di Enzo Di Fazio
–
Capita a volte di dormire male e di fare brutti sogni. Ci si sveglia con il cuore in gola e con la bruttissima sensazione di aver vissuto realmente dei momenti terribili.
Incubi che rispecchiano il malessere provocato da qualche lettura, dalla visione di un film o da quello che accade nel mondo e che televisione e giornali ci portano quotidianamente in casa.
Il risveglio reca di norma sollievo ma rimane intaccato l’umore della giornata e il superamento dipende da quanto sia stato fantasioso o realistico il sogno.
Allora può bastare un nulla, una piccola cosa, come il ritorno del pettirosso, un’alba infuocata, il sorriso di un bambino, la lettura di una poesia, i versi di una canzone… per predisporti all’ottimismo e pensare in positivo.
L’altra notte ho fatto appunto un brutto sogno. Ho sognato che soldati in tuta mimetica con volti coperti da maschere antigas e armati di tutto punto hanno fatto irruzione a casa per arrestare mio figlio che non si era presentato alla chiamata alle armi.
Ho vissuto momenti terribili durante il sogno e al risveglio mi sono ritrovato incupito e preoccupato perché il sogno un po’ aveva a che fare con la realtà che stiamo vivendo e con le angosce che ci procura.
E questa volta l’aria grigia e pesante di queste mattinate sciroccose di ottobre non mi dava una mano a superare lo stato di malessere
Cosa ci è riuscito, allora?
La lettura della bellissima, intensa intervista che, pubblicata sul sito proprio quella mattina, Edith Bruck ha rilasciato, in occasione del mancato Premio Strega, a Emilia Costantini, giornalista del Corriere della Sera.
Lettura che mi ha portato per mano a rileggere l’articolo che racconta la visita di papa Francesco fatta a questa splendida donna nella sua casa di Roma nel febbraio del 2021.
Ebbene devo dire che la forza di quella bambina capace di trovare uno spicchio di umanità anche nei gesti (gesti di luce, come li chiama) degli aguzzini che la tenevano prigioniera hanno contribuito a cambiarmi l’umore e ad allontanare i pensieri cattivi.
La speranza risorge sempre e sempre ci sorprende dice papa Francesco e, parlando della memoria, aggiunge che è importante che non vada perduta e che c’è bisogno di persone che, anche soltanto vivendo, tengano viva la memoria.
E il pensiero è andato alla memoria della nostra isola, a quella che con il sito e con l’impegno di tutti noi della redazione e dei collaboratori cerchiamo di recuperare, coltivare e tramandare. Lo fa Franco, ad esempio, con i suoi delicati acquerelli umani quando recupera pagine di vita vissuta di persone laboriose, oneste, semplici come Gennaro Di Meglio (Portazero) i cui insegnamenti positivi possono aiutarci a superare i difficili momenti di questo nostro tempo.
Tornando alla signora Edith trovo che sia una donna eccezionale, come lo è stato e lo è tuttora Liliana Segre che, appena la settimana scorsa (lo abbiamo riportato sul sito) ha dato a tutti, intervenendo in Senato, una lezione di democrazia.
Come eccezionali sono le tante altre donne che si rendono protagoniste di successi ma anche di rivendicazione di diritti protestando, denunciando, ribellandosi senza timore di mettere a rischio la propria libertà e, perfino, la vita.
Scorrendo gli articoli del sito, è stata questa una settimana all’insegna delle donne, una settimana che le ha viste protagoniste nell’attivismo politico ma anche nel lavoro, negli studi, in politica o nella semplice quotidianità.
E’ il momento soprattutto delle donne iraniane e afgane e, come sito, sensibile alla lotta per la difesa dei diritti civili, non potevamo non dedicare uno spazio a queste donne.
Così ci imbattiamo nella giovane studentessa curda Mahsa Amini, emblema di un popolo da sempre costretto a combattere per la propria esistenza.
Il suo sacrificio, per amore di libertà, fa venire in mente le tante altre donne, non solo iraniane, che in tutta la regione, nel nome di Mahsa e delle altre vittime dopo di lei, continuano la protesta contro il regime dei mullah.
E poi c’è Elnaz Rekabi, la scalatrice iraniana, perseguitata e incarcerata per aver gareggiato senza velo
E ancora Shamsia Hassani, l’artista afgana che con le sue opere porta avanti la protesta sua e di tante altre donne contro la sopraffazione oscurantista dei regimi dei propri paesi.
E, per finire, il bell’articolo di Lorenza Del Tosto dal quale emergono altre due figure femminili forti ed emblematiche, quella della fumettista e regista iraniana, Marjane Satrapi, una delle madrine del Festival del Cinema di Roma e quella dell’attrice svedese Noomi Rapace, cui Marjane consegna un Premio alla carriera. Complicità e divertimento tra due donne fortissime che non perdono l’occasione di sostenere la causa delle donne iraniane.
Non vi disperate per l’Iran – dice la prima – i giovani sono vivi. Ce la faranno. Queste autorità sono un cadavere asfissiante che galleggia sul nostro Paese di cui loro presto si libereranno…
Donne Democrazia e Libertà – grida in farsi (lingua persiana) la seconda ritornando nel parterre dopo la premiazione
E un ruolo, nella settimana, lo hanno avuto anche le donne di casa nostra
E’ nata Luce, una bella bambina di madre ponzese e di padre romano, che al passo con i tempi e aspirando al ruolo di cittadina del mondo, decide di nascere a Londra.
Alla Sapienza si laurea Isabella Aprea nell’interessante disciplina di Genetica e biologia molecolare
A Ponza, nella cucina di Orerock sulla spiaggia di Santa Maria, per i successi culinari un ruolo importante a fianco dello chef Oreste Romagnoli, ce l’avrà certamente la moglie Valentina
Ed è donna anche chi ha proposto la canzone della domenica, addirittura dall’Argentina, Maria Silvia Persico, nelle cui vene scorre sangue ponzese essendo il suo bisnonno di Ponza
Per non dimenticare, anche se sul sito non ne abbiamo ancora scritto, Giorgia Meloni che, prima donna a diventare premier nella storia della nostra Repubblica, ha proprio ieri, prestato giuramento nelle mani del capo dello Stato. Alla neo-presidentessa i nostri complimenti e soprattutto gli auguri di buon lavoro visto il non facile futuro che l’attende
Dopo questo doveroso omaggio alle donne continuo l’epicrisi riportando, per sommi capi, tutti gli altri temi trattati nella settimana.
Per quanto riguarda l’aspetto amministrativo è dalla stampa che veniamo a conoscenza dei problemi al momento sul tappeto e di quelli riguardanti la vita cittadina.
Buone notizie per l’isola ecologica per la cui realizzazione è arrivato un finanziamento dalla provincia di 279 mila euro, così come per l’avanzamento dei progetti presentati nell’ambito del “Programma Isole verdi” del Pnrr, tra cui particolare importanza rivestono l’efficientamento energetico, la gestione dei rifiuti e la connessione veloce.
Nel corso della settimana si è parlato anche di bollette.
Non è chiara la questione del possibile aumento tariffario di Aqualatina e torna in auge l’annoso problema del dissalatore sulle cui vicende sarebbe opportuno che l’Amministrazione fornisse un aggiornamento.
E sempre in materie di bollette – parliamo di Tari – interviene il sindaco per invitare i cittadini a svolgere il doveroso ruolo di contribuente cercando di spegnere le polemiche alimentate da inefficienze che esistono e che, obiettivamente, non possono scomparire se non parte per bene la raccolta differenziata, se non viene realizzata l’isola ecologica e tutto il resto.
Buone notizie riguardano il turismo e l’immagine dell’isola.
Ponza sarà candidata, come punto di partenza e di arrivo, per la Ocean Globe Race 2023, una storica regata d’altura giunta alla 50ma edizione.
C’è poi la Posta che si dota di un totem touch screen, strumento che, difficile da pronunciare ma facile da usare, dovrebbe migliorare il servizio e contrarre i tempi di attesa.
Rimanendo nell’ambito isolano ci sono poi i consueti gradevolissimi quadretti di Franco De Luca, capace di portarci con lui a cogliere emozioni fuori stagione e, con il suo indagare e il suo modo di fare, a raccogliere notizie e testimonianze sempre interessanti e genuine, come quelle che escono fuori da Collecaprio
Interessante l’articolo di Biagio su Zannone e sulle iniziative virtuose intraprese per censire la macchia esistente e per apportare delle migliorie là dove possibile.
So che anche l’accesso al faro – mi riferisco alla scalinata che dalla preta porta al fabbricato – ha subito seri danni.
La questione di Zannone andrebbe affrontata nel suo complesso, mettendo intorno ad un tavolo i referenti della zona del Faro, quelli dell’Ente Parco e quelli dell’Amministrazione comunale con un’attenta valutazione dei passi da fare per bloccare innanzitutto il degrado in atto. Sarebbe opportuno sapere anche dello stato dei lavori di recupero della Casa di caccia e dei finanziamenti che dovevano sostenerli. Siamo rimasti alla comunicazione con cui l’ex sindaco Franco Ferraiuolo ci informava della revoca dei finanziamenti e di un contenzioso con il Ministero dell’Interno.
Passando ancora in rassegna la settimana abbiamo i contributi esterni di:
– Mazzella Giuseppe di Rurillo con Il Sud del Sud, un’accorata testimonianza sulle contraddizioni e le inefficienze di istituzioni ed enti in un territorio dove convivono a pochi chilometri di distanza sviluppo e sottosviluppo;
– Ciarnella Amelia, con Gli squilibri climatici dei nostri tempi, dove Lianella affronta un problema di attualità che dovrebbe essere ormai in testa all’agenda politica di tutti i governi del mondo;
– Pino Moroni, con la recensione del film L’importanza di chiamarsi Astolfo, di Gianni Di Gregorio, un film sulla terza età e sulle sorprese che può riservare.
E chiudo con Scambi e baratti la nuova rubrica creata da Ponzaracconta con possibilità di accesso e frequentazione tramite la pagina Facebook.
Il baratto mi ricorda tanto l’economia di guerra, un termine che da un po’ di mesi sentiamo spesso nominare per via del conflitto Russia-Ucraina.
Per quanto ci riguarda speriamo sempre di utilizzare il baratto come abbiamo spiegato nel presentare la rubrica, e cioè per partecipare, scambiare, non commerciare, ma soprattutto per avvicinare
Buona domenica a tutti
Sandro Russo
24 Ottobre 2022 at 11:17
A proposito di donne e potere. Ho letto la cronaca del Convegno del Partito Comunista Cinese (PCC), terminato ieri a Pechino.
Lontanissimo da Ponza, è vero, ma la notizia che mi ha colpito riguarda appunto le donne:
” «Il percorso davanti a noi è arduo, ma raggiungeremo la destinazione», dice Xi dal podio. Ha promesso che la Cina «continuerà ad aprirsi: così come non possiamo svilupparci senza il mondo, anche il mondo ha bisogno di noi».
Primi (e finora unici) messaggi di congratulazioni dal russo Putin, il nord-coreano Kim e il venezuelano Maduro. Cambi interessanti anche al gradino più basso, nel Politburo portato da 25 a 24 membri. Per la prima volta in un quarto di secolo non c’è nessuna donna: potranno anche occupare l’altra metà del cielo, come diceva Mao, ma non i vertici del Partito cinese. (…) “.