cesare de Seta che ci parla della legge per la difesa del suolo che è addirittura del 1989, una legge ben costruita che si proponeva di difendere, al tempo stesso, le acque in sé e il suolo dalle acque e che prevedeva il risanamento del territorio. È stato fatto il contrario. Alla priorità della difesa del territorio e delle acque si è sostituita la priorità delle strade e autostrade.
Significativo il ricordo di Roosevelt, il presidente americano che quasi un secolo fa, dieci giorni dopo essersi insediato alla Casa Bianca, predispose per uscire dalla grande crisi del 1929 un ampio progetto per impiegare un esercito di giovani disoccupati al lavoro nelle foreste, per la difesa del suolo che era stato trascurato.

Fa rabbia, leggendo la relazione sul caso Casamicciola, apprendere che la tragedia poteva essere evitata. Sapere di piani predisposti e falliti, di cantieri pensati ma mai aperti, ma soprattutto di soldi stanziati e non spesi per incapacità progettuali fa rimanere interdetti. Leggendo a fondo quella relazione c’è da mettersi le mani nei capelli. Secondo l’Agenzia per la coesione territoriale dal 2007 a oggi le regioni italiane hanno speso solo il 20% degli 1,6 miliardi di fondi comunitari messi a disposizione (320 milioni).
E poi ce la prendiamo con l’Europa! Con queste premesse non certo incoraggianti ci apprestiamo a valutare se e come verranno usati i fondi del Pnrr per fronteggiare alluvioni e frane.

Ci auguriamo che Ponza abbia trovato professionalità e costruito progetti che ci portino al completo utilizzo, e in maniera efficace, dei fondi messici a disposizione,
La politica ha certamente un ruolo importante, chi ci governa (a tutti i livelli) ha la responsabilità di porre in essere azioni a tutela del territorio e di anteporre l’interesse pubblico a quello privato.
Non sempre ci riesce, anzi il più delle volte quello che esprime è frutto di un modo di operare che strizza l’occhio al cittadino e che significativamente Michele Serra nella sua  Amaca del 28 novembre (richiamata dall’articolo di Sandro) definisce la politica della complicità.
Tre condoni edilizi (1985 – 1994 – 2003) e forse un altro che arriverà ne sono una conferma.
E ritornando sempre a Casamicciola c’è un altro articolo, segnalato da Silverio Lamonica riguardante  l’attività dei Verdi sull’isola attraverso l’Associazione VAS di Nicola Lamonica, che pone in evidenza altre colpe di vecchia data della politica locale e regionale per la mancata istituzione della Riserva Naturale dell’Epomeo e per i tanti problemi urbanistici sollevati e mai risolti.
Vorrà pur dire qualcosa la circostanza che in Italia il partito dei Verdi non arriva al 4% mentre in Europa ha tutt’altra forza. In Germania governano in 11 land su 16, sono al potere anche in Austria e Irlanda e sindaci green sono presenti in tutta la Francia.

Può cambiare questo stato di cose? Può migliorare l’attenzione verso il territorio?
“Dovrà venire una generazione che dedicherà all’ambiente la precedenza e inventerà un’economia della riparazione” dice Erri De Luca nel suo colloquio con Pasquale Raicaldo. Non possiamo che essere d’accordo con lui: la speranza è nei giovani e ce ne sono tanti che sono bravi, capaci e certamente molto più responsabili di noi adulti.

È normale che tutto questo parlare del dissesto idrogeologico di Casamicciola abbia impressionato e sollevato la preoccupazione che situazioni simili possano verificarsi anche nella nostra isola.
La recente frana verificatasi a Le Forna, in zona cala dell’Acqua, ha accentuato la paura.
La questione l’abbiamo posta noi come Redazione la scorsa settimana e in questa l’ha ripresa Vincenzo Bonifacio con tutta una serie di interessanti considerazioni/suggerimenti che l’Amministrazione comunale farebbe bene a tenere in conto. L’invaso di Santa Maria, zona in cui è presente una scuola, è sicuramente un sito da tenere sotto controllo  e verso il quale sono da valutare eventuali opere di intervento, così come è da incentivare una politica per la manutenzione dei terrazzamenti (’i parracine) e il recupero delle cisterne e dei pozzi, laddove presenti, per la raccolta dell’acqua piovana (tema tanto caro al sito e che tante volte abbiamo proposto)

Si parlava, citando Erri De Luca, di giovani e dell’importanza del ruolo che rivestono per il futuro del mondo, ma ognuno per il ruolo che può/deve svolgere nella propria realtà territoriale.
Dispiace leggere di quello che è accaduto a Ponza qualche nottata fa. E bene ha fatto il Comandante della locale Stazione dell’Arma dei Carabinieri ad intrattenere gli studenti dell’Istituto Tecnico sui pericoli dell’alcol e sul tema della legalità. Ben venga questa azione educatrice da parte delle forze dell’ordine, nell’auspicio che possa essere estesa a tutti i giovani dell’isola attraverso altri incontri istituzionali. Ma altro ancora ci vorrebbe, come una biblioteca, una saletta per proiezioni, un luogo di aggregazione che possa diventare un laboratorio di idee, luoghi alternativi alla strada e alla movida.
E utili, perché no, agli incontri per coltivare le tradizioni, per raccontarle, per diffonderle come avviene in occasione della festa dell’Immacolata che pare resistere, dai racconti di Franco, al cambiamento dei tempi e delle mode, nonostante quei giuvene d’a ‘Mmaculata siano diventati pochi ed anziani.

E passiamo ora alle altre notizie che ci ha riservato la settimana
Innanzitutto quelle che riguardano  ancora Ponza
L’Ammiraglio Salvatore Vitiello, figura molto nota tra gli isolani per le sue origini ponzesi oltre che per la sua brillante carriera, è stato nominato Comandante del Comando Logistico della Marina Militare, prestigioso incarico che assumerà a partire dal prossimo 15 gennaio. All’Ammiraglio Vitiello le nostre congratulazioni.

– Una notizia triste, è venuta a mancare Maria Assunta Mazzella, ma anche una lieta: è venuta al mondo Stella Rita

– C’è poi Ponza la bella, il video di Marco Mastroleo che si fa vedere con piacere e con un senso di nostalgia visto che propone l’isola nella sua veste estiva.
– Ancora Ponza, ricordata per la sua bellezza, tra le isole da visitare fuori stagione, dalla rivista Si.Viaggia
Un piccolo spazio l’abbiamo riservato anche a
Ventotene, con la mongolfiera dedicata e donata a Papa Francesco in occasione della visita che il sindaco e una rappresentanza dei ventotenesi hanno fatto al Papa;
Santo Stefano con l’articolo di Tonino Impagliazzo: una riflessione sul ruolo che l’isola dovrà avere con il recupero, a scopi culturali, dell’ex- carcere;
– Latina per il Premio Immagine la cui cerimonia della consegna avverrà domenica (articolo di Luisa Guarino).

E, poi, da gustare in poltrona con il sottofondo della pioggia di questi giorni, gli articoli di cultura la cui lettura ci porta a conoscere mondi e personaggi di grande levatura artistica e morale come lo scrittore Dominique Lapierre di cui viene proposto un articolo ricco di notizie pubblicato in occasione della sua morte avvenuta, a 91 anni, il 4 dicembre. La sua storia ricorda un po’ quella di Tiziano Terzani per la voglia di conoscere il mondo, ma ancora più ricca per tutto quello che ha fatto, impegnandosi nella lotta contro la povertà in India, paese che amava e dove aveva a lungo vissuto.

Un tuffo nella storia lo facciamo con Fabio Lambertucci che ritorna a parlarci, in maniera romanzata ma aderente ai fatti storicamente accertati, di Cola di Rienzo, il famoso condottiero e studioso della romanità che amava definirsi l’ultimo dei tribuni romani.

Abbiamo poi la pagina dedicata al cinema con due preziosi articoli (1 e 2) di Lorenza Del Tosto dedicati alle donne registe delle regioni dei Balcani, articoli da cui vengono fuori figure di donne emancipate, forti, impegnate che grazie al cinema si sono affrancate dalla dipendenza patriarcale.

E dal cinema passiamo al teatro scoprendo che è una grande passione coltivata da Maria Silvia Persico, l’argentina nelle cui vene scorre sangue ponzese. Ne esce fuori una personalità eclettica perché Silvia insegna arte teatrale, scrive poesie, balla, facendo tutto con grande passione e leggerezza.
Da Maria Silvia a Monica Conversano il passo è breve con due poesie dall’aria autunnale.

Ho riservato alla fine gli articoli più “leggeri”
– L’appuntamento con l’edizione di novembre di In Natura, la rivista che seguiamo da anni e che è sempre piacevole da sfogliare. In questo articolo personalmente ho molto gradito il video con Willy il coyote, anche se confesso di avere un debole per Snoopy, il mitico cane di  Charlie Brown

– L’angolo delle curiosità. Questa volta Sandro (ineffabile Sandro!), partendo dai tanti modi in cui, in dialetto ponzese, indichiamo l’acqua, ha proposto un articolo di Enrico Franceschini sulla “parola dell’anno 2022” scelta sulla base di un sondaggio dell’Università di Oxford. La parola è goblin mode che poi è il contrario di fashion, vale a dire la tendenza ad essere sciolti, in pantofole, a non stare davanti allo specchio… probabilmente venuta fuori in seguito alle abitudini assunte in seguito al lockdown da pandemia nel corso del quale ci si è sentiti tutti più liberi, anche per il lavoro in smart working. Il termine è inglese, ma quello che descrive ci è ben familiare. Come lo diremmo noi? Trascurato, sciatto, bracalone… E in ponzese? Sbragate, sciaurato, sciamannate…?
– La fotografia. Le belle immagini proposte da Sandro, in chiusura di serata, nel raccontare il giallo delle foglie e le sue tante manifestazioni, in questo autunno particolarmente tiepido,
E… c’è pure Snoopy il mio bracchetto preferito!

Buona domenica e pensiamo in positivo, che adesso arrivano le feste!

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