riceviamo in Redazione dall’Ufficio Comunicazioni del Comune di Formia e pubblichiamo
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Comunicato Stampa
Sosterà anche alla stazione ferroviaria di Formia-Gaeta, nella serata di giovedì 3 novembre (ore 21.30), il “Treno della Memoria”, dove sarà accolto da autorità civili, militari, religiose, dalle rappresentanze delle Associazioni combattentistiche e d’arma del territorio.
L’iniziativa, di elevato valore simbolico, nata per ricordare l’anniversario dell’arrivo nella stazione di Roma Termini del convoglio, che nel 1921 trasportò la salma del “Milite Ignoto”, scelta da Maria Bergamas tra quelle di 11 Caduti italiani non identificati, da Aquileia a Roma, rappresenta l’occasione di mantenere vivo il ricordo di tutti i Caduti che, con il loro sacrificio, hanno contribuito a costruire l’unità nazionale e il concetto di Patria. Un viaggio di oltre 5mila chilometri distribuito in 17 tappe, che sta attraversando tutti i capoluoghi di regione e le principali città italiane.
Il treno speciale, inaugurato lo scorso anno, sarà proveniente dalla stazione di Napoli Centrale e proseguirà la sua marcia per raggiungere la Capitale venerdì 4 novembre, giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Il giorno successivo arriverà a San Pietro. Il Ministero della Difesa, in collaborazione con il Gruppo Ferrovie dello Stato e il supporto di Fondazione FS e Reggimento Genio Ferrovieri, torna a celebrare questo anniversario su un nuovo itinerario.
Il convoglio è composto da una locomotiva a vapore Gr. 740, un bagagliaio 1926, un carro K, due carrozze “Centoporte”, una carrozza “Centoporte a salone”, un carro “Carnera”, una carrozza prima classe Az 10.000, una carrozza “Grillo”, una carrozza cuccette tipo “1957 T” e una locomotiva diesel; a bordo anche una mostra immersiva multimediale e commemorativa. Il Comune di Formia, che a fine maggio approvò all’unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria al “Milite Ignoto” in occasione del centenario (1921-2021) accogliendo l’invito dell’ANCI, organizzò lo scorso 18 giugno una solenne cerimonia commemorativa in onore del Milite Ignoto e di tutte le Madri dei Militi Ignoti, tesa a ricordare con espressione di sentimento e vicinanza verso coloro che hanno combattuto e difeso la Patria in un conflitto così sanguinoso come la Prima Guerra Mondiale.
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Secondo comunicato stampa (stessa fonte)
6 novembre 2022
Cerimonie per la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate
Il Sindaco di Formia Dott. Gianluca Taddeo, rende noto che, nel Comune di Formia, le cerimonie relative alla Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate si svolgeranno domenica 6 novembre, con il seguente programma:
- ore 09.00 Deposizione delle Corone di alloro presso le lapidi commemorative poste sul territorio comunale
- ore 11.00 Santa Messa commemorativa presso la Chiesa della Madonna del Carmine
- ore 12.00 Raggiungimento, in corteo, del Monumento ai Caduti in Piazza della Vittoria, per la deposizione di una corona di alloro, con schieramento del Gonfalone, e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma
- A seguire il saluto del Sindaco di Formia Gianluca Taddeo
Immagine di copertina: Stazione Termini. Centenario del Milite Ignoto, 1921-2021
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Nota a cura della Redazione
Non comprendiamo bene se le celebrazioni organizzate dal Comune di Formia in occasione del 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, siano il tributo dovuto alla memoria di quanti hanno sacrificato le loro vite -spesso nel fiore degli anni – in una delle tante guerre che hanno travolto il nostro paese oppure una celebrazione dell’indole guerresca del nostro popolo, sull’onda del mutato umore della ‘Nazione’. Sarà sicuramente la prima.
Perché di ricorrenze da solennizzare, per la giornata del 4 novembre, se ne sarebbero tante… Ne proponiamo una:
E per un dovuto contraltare antimilitarista, proponiamo la lettera di un lettore giunta alla rubrica di Concita De Gregorio su la Repubblica e da lei pubblicata il 25 settembre 2022.
Il fascismo di ritorno
Dalla rubrica “Invece Concita”, da la Repubblica
Marco Aurelio Spreafico è stato amministratore unico della filiale italiana United Molasses, gruppo Tate and Lyle
Il fascismo di ritorno
Dalla rubrica “Invece Concita”, di Concita De Gregorio, da la Repubblica del 25 settembre 2022
Marco Aurelio Spreafico, 94 anni, di Viareggio vive a Milano, ha lavorato in giro per il mondo
Mi sono domandato perchè, dopo quanto è accaduto al nostro Paese, vi possano essere dei movimenti neofascisti. Alla fine di molte facili riflessioni la mia convinzione è che la gente non sappia,che i neofascisti di oggi abbiano una totale ignoranza della Storia di ieri. La generazione che la Storia l’aveva vissuta e sofferta si è estinta con la fine del secolo scorso, i neofascisti di oggi semplicemente non sanno. Per chiarire cosa intendo faccio una breve lista di quello che io ho vissuto e ricordo, la mia età e una buona memoria me lo permettono.
1918 l’Italia esce da una guerra costata 650 000 morti e 1 200 000 feriti. Guerra di conquista, nessuno ci aveva attaccato, l’Austria pare fosse perfino pronta nel 1914, a lasciarci il Trentino.
Il dopo guerra fu poverissimo, un Paese stremato da 3 anni di sangue. Il socialismo da una parte voleva di più per i lavoratori, chi aveva non voleva dare e armò una forza di contrasto, i fascisti. Fu guerra civile. Il governo non si interpose, i fascisti conquistarono il potere, Mussolini divenne capo del Governo , impose il partito unico, mise in galera chi si opponeva.
1929 Mussolini riempie la Chiesa di favori e prebende, firma la Conciliazione. Ottobre 1935 Mussolini invade l’Etiopia, Paese poverissimo, non c’è nulla da sfruttare. Conquistarlo ci costa 30 miliardi di lire, 4500 morti italiani, un numero enorme di morti etiopi. Con mio padre vedo Mussolini in piazza del Duomo a Milano, il duce parla dal balcone del Duomo, non c’è ancora l’Arengario. Io ho 7 anni. Dalla conquista ricaviamo il karkadè, e dei fagiolini che torrefatti diciamo che è caffè.
1936, Mussolini manda un enorme forza militare italiana in Spagna ad aiutare Franco. 1938 Mussolini vara le leggi razziali, per sempre una vergogna imperitura: Io ho 10 anni. L’Asse con la Germania viene firmato.
1939 Mussolini invade l’Albania, altro Paese poverissimo. Nelle scuole i ritratti di Mussolini e del re sfoggiano su l’elmetto una piuma di struzzo. 10 giugno 1940 Mussolini dichiara guerra a Francia e Gran Bretagna. Io ho 12 anni, è scoppiata la guerra, sono in via Canonica a Milano in bicicletta. Pensavo che si dovessero sentire scoppi di bombe, che fanti corressero per la città, no, era una bella giornata di estate. I tedeschi erano a Parigi e noi piantavamo un coltello nella schiena ai francesi: Mussolini aveva bisogno di alcune migliaia di morti per potersi sedere tra i vincitori (parole sue).
1941 Mussolini dichiara guerra alla Grecia. Sono in collegio in Toscana: un gruppo di giovani si avvicina a noi ragazzi, saltellano, non hanno più i piedi. Hanno delle protesi di legno e di ferro, sono i congelati sui monti della Grecia. Ho 13 anni. Ci salvano i tedeschi che dall’ovest invadono la Grecia. A Mentone i Francesi scrivono ‘Grecs, arretè vous , icì la France’. 1942-43 I tedeschi non vogliono soldati italiani in Russia a meno che siano autotrasportati. Mussolini ne invia 300mila che dichiara sono trasportabili ovvero non hanno camion ma se… Nel Gennaio 1943 200mila soldati italiani vengono travolti dai carri russi da 30 tonnellate, inizia la ritirata, 300 km a piedi a 20 gradi sotto zero. 100mila prigionieri non torneranno mai più. Ho 14 anni.
1943 Armistizio: le Forze Armate si sfasciano. Il re scappa al Sud, io ho 15 anni. Sono nella Darsena di Viareggio, i marinai presenti affondano le moto-zattere con le quali sono fuggiti dalla Corsica, cercano vestiti borghesi. I tedeschi bloccano gli sbandati. La corazzata Roma viene affondata dai tedeschi, 1500 morti. A Cefalonia i tedeschi ammazzano 6000 soldati italiani, ne portano 600mila in Germania, questi non aderiscono alla Repubblica di Salò, moriranno di fame. Gli sbandati, in montagna, diventano partigiani, comincia la guerra civile.
Durerà fino al 25 Aprile 1945. Il Papa? Se dall’alto pulpito che occupa avesse detto ai tedeschi ‘Basta, lasciate stare gli ebrei’ Pacelli sarebbe ricordato come il più grande papa dopo San Pietro. Mussolini viene catturato, ucciso, in piazza Loreto il suo cadavere con altri 15 fucilati pende, esposto al silente ludibrio di una immensa folla. Io ci sono. E’ il 29 aprile 1945, ho 17 anni, sono in bicicletta, torno a casa. Perplesso.
E Vittorio Emanuele terzo? Con lui faremo i conti il 2 giugno 1946, per me un posto in piazza Loreto gliel’ho sempre riservato, tutti gli eventi qui esposti Vittorio Emanuele li aveva permessi, le carte firmate.
Se tutti i nuovi fascisti di oggi avessero conoscenza di questo recente passato avremmo un problema, una vergogna di meno. Concludo: sono state scritte intere biblioteche sugli eventi, ai quali ho qui solo accennato. Se solo qualcuno leggendo le mie note riflettesse su che cosa è stato il fascismo io ne sarei felice. Ho letto di recente ‘La tragedia della Roma’. In vacanza a Minorca ho visitato il memoriale in ricordo di alcuni superstiti della Roma che morirono alla isola di Minorca all’Ospedale della Ila de Rey. Abbiamo lasciato morti ovunque.
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Appendice del 4 novembre 2022 h. 23,45 (cfr Commento della Redazione)
Una emozione profonda. Un sentimento di grande commozione si è vissuto ieri sera (3 novembre -ndr) quando verso le 22, alla stazione ferroviaria di Formia-Gaeta ha fatto tappa direttamente da Napoli Centrale, per una breve sosta, il “Treno della Memoria”, l’evocativo convoglio partito il 6 ottobre scorso da Trieste, che dopo aver percorso oltre 5.000 km attraverso l’Italia (17 tappe), come prosecuzione simbolica dello storico viaggio del treno speciale che nel 1921 trasportò da Aquileia a Roma la salma del “Milite Ignoto”, è arrivato al binario 1 stracolmo di persone, quasi 500: i rappresentanti delle istituzioni civili, militari e religiose e, tra questi ultimi, l’arcivescovo di Gaeta Mons. Luigi Vari, che ha rivolto anche una preghiera a tutti i presenti, alle associazioni combattentistiche e d’arma del territorio, ai tantissimi cittadini, alle scolaresche e a diversi curiosi che hanno accolto tra applausi scroscianti il convoglio n.96438. Il vice sindaco del Comune di Formia Giovanni Valerio, che ha portato i saluti del primo cittadino Gianluca Taddeo, ha accolto calorosamente il Generale di Brigata Fulvio Poli, Capo Ufficio Generale Promozione Pubblicistica e Storia dello Stato Maggiore dell’Esercito, sceso in banchina per un breve ma toccante saluto e una testimonianza dell’iniziativa, che in provincia ha coinvolto con relative fermate anche gli scali ferroviari di Priverno-Fossanova e Cisterna di Latina.
“Celebrare il ‘Treno della Memoria’ – ha sottolineato il sindaco Gianluca Taddeo – significa rimettere al centro i valori democratici del nostro Paese e rendere il doveroso omaggio a coloro che hanno combattuto per la Patria. Il Milite Ignoto è un simbolo della nostra identità, della nostra storia e la presenza imponente e partecipativa, ieri sera, di tutte le istituzioni, delle associazioni, del mondo del volontariato e anche di comuni cittadini, testimonia il profondo valore e legame umano e morale e di particolare sensibilità che la nostra comunità ha espresso sentitamente nei confronti di chi si è sacrificato per l’Onore della Patria”. Il treno storico, allestito da Fondazione FS Italiane e dal Reggimento Genio Ferrovieri, è composto da una locomotiva a vapore Gr. 740, un bagagliaio 1926, un carro K, due carrozze “Centoporte”, una carrozza “Centoporte a salone”, un carro “Carnera”, una carrozza prima classe Az 10.000, una carrozza “Grillo”, una carrozza cuccette tipo “1957 T” e una locomotiva diesel; a bordo anche una mostra immersiva multimediale e commemorativa.
“La commozione è stata fortissima per una serata che resterà impressa nella memoria di tutti, di chi era presente e di chi ha vissuto a distanza l’evento – ha affermato il Vicesindaco Giovanni Valerio, che stamane con il Gonfalone portato dai vigili urbani ha rappresentato il Comune a Latina alla cerimonia per la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, con il corteo in centro tra piazza San Marco e il parco Falcone Borsellino – Formia ha omaggiato nel migliore dei modi il passaggio del convoglio che regala splendore e linfa vitale a tutto il territorio e soprattutto alla nostra stazione ferroviaria, che rappresenta un punto di riferimento nevralgico per il Centro Sud Italia”. “Un profondo ringraziamento – ha aggiunto – è rivolto a tutte le forze armate che oggi festeggiano la giornata dell’unità nazionale che celebreremo qui a Formia domenica 6 con una serie di commemorazioni sul territorio, insieme con le diverse associazioni combattentistiche e d’arma e la cittadinanza. Un coordinamento che si è prodigato affinché questa iniziativa riuscisse. La nostra città ha vissuto drammaticamente le due guerre mondiali con centina di morti tra militari e civili. Si è aperta una nuova fase risorgimentale che ha portato alla nostra carta costituzionale che è il nucleo fondamentale di principi e valori che contraddistinguono il percorso di ogni cittadino. La memoria storica deve essere salvaguardata, preservata per le future generazioni affinché questi momenti restino vivi e ricordati dalle amministrazioni e un ringraziamento è rivolto a Monsignor Luigi Vari, che anche con la componente religiosa ha rappresentato la comunità”. Durante la sosta del convoglio è stato consegnato al Generale di Brigata Poli – che ha rimarcato come Formia abbia risposto in massa all’iniziativa – una corona di fiori che verrà deposta oggi (4 novembre – ndr) a Roma, all’Altare della Patria.
Il binario 1 colmo di persone (due foto)
Il generale del’Esercito Fulvio Poli
Il saluto del Generale Fulvio Poli
Il saluto tra il Vicesindaco Giovanni Valerio e il Generale Fulvio Poli
Il Vicesindaco Giovanni Valerio insieme ai rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma
La delegazione del DLF di Formia
La folla accorsa ieri per il Treno della Memoria
La Protezione Civile con il generale Poli
La stretta di mano tra il Generale Fulvio Poli e il Vicesindaco Giovanni Valerio
Monsignor Luigi Vari durante la preghiera
Museo del Fronte e della Memoria al binario 1
Sandro Russo
4 Novembre 2022 at 08:54
Sapevo poco o niente dell’affondamento della nave corazzata Roma – nominata nell’articolo di Concita De Gregorio – avvenuta il 9 settembre 1943 ad opera di bombardieri tedeschi nell’isola sarda della Maddalena. L’evento è riportato in modo particolareggiato su Wikipedia (leggi).
Il 9 settembre 1943! Dice niente?
È il giorno successivo all’8 settembre, la data in cui venne reso pubblico (attraverso una trasmissione per radio (dai microfoni dell’EIAR) l’Armistizio di Cassibile, firmato in realtà il 3 settembre. Sul sito lo rievochiamo ogni anno; in particolare, leggi qui.
Furono i giorni più tremendi e incerti di una guerra già sciaguratissima. Quando gli anglo-americani per forzare la mano all’ambiguo doppio-gioco degli italiani, cominciò a bombardare le città. In sequenza furono bombardate dagli aerei alleati le città di Civitavecchia e Viterbo. Il 6 fu la volta di Napoli. L’8 settembre 1943 gli americani scaricarono su Frascati 1500 bombe radendola praticamente al suolo (leggi qui).
Ma contemporaneamente i tedeschi che fino ad allora avevano avuto l’Italia come alleata, si sentirono traditi e iniziarono le loro rappresaglie. L’incursione sulle navi alla fonda alla Maddalena fu solo l’inizio.
Insomma gli anglo-americani e i tedeschi, una volta tanto concordi, entrambi ci sparavano addosso! Un capolavoro diplomatico! …se non fosse stato per i tanti morti e le città distrutte!
Sul sito ne abbiamo scritto (e visto) a proposito del film Tutti a casa, di Comencini (1960). Abbiamo citato la scena in cui il tenente Innocenzi (Alberto Sordi) e il suo reparto, in missione esterna al campo base, vengono attaccati dai tedeschi che fino al giorno prima erano loro alleati. E il povero Innocenzi ne trae la conclusione più ovvia (sebbene errata): “Signor Colonnello, accade una cosa incredibile: i tedeschi si sono alleati con gli americani!”.
Si ride e sembra comico, a vederlo nel film, ma fu la tragica realtà.
La Redazione
4 Novembre 2022 at 23:45
La Redazione
Recapitato in redazione venerdì 4 novembre 2022 – 17:40 il comunicato stampa sul Treno della Memoria, con relative numerose foto. La manifestazione ha avuto luogo la sera di giovedì 3 novembre in occasione della breve sosta del convoglio alla stazione ferroviaria di Formia-Gaeta.
Comunicato e foto annessi in appendice all’articolo di base a cura della redazione.