Ambiente e Natura

Dialogo sulla… munnezza, ovvero la raccolta e/o il ritiro differenziato

di Pasquale Scarpati

Caro compare Sandro & Redazione di Ponzaracconta
Eccomi di nuovo a voi… il cattivo tempo temporali dà spazio alla scrittura.
Qualche volta  (o spesso) chi regge le sorti delle “ umane genti” sembra fuori (avulso totalmente) della realtà. Emana leggi, leggine e circolari in cui c’è di tutto e di più. Belle a vedersi (anzi a leggersi) come quei bei quadri che fanno bella mostra di sé su una parete. Oppure come le cicale che friniscono tutto il giorno in mezzo alle fronde degli alberi. Il tutto “condito” da minacce di sanzioni via via sempre più gravi (ma spesso anch’esse sulla “carta”) alla maniera della seicentesca dominazione spagnola (chi ne volesse un breve accenno, si vada a rileggere
I Promessi Sposi per ciò che concerne le “grida” contro i “bravi”). “Costringendo” da una parte i cittadini ad “ arrangiarsi”, ad essere impossibilitati ad obbedire alle “regole” mentre, dall’altra, le stesse istituzioni che hanno emanato quelle direttive, rifuggono dal controllo e dalle verifiche capillari e sistematiche. Forse perché sanno che sono inattuabili o parzialmente attuabili.
I due pezzi che seguono nascono da questa amara considerazione. Uno riguarda il nostro quotidiano (tutti i paesi ne sono coinvolti); l’altro la politica generale (quella più “lontana”, gestita nei lontani palazzi).
Spero che chi legge, sorridendo, rifletta un po’… (anche alla luce delle prossime elezioni).
Un caro abbraccio
Pasqualino

Un giorno mentre in una villa comunale, seduto su una panchina all’ombra di un albero mi dilettavo a leggere Marziale (autore che fotografava anche ironicamente la vita quotidiana del suo tempo: accidenti all’ironia!) ascoltai questa conversazione fra tre persone di mia conoscenza assise su una panchina quasi di fronte a me.
Una, il più anziano, si chiamava Giuann’, l’altro Peppe e infine il più giovane dei tre si chiamava Tonino.

Giuann’ esordì: – Sabato pomeriggio, io e mia moglie, partiamo per Ponza e sto lì per più di una settimana.
– Accidenti, che bellezza!” – esclamarono all’unisono i due amici – Lasciaci un po’ di quella bell’acqua limpida e cristallina! – aggiunse, ridendo, Tonino.
Nel sentire il nome dell’Isola drizzai vieppiù “le antenne”. Questo mi succede ogni qual volta sento, da qualche parte, l’accento paesano o la sento nominare.
– Ma ho un problema da risolvere… – proseguì Giuann’
– Cioè? – chiesero gli amici.
– Devo buttare la spazzatura o per meglio dire l’organico e non so come fare!
Gli amici si guardarono in faccia con espressione interrogativa.
– Il problema è questo… – proseguì Giuann’posso conferire l’organico fino alle 7 del mattino di venerdì (ma spesso, a casa mia, gli “operatori ecologici” già passano alle 5 del mattino per cui se qualcuno va a buttare la spazzatura alle 7 dello stesso giorno, quella rimane lì per altri due giorni (sai la puzza, ma a chi addossare la colpa?). Né d’altra parte i poverini possiedono il dono dell’ubiquità! Per cui da una parte devono cominciare! Ma io devo partire sabato pomeriggio e quindi come devo fare se l’organico lo prendono il lunedì mattina!? Se la lascio in casa, figurati cosa trovo una volta tornato a casa dopo una settimana! Con questo gran caldo!”
I due amici si strinsero nella spalle. Dopo un po’, Peppe: – Ma non lo puoi portare al centro di raccolta?
Giuann’ lo guardò: – Con che ci vado? Io non ho macchina, di là non ci passano autobus ed in più quello non sta aperto 24 ore su 24 ma osserva degli orari e neppure non stop, pertanto neppure mio figlio ci può andare perché è pendolare.
Tonino: – Sai che devi fare? Lo devi mettere in …frigorifero!
– Come..!? – sobbalzò Giuann’Io dovrei tirar fuori dal frigo la frutta, verdura, formaggio, burro e quant’altro per mettere al loro posto la munnezza!? Cioè: ammesso e non concesso che facessi una cosa simile, poi come troverei la frutta e la verdura ed il formaggio e altro che ho adesso nel frigo? Ma ti senti bene!?
Un posticino piccolo piccolo nel frigo lo trovi oppure congelala” – proseguì l’imperturbabile Tonino.
Quella “cola” ed il mio congelatore è poco capiente ed è pieno – rispose risentito Giuann’ .
– Boh! – si arrese Tonino – Arrangiati! – poi sorridendo aggiunse: – Come ultima ratio chiama un taxi e  vai al centro di raccolta; poi vai con la ricevuta all’ufficio tari del comune e lì vedrai che, siccome hai ottemperato ai doveri di un buon cittadino,  ti scalano la somma dal tributo.
–  Che dici? – rispose, sorpreso, Giovanni.
– Certamente – proseguì Toninosta scritto nel Regolamento ( in fondo, in fondo , piccolo, piccolo) ma siccome è una “ cosa” simpatica , è scritto con inchiostro “simpatico” (a scomparsa). Alla fine, vedrai, se agirai sempre allo stesso modo, sarà il comune a doverti rimborsare (sic!).
Scoppiarono in una fragorosa risata. Stettero alquanto sopra pensiero, poi Peppe: – Senti Giua’, la colpa è tua: hai fatto un errore!
– Cioè?
Avresti dovuto programmare la vacanza non in base alla tua convenienza ma in base al ritiro della munnezza! Non ci hai pensato!? Ora ti arrangi. Però, in compenso hai varie soluzioni: 1) non mangi nulla né il venerdì né il sabato e stai a “dieta” visto che hai una bella “ panzetta” ; 2) venerdì e sabato te ne vai in pizzeria o al ristorante o a McDonald  così “anticipi” la vacanza; 3) ti fai invitare a pranzo e  a cena da qualcuno (se  vuoi, puoi venire anche a casa mia); 4) oppure chiama dove hai prenotato e dici che non puoi più andare sabato, spiegando che hai problemi di… munnezza e non soltanto per quel giorno ma per tutta la settimana perché oltre ai giorni dedicati all’organico, un altro è dedicato al vetro, un altro alla plastica, uno alla carta e così via… per cui nessuno di noi… –  aggiunse sorridendo – dovrebbe mai andare via da casa a causa della “Munnezza” con la “ M” maiuscola: addio Ponza o altre località! “
– E vaffa..! – sbottò seccato il povero Giuann’È sempre complicato! Qua bisogna sempre arrangiarsi perché “sulla carta” tutto è perfetto, poi… in pratica non funziona niente o quasi o non può funzionare. E ciò accade, anche e purtroppo, in molti altri settori. Penso anche a chi si deve ricoverare all’improvviso o ha un ricovero programmato. Che fa! Deve dire al medico o alla…. malattia: Ahó, non mi posso ricoverare in tale giorno perché devo buttare la…munnezza!? Ma chi è preposto, quando si decide a “mettere i piedi per terra?” E’ vero: gli “incivili”, purtroppo, ci saranno sempre ( fanno anch’essi parte dell’umanità, dolorosa), ma spesso “le carte” ineseguibili possono spingere anche coloro che sono “civili” non solo a fare a pugni con la propria coscienza ma anche , loro malgrado, a transitare nel novero degli “incivili”.  Infatti quando ciò potrebbe accadere, chi ti vede (non conoscendo i tuoi problemi, né tu, d’altronde, sei obbligato a sventolarli ai quattro venti) ti guarda con astio. Devo, io, giustificarmi con qualcuno perché sono costretto a disobbedire alle regole? (affiggere, ad esempio, sulle ante del portone del palazzo una copia del titolo di viaggio o di prenotazione dell’albergo oppure un certificato medico o di ricovero ecc. ecc.!?).
È semplice minacciare e/o elevare multe. Ma chi è che non ottempera alla regole del “vivere civile”!? Le istituzioni o gli enti che non agevolano oppure il povero cittadino praticamente costretto (da loro) a non poter obbedire?
È un bel dire e trincerarsi “Mancano i soldi”. Forse per questo elevano multe “a casaccio”? Forse o più semplicemente è soltanto questione della razionalizzazione della spesa… Forse che si è tutti pensionati ed anche nullafacenti!? – qui assorto, tacque.
Ma che ci vuoi fare… “sta scritto sulla carta!”. Non si dice, forse: Carta canta e villan dorme? Solo che in questo caso “il villan” sono proprio le istituzioni o gli enti, perché, avendo scritto, ritengono di dormire sonni tranquilli! – aggiunse Tonino anche lui divenuto improvvisamente triste.
Vedendo la disperazione dell’amico, Peppe gli promise che avrebbe provveduto lui a buttare nei tempi e nei modi giusti l’organico e la rimanente spazzatura.
D’altronde, così come si dice, gli amici si vedono nel momento del bisogno! …pensò Pasquale.

 

Immagine: da https://ludus.info/ (modif.)

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