Ambiente e Natura

Il racconto di Alice, la più giovane collaboratrice di Ponzaracconta

di Enzo Di Fazio 

In più di qualche occasione sulle pagine di questo sito ho parlato di Alice, la nipotina cui sono legato da un profondo rapporto di affetto e complicità. Con Alice è stato, come dire, un amore a prima vista, praticamente da quando, poco più di 9 anni fa, è venuta al mondo.
Non ci si vede spesso perché vive in Puglia, diciamo più o meno una volta al mese, ma quando stiamo insieme cerchiamo di recuperare tutto il tempo che non lo siamo stati
Con lei ogni tanto mi diverto a dire qualche parola in dialetto napoletano e mi piace da morire quando mentre la sente arriccia il naso… ma Alice è curiosa, ha voglia di sapere e così quello che dico lo ripete, lo ripete fino alla noia e fin quando non lo ha imparato. Così fa pure con gli scioglilingua.
Quando viene a Formia giochiamo al memory ecologico dove è invincibile perché è un gioco fatto di memoria visiva e lei dimostra di averne molto più di me. Beh… non è proprio invincibile, almeno fin quando non si scontra con lo zio Giacomo che finora non è riuscita mai a battere.

Alice ha una grande passione per il mare ed ovviamente ama il mare di Ponza con cui ha cominciato a prendere confidenza fin dai primi mesi di vita.
Man mano che cresce diventa sempre più brava. Oramai sa nuotare senza braccioli, e con la maschera le piace  scrutare i fondali e sa anche immergersi.
Con lei, quando viene d’estate a Ponza, faccio le stesse cose che facevo con i figli quando erano piccoli.
La porto in giro con la barca ad esplorare le bellezze dell’isola cercando di farla emozionare facendole scoprire le grotte, le diverse tonalità dell’azzurro del mare, i tanti colori delle rocce, i pesci che, attratti dalle molliche di pane che gettiamo intorno alla barca, vengono su fin quasi ad uscire dall’acqua.

Quest’anno abbiamo fatto un giro dell’isola e da nonno ho fatto le stesse cose che facevo da ragazzo, da adolescente, da innamorato e da padre…
A chi sta con me sulla barca racconto di Ponza, della sua storia, della sua gente, dei luoghi in cui ci fermiamo e delle origini dei nomi.
E’ capitato cosi, dopo una sosta al Bagno vecchio ed una a Chiaia di luna, di fermarci nella bella rada dei faraglioni di Lucia Rosa


(foto di Rossano Di Loreto)

Lì era proprio bello… un mare piatto, limpido, un’acqua splendida ed invitante.
E cosa abbiamo fatto con Alice? Beh… questo lo racconta lei

UNA GITA A… (racconto realistico)

Un giorno d’estate io e mio nonno Enzo prendemmo una barchetta a Ponza, l’isola in cui è nato lui.

Il mare era un pochettino agitato all’inizio, e io soffro molto questo fatto, e per questo mi sedetti su uno dei cuscinetti, dopo un po’ arrivammo al posto in cui mi feci il bagno.  Si chiama: “I FARAGLIONI DI LUCIA ROSA”.  La leggenda narra che Lucia Rosa era molto innamorata di questo cavaliere, e lui promise di non lasciarla mai più. Un giorno partì in guerra senza avvisarla, allora Lucia Rosa si buttò giù da un faraglione, dopo almeno 50 anni ritrovarono il corpo e così decisero di chiamare quello scoglio molto alto I FARAGLIONI DI LUCIA ROSA. L’acqua era cristallina, il mare si era calmato ed era tutto perfetto. Quando nonno vide un arco di roccia tra il mare e lo scoglio, allora mi disse: “Su Alice! Passiamo sotto quell’arco!”. Io avevo un po’ paura, ma ci andai comunque, nonno era già in acqua, e mi stava aspettando. Allora io mi misi la maschera e mi buttai giù dalla barca, facendo un tuffo a bomba. Il mare era pulito, o quasi, appena vidi una busta di plastica andai subito a metterla sulla barca e, quando saremmo tornati, l’avrei buttata nel cestino. Comunque, io andai per prima e nonno mi seguiva dietro. C’erano tantissimi pesciolini, grandi e piccoli. Era bellissimo. Quando uscimmo dall’arco nonno disse: “E’ un miracolo! Un pomodoro di mare!” Nonno faceva bene a gioire. Un pomodoro di mare significa che il mare è pulito. Io avevo freddo e in più c’erano molte meduse quindi decisi di tornare sulla barca, nonno invece si fece un’altra piccola nuotatina mentre io mangiavo della focaccia, cucinata da nonna prima di prendere la barchetta.
Nonno poi salì sulla barca, mangiò anche lui e purtroppo dovemmo andare. Prima di scendere ed arrivare al porto io gli dissi: “Nonno, nonno! Domani lo rifacciamo?” Lui mi abbracciò e mi guardò e mi disse: “Lo sai che sei la mia nipotina preferita?” “E anche l’unica nonno” dissi.

FINE

Un racconto di getto – mi dice – la madre, fatto a modo suo. Con un po’ di fantasia, con qualche cambiamento su Lucia Rosa, responsabile la mia approssimazione nel raccontarle la storia su cui ritornerò, e quelle piccole imperfezioni che lo rendono ancora più vero. Senza mai fermarsi, senza brutta. Ha scritto come le veniva e me lo ha subito inviato.
E’ un racconto realistico – ha tenuto a dirmi per telefono – perché a scuola la maestra ha spiegato che esistono i racconti di fantasia e quelli realistici. E questo è proprio realistico – ha tenuto a precisare.
L’altro giorno lo ha fatto leggere anche alla maestra che, a sua volta, lo ha letto a tutta la classe.
Il giudizio sintetico?  “bravissima” oltre ad una menzione speciale costituita dall’ apposizione di una stellina in calce al componimento.
E poiché  le aveva detto che lo avrei pubblicato su Ponzaracconta ha precisato:
Sa, maestra, mio nonno ha un sito che si chiama Ponzaracconta di cui è redattore e mi ha detto che lo pubblicherà
Promessa è debito ed eccomi qua a raccontare questa bella storia nella speranza che ne stimoli altre, non solo da parte della mia nipotina ma anche da parte di tanti altri bambini, ponzesi e non.
Una considerazione particolare merita la chiusura del racconto..
Dovete sapere che quando ci vediamo o quando ci sentiamo per telefono spesso le dico che tra tutte le nipotine che ho (al momento ho solo lei)  lei è la preferita e Alice di rimando sorridendo e divertendosi “E anche l’unica, nonno…

 

 

1 Comment

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  1. Tea Forte

    15 Ottobre 2022 at 18:21

    Grazie, Enzo, per avermi inviato questo racconto semplicemente fantastico. La freschezza e l’ingenuità dei bambini è la garanzia di una narrazione piacevole e sentita… le esperienze fatte con il nonno sono il substrato per una memoria indelebile che accompagna i bambini per tutta la vita, facendo sì che i ricordi fortifichino lo stretto legame nonno-nipote. Brava Alice con la sua scrittura chiara e precisa, bravo nonno Enzo che sa creare i presupposti perché nascano questi piccoli capolavori

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