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Giochi, escursioni, viaggi e belle iniziative, nonostante l’incubo della guerra
L’ispirazione del titolo di questa epicrisi, me l’ha data Franco De Luca con il suo A Calicaparra ’nse ioche; del resto il gioco delle carte ha sempre alleviato un po’ la monotonia dell’inverno isolano. Solo in occasione delle festività natalizie e pasquali vengono organizzati spettacoli di recitazione dalle due benemerite associazioni teatrali ponzesi. Non c’è la facoltà di scegliere momenti di svago e di arricchimento culturale come avviene in una città come Roma, dove c’è l’imbarazzo della scelta.
Anche io di tanto in tanto ne approfitto, come domenica scorsa, assistendo ad una divertente commedia: Cuori senz’acqua.
Però la nostalgia dell’isola mi assale. A me piaceva e piace anche d’inverno, incontrare sempre le solite persone tra Schizzi di salsedine; scambiare quattro chiacchiere con gli amici di vecchia data, magari seduto sulla panchina Di fronte a Ricciolino, o al tavolo del Maga Circe, conversando con Giuliano e altri amici.
Ponza mi manca, mi mancano i suoi silenzi invernali, l’ululato del vento, le onde che s’infrangono sulle scogliere. Mi manca il gusto della lettura di un buon libro, mentre sono immerso nella quiete più totale e mi manca l’orto di casa. Penso con nostalgia alle gite a Zannone o a Palmarola, respirare qualche boccata di aria pura tra i ruderi del monastero o nella lecceta. È un vero peccato che quel gioiello di isola sia trascurato e che non vengano rimossi rifiuti e carcasse di animali. Non credo che in altri Parchi Nazionali si verifichi uno scempio del genere.
Ho la responsabilità di aver contribuito, nel 1975, quando ero assessore comunale, ad affidare quell’isola al Parco del Circeo. Allora credevamo che il Parco in questione fosse gestito con la stessa professionalità con cui vengono curati gli altri Parchi nazionali italiani e le varie aree protette. Purtroppo successivamente non è stato così, specie dopo il pensionamento del custode, il compianto Salvatore Pagano.
Ma gli amministratori attuali si faranno sentire, non ho dubbi e mi unisco all’appello del dr Biagio Vitiello rivolto all’attuale Amministrazione comunale.
Ora l’Ente Parco ci propone il comportamento da adottare in presenza del lupo. Argomento utilissimo, per carità. Ma nel contempo mi aspetterei un cenno di assicurazione, in merito alla cura dell’ambiente in quell’isola. Come si può pensare, in un marasma del genere, di organizzare una Giornata del FAI a Zannone, sulla scia di ciò che avviene a Fondi?
Altra aria si respirava a Ponza alcuni decenni fa, quando l’ambiente era del tutto incontaminato e – con nostalgia – Sandro Russo rievoca Una settimana in tenda a Ponza con i compagni di liceo.
Ma noto, con un certo interesse, che si stanno realizzando progetti per migliorare la qualità della vita e dell’ambiente, quali Il Tyrrhenian Link, l’elettrodotto che collegherà Sardegna e Sicilia alla penisola; nonché – per ciò che ci riguarda più da vicino – l’accordo siglato tra il Comune di Ponza e l’Ateneo della Tuscia per la valorizzazione e la salvaguardia dell’ambiente isolano Dalla stampa: Ponza, sinergia di successo con l’università. Inoltre, sempre il Comune di Ponza, ha iniziato a rinnovare il suo “parco macchine”, dotandosi di due scooter elettrici per i vigili urbani: primi segnali della svolta ecologica. E sul piano della salvaguardia della nostra salute, si apprende anche dal sito dell’adesione del Comune di Formia alla campagna promossa da AIRC e LILT per la prevenzione del tumore al seno.
Per sfatare, ancora una volta, la “voce” che questo sito si interessa esclusivamente di problemi locali, ci vengono in soccorso alcuni articoli di ben più ampio respiro: I viaggi del papa e il sorriso di Ambrogio Sparagna da Venezia, che riguarda soprattutto l’ultima filmografia.
E poi, in Storie dal pianeta del grande giornalismo, il compianto Eugenio Scalfari non cessa di rappresentare un validissimo modello per i giovani che intendono intraprendere l’affascinante carriera giornalistica. E inoltre Per saperne di più su Michail Gorbaciov. In merito a quest’ultimo argomento, la chiosa finale dell’autore, William Taubman, “un visionario che ha cambiato il suo paese e il mondo” non mi trova molto d’accordo. In realtà è vero che Gorbaciov ha posto fine alla famigerata guerra fredda. Ma questa tregua è durata solo una quarantina d’anni sì e no. Tanto è vero che oggi il dittatore Putin ci sta trascinando fatalmente sull’orlo della terza guerra mondiale: Guerra in Ucraina, spinta verso l’escalation e qui, invece di “versare acqua sul fuoco” come avvenne ai tempi della crisi cubana nel ’62, tra Kennedy e Kruscev , si versa benzina: Biden fornisce sofisticati missili antiaerei a Zelensky per punire l’aggressività di Putin. E’ superfluo dire che il commento di Michele Serra mi trova pienamente d’accordo: la guerra, oltre che inutile e dannosa, è monotona. E, parafrasando parte del titolo di questa epicrisi, chiedo: A che gioco stiamo giocando? Ccà pazziamm a fa’ male! Qui giochiamo a farci male!
L’elezione dei presidenti dei due rami del nostro Parlamento è l’altro argomento clou della settimana.
Illuminante il discorso di Liliana Segre, la senatrice a vita che ha presieduto la seduta di insediamento del Senato.
Forte il suo richiamo alla Costituzione e la citazione delle parole di Calamandrei: La Costituzione non è un pezzo di carta, ma il testamento di 100.000 morti, caduti nella lunga lotta per la libertà… e che vede come capofila Giacomo Matteotti. Subito dopo l’elezione a Presidente del Senato, Ignazio La Russa, di cui ben noti sono i trascorsi di neofascista, ha dichiarato ufficialmente “ Condivido pienamente tutto il discorso della Presidente Segre”. Certo, come seconda carica dello Stato, al pari del Presidente della Repubblica, è garante della Costituzione e di conseguenza ne sarà conscio. Comunque, non c’è stata – da parte sua – un’ abiura manifesta dei suoi vecchi convincimenti.
Essendo un inguaribile ottimista, voglio terminare questa epicrisi con due notizie liete: Chi si rivede, la Signora del Vento. La ex nave-scuola dell’Istituto Nautico Caboto di Gaeta, semidistrutta qualche anno fa da una tempesta, è stata rimessa in sesto grazie ad un imprenditore che l’ha acquistata e che intende metterla a disposizione, per un certo periodo, degli studenti nautici di Gaeta. È logico che una nave del genere ha i suoi costi di manutenzione, impiego di personale, ecc., per cui in qualche modo deve essere messa a frutto. Si potrebbe studiare una formula (qualora non fosse stato già fatto): in primavera-estate adibirla a nave da crociera nel Mediterraneo e in autunno inverno metterla a disposizione dei vari istituti nautici italiani, Gaeta, Livorno, Procida e così via, magari con un contributo straordinario – con la formula del noleggio – da parte dello Stato e/o delle Regioni interessate.
L’altra è Il racconto di Alice, la più giovane collaboratrice di Ponzaracconta, per cui – giustamente – nonno Enzo ne è fiero (lo capisco! …sono nonno anche io). Intanto da già “addetto ai lavori”, do un “ 10 e lode” al compito scritto con una grafia molto bella, ordinata e gradevolmente leggibile. Periodi sintatticamente corretti e per lo più brevi, espressi con proprietà di linguaggio. Nell’insieme un ottimo lavoro. Gioisco assieme ai nonni e genitori e mi congratulo con le maestre.
Alcune settimane fa ho parlato con la vicepreside dell’Istituto Comprensivo Carlo Pisacane, rinnovando l’idea, già espressa da Franco De Luca su questo sito, di “avvicinare” gli studenti ed gli alunni delle scuole di Ponza a questo giornale multimediale. Spero presto in qualche riscontro positivo.
E con ciò, auguro buona domenica a tutti.