di Amelia Ciarnella
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Durante la vita terrena ognuno di noi cerca di fare il lavoro che più gli piace e lo appassiona, ma non tutti riescono ad averlo subito, anche se ci si prepara nel migliore dei modi. Alcuni sono costretti a ripiegare temporaneamente su altri lavori per assoluta necessità, sperando sempre che arrivi il momento giusto per avere quello desiderato.
Io sono stata fortunata con il lavoro, grazie ad un amico di mio padre che mi fece assumere da una casa farmaceutica molto importante, dove rimasi cinque anni, dopo di ché mi sposai e dovetti lasciare il lavoro poiché il contratto si risolveva col matrimonio.
Ho quindi cresciuto i miei due figli e quando nella scuola materna si lavorava cinque ore anziché sette, feci la domanda nella scuola materna statale, perché profuga dall’Africa ed entrai subito a tempo indeterminato, facendo in seguito anche il concorso da interna, come prescritto dalla Legge.
Lavoro che ho sempre amato e mantenuto fino all’età della pensione ed è stato il lavoro che mi è piaciuto più di ogni altro.
Però qui sulla terra anche il lavoro che piace moltissimo, arrivati ad una certa età si dovrà lasciare, poiché con l’età che avanza si perdono tutte le energie quindi subentra il pensionamento e la vita finisce là.
Ma quando ci risveglieremo dall’altra parte e ci ritroveremo giovani forti e belli come lo eravamo un tempo, anche se avessimo la possibilità di avere lo stesso lavoro che amavamo molto durante la vita precedente, un conto è svolgerlo e mantenerlo per trent’anni, un altro è averlo per trenta secoli! Poiché qualunque cosa, la più bella, desiderata e amata, dopo che si è avuta, tenuta e mantenuta per tantissimi secoli, forse finirebbe come finì a quel giovane Re (della storia che si racconta) che aveva sposato per amore una bellissima Regina, ma dopo tanti secoli la tradiva continuamente con altre donne di qualunque ceto sociale proprio per “variare” ed evitare la noia!
La Regina moglie, ovviamente, se ne lamentava col suo confessore, il quale si recò alla reggia e fece al Re una solenne ramanzina. Ma il Re non se la prese affatto, anzi lo invitò a rimanere suo ospite per un certo tempo, durante il quale lo faceva divertire molto e distrarre con le magnifiche battute di caccia e mille altre cose; però a pranzo, sapendo che il prelato aveva un debole per i fagiani, tutti i santi giorni gli faceva servire un sontuoso pranzo ma sempre e soltanto a base di fagiani.
Cosi, dopo una ventina di giorni, il povero confessore, non ne poteva più di fagiani e appena vide il Re, se ne lamentò garbatamente dicendogli che a lui piacevano molto i fagiani e aveva proprio un debole per quel tipo di alimento, però ogni giorno fagiani..! ogni giorno fagiani..! Non ne poteva proprio più! – e il Re proseguendo disse: e io ogni giorno Regina..! ogni giorno Regina..! (…e il confessore in cuor suo lo perdonò e lo assolse!).
Però questa è soltanto una storiella.
Ma è anche vero che ci si stanca di tutto, forse anche della cosa o persona più amata, quando il tempo è troppo lungo tipo secoli.
E allora come faremo quando saremo dall’Altra Parte dove il tempo sarà eterno? Io immagino che, forse, chi sulla terra avrà avuto una vera grande passione per qualcosa, come quella che aveva mio padre per la musica, non si annoierà mai, poiché sarà sempre impegnato in concerti o in commedie varie nei teatri e condurrà una vita attiva che lo renderà sempre soddisfatto e felice. Però non tutti hanno una vera e grande passione per qualcosa. Non solo, ma nel caso arrivassimo dall’altra parte senza ricordare più nulla? Col cervello completamente vuoto e privo di idee e di ricordi? Cosa faremo? Come passeremo i giorni, le settimane, i mesi, gli anni e i secoli? Sarebbe un problema veramente serio non ricordare più chi eravamo, i nostri figli, i nostri parenti, i nostri amici e quale attività svolgevamo durante la vita terrena. E ci sentiremmo storditi e disorientati e ci guarderemo intorno attoniti non sapendo se siamo ancora svegli o stiamo sognando.
Intanto davanti a noi passeranno migliaia di persone sconosciute dirigendosi tutte verso la stessa direzione, ma senza parlare né fra loro né con altri e sarebbe tutto un assoluto silenzio (un’esperta dell’Altra Sponda sostiene che non è ammesso nemmeno parlare).
Finché passato un po’ di tempo, forse, come ogni cosa, ci si abituerà anche a quel territorio mai visto prima, alle persone che passano in silenzio tranquille e senza fare alcun rumore.
Così si spiegherebbero tante cose, come ad esempio l’accordo che fece Harry Houdini il famoso illusionista, con sua moglie. Chi dei due fosse morto per primo, doveva dare notizie di sé e del luogo dove era finito e come si trovava dall’Altra Parte. Ma Houdini che morì per primo, non si fece più sentire.
Perciò è chiaro che il povero Houdini non ricordasse più nulla: chi era stato, chi aveva sposato, la sua fantastica professione e carriera, la vita condotta sulla terra. niente di niente. Quindi arrivati dall’Altra Parte si inizierà una nuova vita proprio come un bambino che nasce e da quel momento comincerà la sua esistenza. Un filosofo ha detto che l’anima si rincarna tante volte finché purificata completamente da ogni peccato potrà entrare nel regno dei giusti.
In tal caso ci si dovrà soltanto abituare al nuovo posto e ognuno cercherà di organizzare la sua nuova vita eterna, cominciando lentamente a prendere confidenza con l’ambiente in cui si trova, ammirandone i luoghi e l’enorme moltitudine di gente che passa silenziosa senza chiedersi perché nessuno parla. Forse non parlano per non fare rumore, chissà. Sono tutte persone buone e tranquille.
In conclusione, dall’Altra Parte forse, si inizierà un’esistenza migliore di quella già vissuta, poiché senza invidie, gelosie, avidità di guadagni e ruberie varie. E passando altro tempo si riuscirà anche a stare in compagnia con altri e a distrarsi facendo qualche lavoro, ma solo per il piacere di farlo e non per lucrarci sopra come spesso succedeva sulla terra e si sentirà più felice colui che riuscirà a migliorarsi in tutto, evitando di ripetere gli errori commessi durante la vita passata.
Ma per poterli correggere e non farli più si dovrebbe anche ricordare la vita passata che, però non si ricorda più… e allora? Ed è tutto un completo rebus.
Sandro Russo
27 Luglio 2022 at 07:51
Ogni giorno fagiani… Ogni giorno fagiani! – racconta la storiella di Lianella.
Mi ha ricordato una fatto vero che mi ha raccontato qualche anziano pescatore di Ponza – credo zi’ Umbertino (Conte) – di quando ai vecchi tempi andavano a pescare aragoste a La Galite e con i bastimenti adattati a vivaio (i ‘mburchielle), portavano il pescato al mercato più redditizio del tempo, che era quello di Marsiglia.
A bordo non c’era molta varietà nel menu, ma abbondanza (ovviamente) di aragoste e spesso quelle in sofferenza (ma ancora vive) dovevano essere eliminate e cucinate (…non si buttava niente!).
E sempe ‘raòste… Sempe raòste! – si lamentavano i marinai.
Sandro Russo (secondo commento)
28 Luglio 2022 at 07:16
Sul tema della morte e del dopo-la-morte Lianella torna e ritorna… Con una rappresentazione che non si discosta da quella comune, proposta dalla Chiesa cattolica e profondamente radicata in ognuno, volenti o nolenti (complice Dante Alighieri). Che ci attende il paradiso, male che va il purgatorio o alle brutte l’inferno. Ma la buona Lianella, da persona raziocinante, nota anche le incongruenze della visione cristiano-cattolica, traspone l’umano-troppo umano nell’aldilà e si pone degli interrogativi di comune buon senso: Ma non sarà noiosa questa vita ultraterrena, sempre a contemplare la Luce Eterna. E contempla oggi, contempla domani.
Ma in un campo in cui nessuno conosce la verità, se non quella raggiunta “per fede”, gli interrogativi sono infiniti; le banalizzazioni vane.
Ne abbiamo già scritto sul sito. Commentando un film sullo tsunami del 2004; Hereafter, di Clint Eastwood – film del 2010, con degli onesti interrogativi sull’aldilà senza risposte conclusive -, siamo arrivati a parlare delle esperienze di quasi morte e perfino di Romeo e Giulietta…
Qui di seguito ci sono i relativi link, per chi volesse approfondire:
https://www.ponzaracconta.it/2021/06/28/un-film-sullaldila-e-quel-che-ne-sappiamo-prima-parte/
https://www.ponzaracconta.it/2021/07/01/un-film-sullaldila-e-quel-che-ne-sappiamo-2/
https://www.ponzaracconta.it/2021/07/07/un-film-sullaldila-e-quel-che-ne-sappiamo-3/