Trasporti

Trasporto marittimo: quale Piano Quinquennale per Ponza

di Tonino Impagliazzo

 

Il trasporto marittimo è l’argomento su cui in questi giorni  si pongono con frequenza tante domande i cittadini, gli operatori turistici, gli addetti al commercio e alle attività produttive dell’isola. Il tema bussa con veemenza alla porta degli Amministratori Comunali visto che il piano quinquennale è da tempo scaduto e la questione, connessa con la vita economica e sociale di tutti i giorni, da troppi anni non trova risposte pertinenti alle necessità del quotidiano.

Il “Piano” non deve essere una mesta recitazione ma un’opportunità reale offerta alla nuova Amministrazione per pianificare la continuità territoriale, garantire una stagione fondata sui diritti di coloro che vivono stabilmente sull’isola, custodire e valorizzare il patrimonio storico-culturale-ambientale dell’isola, mettere in condizione gli abitanti dell’Isola di non vedersi discriminati, nei servizi e nelle opportunità sociali, rispetto agli abitanti del Continente.

Il recente dispositivo di legge (che modifica l’art.119 della Costituzione) riconosce ai territori insulari lo status di disagiato e intende offrire ai cittadini delle isole una possibilità di riscatto che, se non realizzata, significherebbe un aggravio delle condizioni di vita.

Tre indagini sono alla base del Trasporto Marittimo per superare il disagio endemico che si vive oggi: analisi del servizio pregresso; considerazioni sul porto di riferimento e selezione del vettore tipo per attuare la continuità territoriale.

Il servizio pregresso

Nel quinquennio appena concluso si sono riscontrati una serie di accadimenti negativi.
Innanzitutto l’azzeramento dello scalo di Anzio a causa delle mancate opere di escavo dei fondali sabbiosi da parte della Regione Lazio e dell’impiego di “battelli/vettori” sulla tratta non adeguati a garantire un servizio pubblico idoneo.  Nel primo quinquennio, inoltre, è stata annullata la differenza lessicale tra la definizione di “vettore ALISCAFO“ e “vettore MEZZO VELOCE” senza nulla eccepire in convenzione relativamente alle prestazioni tecniche e ai costi di gestione. Ad alcuni il dettaglio è apparso come un errore in buona fede mentre per altri è stato un errore in malaffare.

Anche su Terracina c’è da dire qualcosa.
La Linea da Terracina che avrebbe dovuto consentire agli isolani di usufruire di un secondo approdo commerciale e turistico, seppur disagiato per raccordi stradali e ferroviari non adeguati, di fatto ha impedito alla vecchia società (la SNIP & SNAP) di decollare.

Una condizione questa che ha evidenziato la scarsa competenza degli influencer locali e degli organi Regionali nella materia del trasporto marittimo avendo permesso di varare una convenzione Regionale farlocca con la conseguenza di determinare costi aggiuntivi e costi separati per i “Trasporti speciali e Straordinari”. Dettaglio non da poco conto , visto che l’introduzione in convenzione del costo a viaggio e/o del viaggio a pagamento non ha fatto altro che aggravare la posizione debitoria della Società di Terracina.

Attualmente la GLN di A. Lauro, proprietaria di un monocarena, effettua nel periodo estivo viaggi giornalieri che raddoppia sul fine settimana, al costo di circa € 25,0 (circa) a persona per un numero di circa 200/250 passeggeri a tratta alimentando un tipo di turismo che considera il territorio di Ponza unicamente luogo per escursioni giornaliere del tipo ”mordi e fuggi”.

I mezzi da Formia, allo stato attuale obsoleti e lenti, non garantiscono idonee condizioni di viaggio per un servizio pubblico destinato al turismo, né si prestano a rimuovere il disagio insulare. E’ giunto il tempo di suonare la sveglia e dire una volta per tutte “adesso basta”.
Cittadini, è urgente superare la logica dello “scarrafone”. E giunto il tempo di affrontare il problema della “Continuità territoriale” con vettori idonei, dotati dei necessari confort di bordo, con tempi di percorrenza non superiori agli 80/90 minuti  e auto a seguito passeggero e/o di piccolo mezzo commerciale, rispetto agli attuali battelli che impiegano circa tre ore.  Ancora oggi per le isole pontine, per quanto riguarda la consegna della posta e il trasporto degli ammalati si applica il regolamento utilizzato dalla SPAN e poi dalla CAREMAR, non tenendo conto che la distanza dalla costa è maggiore e le condizioni Meteo-Marine possono, data la distanza, incidere decisamente in maniera diversa rispetto al Golfo di Napoli.
Gli attuali vettori risultano più adatti a svolgere notte tempo il trasporto di derrate alimentari, merci e materiali per l’edilizia, acque minerali, macchinari ed altro, che capaci di offrire un servizio adeguato sia dal punto vista turistico che sociale e sanitario.

Il porto di riferimento

La selezione del porto di riferimento è una scelta importante, per determinare il luogo della sosta, dell’ormeggio e della “continuità territoriale”. Il porto rappresenta un’area ben articolata e fondamentale per i cittadini delle isole, laddove siano garantiti i servizi socio-sanitari primari e secondari (Ospedale, scuole, Università, Tribunali, centri specializzati per la cura e l’assistenza sanitaria, negozi, etc) e i collegamenti con le metropoli più importanti (Roma/Napoli).

Suggerimento su Battello e/o  Vettore Tipo per garantire la continuità territoriale                                                        

Un tempo di viaggio (Ponza /Formia e/o viceversa), della durata massima di 90 minuti, caratterizza un “nuovo percorso” nel ventaglio delle opportunità  per l’Isola di Ponza.
La M/N Don Francesco o  battello similare (tipo hydrojet), attualmente in servizio, ha le caratteristiche tecniche per coprire questo percorso in un tempo di 90 minuti e con possibilità di mantenere una vettura a seguito o piccolo carro merci.
A tal proposito si suggerisce all’ Amministrazione Comunale di costituire un “gruppo di lavoro” finalizzato ad acquisire informazioni e conoscenze tecniche su Cantieristica (a base Europea e Aziende costruttive) per battelli similari.
Il vettore, nella cultura isolana, deve poter assicurare nella quotidianità la qualità del servizio e il ritorno alla propria isola nella stessa giornata.

Il trasporto marittimo è l’anello di congiunzione in grado di stimolare nei cittadini rapporti sociali più favorevoli, migliori condizioni sanitarie, culturali, umane ed economiche e ciò affinché “questi atolli” (borghi sul mare, simili ad habitat marini galleggianti) siano utilizzabili in maniera più continuativa non soltanto dai cittadini, ma anche dagli ospiti e dai turisti.
In sintesi, un trasporto marittimo non deve essere ripiegato unicamente “su sé stesso”, ma deve proiettarsi in un’ottica di area, articolata per servizi e per collegamenti di reti in una pluralità di attività.

Ipotesi  e/o  Proposta operativa

Da Terracina: – Monocarena da Maggio a Settembre e Battello Merci – tutto l’anno

Da Anzio: – Monocarena o Aliscafi d’altura, nei mesi da Maggio a Settembre;

Da Formia: – con battello/vettore – Tipo “Don Francesco” (passeggeri e auto a seguito), tempi di percorrenza max 90 minuti (Formia/Ponza) – con  n° 3  corse giornaliere di A/R  nel periodo invernale (Ottobre/Maggio) e n° 4  corse giornaliere A/R nei mesi estivi (da Maggio ad Agosto); possibilità di una 5^ corsa nel fine settimana.

Disporre di un “Battello” per merci e carichi speciali da Formia per le isole di Ponza e Ventotene per garantire la fornitura di gas, benzina, gasolio, rifiuti, ingombranti o altro; velocità di crociera intorno alle tre ore di viaggio (sulla tratta di Ponza), per un numero di due o più corse al giorno.

Il Trasporto merci grandi dimensioni o trasporti speciali: da Formia a Ponza e Ventotene, almeno una volta al giorno, potrà essere garantito dalla M/n Tetide (ancora di proprietà regionale).

 

 

 

 

 

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top