Pesca

Quattro specie aliene di pesci pericolosi del Mediterraneo

segnalato dalla Redazione


Una campagna di sensibilizzazione nazionale che volentieri pubblichiamo

Le 4 specie aliene di pesci del Mediterraneo pericolose per l’uomo
a cura di Sofia Gadici del 3 agosto 2022

Sono pesci tropicali che vengono avvistati sempre più spesso nel Mediterraneo, minacciano gli ecosistemi in cui si insediano e anche la salute dell’uomo in caso di contatto. Il pesce scorpione, il pesce palla maculato e due specie di pesce coniglio sono i protagonisti della campagna di monitoraggio “Attenti a quei 4” organizzata dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) e l’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irbim).
L’obiettivo è informare i cittadini, spiegare come riconoscere le specie e monitorare la presenza e la distribuzione di questi pesci nelle acque italiane, grazie anche alle segnalazioni di pescatori e subacquei.

Pesce scorpione nella rete; la puntura della sua spina dorsale è dolorosissima e pericolosa anche con il pesce morto (come quella dello scorfano del resto)

Pesce coniglio nella rete

Le tre foto qui sopra dal sito www.isprambiente.gov.it

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1 Comment

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  1. Sandro Russo

    30 Agosto 2022 at 07:08

    Per una certa esperienza che ho di mari tropicali – non da biologo marino, ma da frequentatore e da medico del Villaggio Valtur delle Maldive – posso dire che il primo pesce che si vede nel documentario (conosciuto come Lion fish o anche come Scorpion fish) è bellissimo, come si può vedere dal video. Molto ambito per gli acquari ad acqua salata, anche se di delicato maneggio. Le due specie, Pterois volitans e Pterois miles, sono praticamente indistinguibili. Spesso prediligono la parte in ombra degli scogli, quindi mai mettere le mani alla cieca (qualche volta capita di reggersi, per tenersi contro le correnti che si incontrano) e comunque in quei mari conviene usare guanti subacquei.
    Da tossicologo posso dire che la tossina è inattivata dal calore, quindi un Pronto Soccorso immediato per attenuare il dolore è immergere la parte sede della puntura in acqua molto calda (45- max 50 gradi) facendo attenzione a non esagerare.

    Il pesce palla appartiene alla famiglia dei Tetraodontidi (i quattro denti, superiori e inferiori sono fusi in placche cornee che servono all’animale per frantumare i coralli). Così pure i Diodontidae (due denti fusi in una placca) o pesce istrice. Hanno la caratteristica di rigonfiarsi enormemente (‘a palla’, appunto), ingerendo rapidamente acqua per spaventare eventuali predatori. Nella mia esperienza sono pesci placidi, che nuotano lentamente e si lasciano avvicinare. Possiedono peraltro un veleno, contenuto nella pelle e negli organi interni, soprattutto il fegato: la temibile tetradotossina (anche il pesce pietra Synanceia horrida contiene un veleno simile negli aculei dorsali (induce ipotensione e paralisi respiratoria): che io sappia quest’ultimo non è stato mai trovato nel Mediterraneo.
    Una esperienza (non diretta) col pesce palla l’ho avuta in Africa, nel mare davanti a Mogadiscio (Somalia), quando con amici radiologi di Firenze andavamo sott’acqua insieme (per farci coraggio: gli squali erano di casa più di noi!). Uno di loro, per gioco, ha avvicinato il dito alla bocca di un piccolo pesce palla (hanno un musetto simpatico, da E.T.) che lo ha morso (!), forse anche lui per gioco. L’amico si è spaventato molto… ha detto che per un attimo ha pensato che avrebbe perso il dito!

    Dei Pesci coniglio, invece, niente so!

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