Ambiente e Natura

Bruciare il gas per niente

segnalato da Sandro Russo

La massiva combustione di gas in atto in Russia, ai confini con la Finlandia è su tutti i giornali. Sulla notizia riportiamo solo il titolo e un articolo da la Repubblica del 26 agosto (l’articolo completo è in file .pdf a fondo pagina).
Ma l’opinione che volevo riportare per esteso è quella di Michele Serra su l’Amaca del 27 agosto (che al solito riesce a dire più chiaramente e il modo conciso quel che anch’io penso) in relazione a questa notizia.
S. R.

Russia, il mistero della fiammata di gas al confine con la Finlandia
di Rosalba Castelletti – Da la Repubblica del 26 agosto 2022

– Da settimane, dalla stazione di compressione di gas naturale liquefatto di proprietà di Gazprom a Portovaja, Nord-Ovest di San Pietroburgo, si leva un’enorme fiamma visibile persino dalla costa finlandese di Virolahti e rilevata anche dal sistema satellitare di monitoraggio degli incendi della Nasa.
In fiamme circa 4,34 milioni di metri cubi di gas al giorno, per un valore di 10 milioni di euro. Gli operatori europei: preferiscono bruciarlo piuttosto che consegnarlo a Helsinki

Una rilevazione satellitare della fiammata di gas (Copernicus Sentinel: Sentinel Hub:Pierre Markus)

L’amaca
Il crimine dello spreco
di Michele Serra

Ci sono sicuramente ragioni tecnico-tattiche (di calcolo economico, di ricatto politico) dietro la scelta russa di bruciare il gas invenduto piuttosto che stoccarlo, o diminuire il prelievo. Ma si rimane ugualmente interdetti di fronte allo spettacolo di quella fiamma che brucia a vuoto, al servizio di nessuna causa se non quella di intossicare un poco di più il cielo sopra l’Artico. È la stessa angosciosa sensazione di dissipazione che ci prende di fronte al latte versato sull’asfalto, ai pomodori e agli agrumi buttati nei fossi, ai pozzi di petrolio incendiati dalle guerre, allo scialo di valore che per gli uomini è una scellerata abitudine.
Valore e prezzo non sono la stessa cosa.
Che il grano costi poco o molto, niente cambia del valore contenuto nel pane, che si valuta in carboidrati, in nutrimento, in sapore, in convivio.
Bruciare energia senza altro scopo che bruciarla, specie adesso che la Terra ci sembra un limone spremuto, finalmente ci appare per quello che è: un delitto.
C’è qualcosa di criminale nello spreco, ce lo dice la ragione e ce lo dice perfino il sentimento antico della parsimonia, che non è tirchieria, è rispetto del valore delle cose. Me lo dice spesso un amico genovese, sorridendo della sua genovesità, che la tirchieria è un vizio e la parsimonia una virtù. Il gas bruciato al vento dai russi, in questi giorni, sarebbe calore per le case e le persone, energia per le fabbriche. Si è sventrata la terra, per estrarlo. Sprecarlo è una bestemmia contro la natura, che a differenza di noi sa fare di conto.
E più presto di quello che crediamo, quel conto, ce lo presenterà.

Russia, il mistero della fiammata di gas al confine con la Finlandia. Da Repubblica. 26.08.2022.pdf

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top