Canzoni

Una canzone per la domenica (222). La più potente medicina di guarigione

proposta da Monica Conversano

Eccomi di nuovo sul nostro bellissimo sito, per presentare la canzone di un originale artista, un “cantastorie errante ” come si definisce Luca Usai.
“La più potente medicina di guarigione” è la canzone di cui scriverò oggi, non solo perché per Luca è un lavoro importante, ma per il messaggio che contiene: l’Amore è la più potente medicina di guarigione. Penso che su questo concetto siamo tutti d’accordo.
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Luca intende l’Amore in modo ampio, allargandone l’orizzonte oltre la solita scontata accezione, purtroppo semplificata, in cui siamo trascinati.
Luca intende un asse che dal cuore va alla testa e poi sale ancora, per espandersi circolarmente, verso gli altri, in un abbraccio. Ed è una essenza vitale in cui siamo immersi e che abbiamo il compito di ri-conoscere.
La canzone ci spiega il dolore, ma spostando lo sguardo verso il più profondo significato, perciò non ci fanno male gli occhi, ma le ingiustizie che vediamo, oppure non ci fa male il cuore ma l’amore che non è corrisposto. Così l’esterno e l’interno, sono in continuo dialogo e rispondenza. Ma la soluzione c’è, Luca la indica nell’Amore, la medicina più potente.

Tecnicamente, un testo quando è complesso o profondo, necessita formalmente di un contenitore musicale, che sia al contrario, semplice e musicalmente orecchiabile. Solo così un pezzo diventa popolare, e riesce a mantenere un proprio equilibrio. Perciò mi ha colpito la capacità di Luca, di offrire al pubblico significati complessi in modo assolutamente accessibile a tutti, sia ritmicamente, che melodicamente.

Ho ascoltato Luca dal vivo, esibirsi con la sua “sonora” chitarra, sapientemente suonata, in una carrellata di sue canzoni, una produzione veramente vasta, mai banale o superficiale nei contenuti. Sono canzoni che invitano il pubblico a partecipare cantando i ritornelli e danzando spontaneamente. Gli spettatori sono coinvolti perché ritrovano, nella musica e nelle parole, parti importanti di sé, significative zone intime, profondità che non ci permettiamo di esporre al sole, ma che ci accomunano tutti, che sono nel mondo.

Il testo della canzone è tratto dal lavoro di una poetessa, Ada Luz Marquez e, scrive Luca: “ispirato dall’infinito”.
Sia su YouTube che su Spotify si può ascoltare la sua produzione.
Buon ascolto!
Monica

Disse la vecchia
guaritrice dell’anima:
Non fa male la schiena,
fa male il carico.
Non fanno male gli occhi,
fa male l’ingiustizia.
Non fa male la testa,
fanno male i pensieri.
Non fa male la gola,
fa male quello
che non si esprime
o si esprime con rabbia.
Non fa male lo stomaco,
fa male quello che l’anima
non digerisce.
Non fa male il fegato,
fa male la rabbia.
Non fa male il cuore,
fa male l’amore.

Ed è proprio lui,
l’ amore stesso,
che contiene
la più  potente medicina.

(Ada Luz Marquez)

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