Archeologia

Importante ritrovamento archeologico a Ponza, davanti alle grotte di Pilato

segnalato dalla Redazione (attraverso Google Alert)

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Roan Civitavecchia: importante scoperta archeologica nelle acque di Ponza

Da www.civonline.it

Il ritrovamento da parte dei sommozzatori della Guardia di finanza in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le  Province di Frosinone e Latina

CIVITAVECCHIA – La componente subacquea della Stazione Navale di Civitavecchia in collaborazione con il funzionario responsabile del Servizio di Tutela Subacquea della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le  Province di Frosinone e Latina, hanno rinvenuto nelle acque dell’isola di Ponza antistanti alle monumentali peschiere romane, le cosiddette “Grotte di Pilato”, delle lastre di terracotta di epoca romana. Le lastre, che costituivano un rivestimento architettonico ornamentale, mostrano una decorazione a rilievo raffigurante la cosiddetta “donna fiore”, un motivo decorativo genericamente databile tra il II e la fine del I secolo a.C. che trova confronti in tutto il Lazio, in Campania e in Etruria meridionale, come anche in Abruzzo e nelle Marche.

I reperti, rinvenuti in giacitura secondaria, provengono probabilmente dall’imponente complesso architettonico che in epoca romana occupava, in splendida posizione, il lungo e stretto promontorio meridionale dell’isola denominato “Punta della Madonna”. Di questa grande struttura, che dal mare arrivava fino al ciglio dell’altura, nell’area dove oggi sorge il moderno cimitero dell’isola, non si hanno che poche notizie storiche e viene generalmente attribuito ad una fase costruttiva unitaria risalente all’età augustea.

Le terrecotte architettoniche rinvenute in mare, le cui fattezze consentono di attribuire la loro produzione alla seconda metà del I secolo a.C., fa emergere un dettaglio temporale utile ad arricchire la storia romana dell’isola, fornendo un dato di assoluto rilievo storico scientifico. L’intervento svolto dai sommozzatori della Stazione Navale e dagli archeologi ha evitato la sottrazione di preziosi reperti, spesso depredati da soggetti non autorizzati, che ricavano ingenti profitti dalla vendita illegale a collezionisti senza scrupoli.

Il servizio svolto testimonia la presenza costante del Corpo sul mare e la trasversalità di azione nel settore esclusivo della polizia economico finanziaria.

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1 Comment

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  1. Luigi Maria Dies

    17 Settembre 2022 at 14:45

    Scusate, so che non c’entra nulla con l’archeologia ma la notizia l’ho letta in contemporanea con l’articolo qui pubblicato. Il parco del Gargano impianta posidonia. Oltre che chiedere chi poi andrà ad innaffiarla, volevo capire i numeri che danno. Se qualcuno per caso ha gli strumenti per verificare ed illuminarci. Si parla di cinquanta metri quadri, ma poi di altri cinquanta, poi, ancora, per semplicità si dice cento. Io immagino un campo molto più grande di un campo da calcio che torna a produrre insalata per i pesci. Sempre che “l’attività antropica” venga arrestata sopprimendo gli umani. Sono elencati decine di enti ed entità varie, benefattrici. Chissà quanto avranno speso o si saranno scalato dalle tasse. Poi penso che la mia barca è sette metri, e, sette per sette fa quarantanove, con l’ancora arrivo a cinquanta. Quindi capisco che forse al massimo hanno addobbato una fioriera un po’ grande. Poi, almeno per una zona la profondità a cui è stato fatto il reimpianto, ecco che mi viene di pensare alle mondine che in un quarto d’ora mi hanno coperto di alghe, forse, due terrazzini….
    Siamo alle solite. Non credo che la chiarezza possa andare mai a braccetto con… pensieri contorti…o “con torte” da spartire. Resto scettico. Sempre, comunque, in attesa del prossimo raccolto “sottomarino” e di comunicazione più chiara da chi dattiloinquacchia. Scusate l’intrusione nei cocci del secondo secolo a.C.
    Ciao Luigi

    https://www.ilsipontino.net/reimpianto-di-posidonia-oceanica-alle-tremiti/

    Visto che al Circeo ammazzano i daini, perché non tentare di farli adattare a brucare la posidonia oceanica?

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