Editoriale

Epicrisi 401. È l’ora del rammendo e di radicali cambiamenti

di Silverio Lamonica

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Sono molto vividi in me i ricordi della fanciullezza, dell’immediato ultimo dopoguerra. Ci si arrabattava alla meno peggio per mettere insieme colazione, pranzo e cena. Talvolta era giocoforza saltare qualche pasto. Non parliamo poi dell’abbigliamento! Gli indumenti dovevano durare il più a lungo possibile: mamme e sorelle, armate di ago e filo, rammendavano incessantemente calzini, mutande, camicie … Quando il rammendo richiedeva una maggiore perizia, ad esempio rinforzare i fondelli dei pantaloni ridotti ad un velo più o meno opaco, si ricorreva – per pochi spiccioli – all’opera di qualche sarto del posto. Biagio Catalano, per gli amici Ninando, era specializzato nel mettere i “funnielli” ai pantaloni, nella sua casa-laboratorio in Via Nuova, dove viveva con la mamma, la zia e il nonno, anche loro sarti.

Oggi, in piena era consumistica,  nella nostra isola (come in tanti altri piccoli centri italiani) i sarti sono spariti e con loro sono finiti pure i rammendi.

Ma se ci si ostina a non rammendare più gli indumenti, Renzo Piano – dall’alto della sua grande dottrina di architetto ed urbanista – ci ammonisce che occorre mettere mano immediatamente al rammendo del territorio, cioè alla manutenzione incessante dei terreni e del suolo in genere, dopo l’ ulteriore, immane tragedia di Casamicciola, da qualche secolo – suo malgrado –  sinonimo di disastro, come ci suggerisce anche Serenella Iovino.

Ma sarà possibile mettere in atto i preziosi suggerimenti di Renzo Piano? Per la verità,  Giuseppe Mazzella di Rurillo, che da anni si batte per “redigere e realizzare un completo piano di assetto territoriale, in considerazione di quello che da anni chiamo il troppo sviluppo”, afferma che esistono – a Casamicciola –  ben quattro poteri commissariali : Comune, ricostruzione, emergenza idro-geologica e mega-depuratore, senza alcuna azione unitaria, per cui la responsabilità collegiale sfocia, inevitabilmente nella irresponsabilità collettiva. E l’irresponsabilità collettiva, a sua volta, si immette immancabilmente in una colossale inefficienza amministrativa.

Tuttavia i Casamicciolesi non si arrendono, come dichiara sempre il nostro “cugino” ischitano Giuseppe Mazzella: dopo ogni calamità, da due secoli a questa parte, puntualmente si ricostruisce, perché si tratta di “un popolo tenace”.

Alle espressioni di solidarietà di Rosanna Conte in La Frana di Casamicciola e dei commenti di Franco de Luca, Tonino Impagliazzo, Vincenzo Ambrosino, la stessa Redazione di Ponza Racconta ed altri, aggiungo la mia personale vicinanza; come molti altri ponzesi, ho parenti stretti in quell’isola meravigliosa, cui mi sento profondamente legato. Assieme ai sentimenti di solidarietà, il Governo ha emesso un primo provvedimento a sostegno di quel comune isolano, così duramente colpito dal fenomeno franoso, preannunciando un “Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico”.

Di fronte ad una tale tragica calamità, che ha causato la morte di 12 persone di cui diversi bambini,  la Redazione di Ponza Racconta raccomanda all’attuale Amministrazione Comunale un attento rammendo del territorio isolano, a cominciare dal Canalone borbonico che convogliava le acque piovane degli Scotti fino alla spiaggia di Chiaia di Luna e che attualmente è ostruito in alcuni tratti.

Per la verità, già da alcuni decenni a questa parte, a Ponza sono state effettuate diverse opere di rammendo a cominciare dalla famosa rete metallica a protezione di parte della falesia di Chiaia di Luna, anche se non è servita – purtroppo – a rendere fruibile quella spiaggia meravigliosa, fino ai giorni nostri con la messa in sicurezza del cimitero, senza tralasciare la puntuale pulizia degli arenili indispensabile, specie dopo la paura e i danni della bufera del giorno precedente.

Siamo alle soglie dell’inverno e i nostri nonni non si stancavano di ripetere: “ E’ tiempe c’adda fa!” nel senso che il cattivo tempo, d’inverno, è un fenomeno che rientra nella normalità. Di questa routine fanno parte  anche il periodo dell’Immacolata, per cui la storia pulsa di vita e il Natale isolano targato Comune di Ponza e Pro Loco. Proprio nel corso del novenario dedicato all’Immacolata di 40 anni fa, ci lasciava il parroco di Le Forna don Gennaro Sandolo, la cui missione pastorale è ancora viva nel ricordo dei suoi parrocchiani e degli isolani tutti. Altri illustri personaggi del passato vengono puntualmente ricordati su questo sito: Ennio Flaiano, in uno dei suoi scritti accenna alla nostra isola; Elvis Presley (1 e 2), il mito di noi giovani degli anni ’50 e ‘60. E attraverso la filmografia e la letteratura si rievocano anche le guerre del passato: Quo vadis Aida e La poesia ai tempi di guerra, tanto tragiche e tanto simili a quelle che avvengono ai giorni nostri!

L’avvento della pace universale è il cambiamento che desideriamo tutti. Non desideriamo invece, assieme a Monica Conversano, certi cambiamenti mediante le moderne tecnologie computerizzate, quali – ad esempio – i pagamenti delle multe on – line che fanno impazzire, specie noi giovani di “  terzo, quarto, quinto pelo”. Di fronte a tali rompicapi, non ci resta altro da fare se non rifugiarci nell’ Angolo di Lianella, progettando un bel viaggio su Marte, oppure dedicarci alla lettura di qualche recentissima pubblicazione, specie se riguarda il nostro territorio: Gli Annali del Lazio Meridionale, nonché ascoltare uno dei tanti bellissimi brani di Ron, tra i miei cantanti preferiti, assieme a Dalla, Battiato, Mina, Lucio Battisti …

Altro cambiamento auspicabile è l’incremento delle nascite, in un periodo in cui assistiamo ad una paurosa decrescente natalità. Per cui diamo un caloroso benvenuto a Edoardo, assieme a tanti cordiali auguri, estensibili ai suoi genitori e familiari tutti.

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