Teatro

“M. il figlio del secolo”, in tv

segnalato dalla redazione

.

Non è mai troppo tardi per vedere (o rivedere) “M. Il figlio del secolo”. Alcuni di noi della redazione l’hanno visto – quando lo spettacolo è approdato al teatro Argentina di Roma – e ne sono rimasti vivamente colpiti. Sul sito ne ha scritto Patrizia Maccotta, il 6 aprile 2022: “M. Il figlio del secolo”. La Storia, il Teatro e la Vita (da rileggere).

Ironia e potenza, M. fa spettacolo sul piccolo schermo
di Antonio Dipollina – Da la Repubblica del 23 ottobre 2022

Sabato scorso 22 ottobre alle 21.15 Rai5, ha mandato in onda ‘M. Il figlio del secolo’, l’adattamento teatrale del libro di Antonio Scurati, realizzato da Massimo Popolizio, con Lorenzo Pavolini, e interpretato dallo stesso Popolizio con Tommaso Ragno.

Se la tv non fosse andata da tutt’altra parte verrebbe trattata come una sorta di evento la proposta su Rai 5 di M. Il figlio del secolo: ovvero l’adattamento teatrale del celebre libro di Antonio Scurati, realizzato da Massimo Popolizio – con Lorenzo Pavolini – interpretato dallo stesso Popolizio con Tommaso Ragno in un rimpallo reciproco di personificazione del vero protagonista, appunto Mussolini raccontato nella sua ascesa al potere dopo il delitto Matteotti.

Lungi dal far notare coincidenze con l’attualità, ma insomma in qualche modo il tono dato da Scurati, l’ironia e la potenza della narrazione applicata ai fatti di cronaca-storia (fino a formare un romanzo storico vero e proprio, per autocertificazione dell’autore) assaporate proprio ora attraverso la tv magari un minimo di effetto lo producono. Ma è quasi folcloristico rilevarlo, di fronte invece a una costruzione complessa che comprende il libro, l’adattamento teatrale del Piccolo Teatro di Milano e infine la resa televisiva.

Domanda annosa: che fine ha fatto il teatro in tv? Eccolo qui, volendo: a patto di rifuggire ogni ipotesi di visione distratta, o magari multipla sbirciando altri schermi. Indispensabile un alto tasso di concentrazione: con quella, nella produzione tv di Rai Cultura si entra davvero nell’adattamento proposto. Anche grazie alla grandiosità del lavoro, con diciotto attori in scena a dare vita a trenta quadri di rappresentazione: passano come in un caleidoscopio di rara inquietudine i personaggi, passano D’Annunzio, Margherita Sarfatti, c’è a contraltare Giacomo Matteotti. Come da stesura originaria, quella di Scurati, il senso emerge, imponente, e si apre e si chiude tutto con la celebre frase sul fascismo associazione a delinquere (“E se è così io ne sono il capo”, Duce dixit).

M. è diviso in due parti, la seconda è in programma sabato prossimo; la prima è ampiamente recuperabile su RaiPlay.

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top