Poesia

L’ecopoesia non esiste! Lunga vita all’ecopoesia. Cosa ha da dirci Serenella Iovino

proposto da Sandro Russo

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Serenella Iovino la stiamo citando spesso, per gli argomenti di cui si interessa.
Solo ieri abbiamo pubblicato la recensione di Ezio Mauro, grande firma di
Repubblica del suo ultimo libro: Paesaggio civile – Storie di ambiente, cultura e resistenza.
Ma ancora prima avevamo seguito, sempre su la Repubblica, la sua serie (diverse puntate nello scorso agosto): Anime animali, in cui racconta i legami tra animali e letteratura (leggi qui: Il canto del dodo e degli estinti).
Ebbene, cercando altre cose sue, mi sono imbattuto in questo interessantissimo video che mi ha introdotto al fantastico mondo dell’ecopoesia, o poesia ambientale, su sui si fanno addirittura dei Festival… Ah saperlo! Poeti, cita Serenella, anche conosciuti (non tutti) ma sentiti/letti in un’altra dimensione.
La faccio breve. Ho trovato il video così interessante che l’ho visto fino alla fine, anche se di una lunghezza spropositata per i miei tempi. Mi è sembrato importante da spartire con i lettori di Ponzaracconta e cercherò di pubblicare per esteso i componimenti ascoltati, alcuni solo citati da lei.
Ce n’est qu’un début

A seguire il video da YouTube
Serenella Iovino inaugura il Festival europeo della poesia ambientale

“L’ecopoesia? Non esiste”. L’intervento della studiosa italiana, professore ordinario di Italian Studies and Environmental Humanities alla University of North Carolina a Chapel Hill (Usa), durante l’inaugurazione della manifestazione organizzata a Roma da Saperenetwork (registrato il 7 dicembre, diffuso il 9 dicembre 2020).

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YouTube player

 

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2 Comments

2 Comments

  1. Pino Moroni

    18 Settembre 2022 at 15:41

    Serenella Iovino è stata una grande scoperta. Perché ci rafforza nei discorsi sulle attuali responsabilità umane, non solo nei confronti delle future generazioni ma anche degli animali, delle piante, dell’ambiente, della materia tout court.
    Quella che noi uomini usiamo, manipoliamo, degradiamo, facendola diventare anche e più pericolosa di quello che ‘consideriamo essere’.
    La materia – come dice la Iovino riferendosi a grandi antropologi passati e presenti – pensa, sogna, riproduce le forme”. Nella sua ininterrotta attività e creatività essa va avanti anche senza la presenza dell’uomo, in fondo anche lui fatto di materia, nel corpo e nella mente.
    Torno per finire ad un film Annihilation del 2018, che anche se fantasy, dice molte cose in questo senso. Dice che stiamo assistendo, senza rendercene conto, all’impasto dei tre regni, animale, vegetale e minerale. Che poi è come sempre stato, per vivere!

  2. Sandro Russo

    20 Settembre 2022 at 07:02

    Il 23 giugno 2017 abbiamo pubblicato sul sito questo articolo:
    Il tema della maturità, un poeta sconosciuto ai più e degli strani animali…

    La poesia di Giorgio Caproni (1912-1990) – data come traccia alla maturità di quell’anno (2017) suscitando abbastanza sconcerto -, è la prima che Serenella Iovino cita nel video della sua bella presentazione al Festival di Poesia Ambientale del 2020.

    La poesia la ricordiamo qui per intera: per le curiosità sugli animali sconosciuti e i commenti suscitati dall’inusitato tema (tra cui quello del nostro Adriano Madonna) si rimanda all’articolo citato in link.

    Versicoli quasi ecologici

    Non uccidete il mare,
    la libellula, il vento.
    Non soffocate il lamento
    (il canto!) del lamantino.
    Il galagone, il pino:
    anche di questo è fatto
    l’uomo. E chi per profitto vile
    fulmina un pesce, un fiume,
    non fatelo cavaliere
    del lavoro. L’amore
    finisce dove finisce l’erba
    e l’acqua muore. Dove
    sparendo la foresta
    e l’aria verde, chi resta
    sospira nel sempre più vasto
    paese guasto: Come
    potrebbe tornare a essere bella,
    scomparso l’uomo, la terra.

    (Giorgio Caproni, dalla raccolta postuma “Res amissa”, del 1991)

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