Questa volta la canzone per la domenica arriva per insoliti giri di associazione, direttamente dalla poesia di guerra, un articolo pubblicato sul sito la scorsa settimana.
Si notava in Commenti come fosse stato dimenticato, tra gli scrittori/poeti che di guerra hanno trattato – anche scrivendo ‘in diretta’ dal tempo di guerra, addirittura in guerra lasciandoci la vita – Antoine de Saint-Exupéry (1900-1944).
Che nella sua pur breve vita ha fatto molte altre cose – scrittore, aviatore e militare francese, riporta Wikipedia –, oltre allo scrittore. D’altra parte scrivere, prima di essere un attività esclusiva è l’attitudine di registrare quel che succede, dentro e fuori di noi.
C’è anche da dire che come pilota Antoine non ha mai bombardato nessuno, ma ha svolto solo voli di ricognizione e rilevamento.
Pilote de guerre è un romanzo del 1941 dello scrittore francese Antoine de Saint-Exupéry, poi esiliato a New York. Con la missione di portare gli americani in guerra, ricorda agli americani in quest’opera quanto fosse stata dura la battaglia di Francia, prima di pubblicare un anno dopo il racconto poetico e filosofico Il piccolo principe .
Sulle poche opere che ci ha lasciato Antoine de Saint- Exupéry, ha lavorato di affabulazione Francesco De Gregori che ha inserito Pilota di guerra nel suo album Terra di nessuno del 1987 (poi riedito anche in La valigia dell’attore del ’97).
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Non per entrare
nel merito del motore,
ogni motore ha una musica e io la so.
Così per sempre nel vento la farò cantare,
per questa mia povera terra da sud a nord.
E quanto è solo un uomo lo sa solo Dio,
mentre volo sopra le ferite della città.
E come un grande amore gli dico addio,
e come è solo un uomo lo so solo io.
Oltre le nuvole, oltre le nuvole,
o se possibile ancora un minuto più in là,
con questa notte ai miei piedi,
più nera e più buia a vederla da qua,
ma un giorno il giorno tornerà.
Così la vita vola sotto le ali,
e passa un’altra notte su questa guerra,
e sulle case degli uomini tutti uguali,
nel grande orfanotrofio della terra.
E a cosa serve un uomo lo so solo io,
che spargo sale sopra le ferite della città.
E come a un grande amore gli dico addio,
e a cosa serve un uomo lo sa solo Dio.
Oltre le nuvole, oltre le nuvole,
o se possibile ancora un minuto più in là,
con questa notte ai miei piedi,
più nera e più buia a vederla da qua,
ma un giorno il giorno tornerà.
Ma Il piccolo principe (Le Petit Prince) è anche un film d’animazione del 2015 diretto da Mark Osborne, adattamento cinematografico del celebre romanzo. Molto bello, visto qualche anno fa, che vince la sfida (difficile) di accostarsi con un’altra storia, parallela ma diversa, all’ineguagliabile precedente. Qui il trailer:
Fabio Lambertucci
5 Dicembre 2022 at 17:21
Grazie Sandro,
per combinazione sto proprio leggendo “Pilota di guerra” (nella mia edizione Bompiani 1979 ci sono anche “Lettera a un ostaggio” e “Taccuini”) e non mi ricordavo della canzone di Francesco De Gregori (che pure ho nell’album in vinile “Terra di nessuno” del 1987).
Grazie ancora e saluti,
Fabio