Editoriale

Epicrisi 379. Dal microcosmo ponzese uno sguardo al mondo intero

di Luisa Guarino

Non ci sono soltanto sette giorni tra il primo articolo della settimana, Emozioni e ricordi nel mio ricordo a Ponza di Alberto Finelli, e l’ultimo di ieri I curdi non hanno Stati amici, hanno soltanto le montagne segnalato da Sandro Russo. Ci sono da un lato la dimensione intima e isolana in cui tutti noi ponzesi ci ritroviamo, e quella internazionale che nessuno può e deve ignorare: c’è insomma tutto l’universo di Ponzaracconta, che abbraccia nel resto delle ultime giornate anche temi e argomenti di carattere diverso che spaziano dall’attualità, stavolta soprattutto di carattere politico, ai racconti, alla letteratura, alla storia.

Quest’ultima viene scandita da 90 anni fa la prima pietra di Littoria, oggi Latina che ricorda il gesto compiuto dal commissario dell’Opera nazionale combattenti Valentino Orsolini Cencelli il 30 giugno 1932, che porterà poi all’inaugurazione ufficiale della città il successivo 18 dicembre, Natale di Latina. E appartiene alla storia niente di meno che di Giuseppe Garibaldi la vicenda di Guerello, il cane dei Due Mondi narrata da Fabio Lambertucci. Mentre molto suggestive e intriganti appaiono le parole di Concita De Gregorio, conquistata dalle Voci della rocca di Procida.


Dalla storia al racconto… il passo può essere breve, se è affidato all’Angolo di Lianella che fa un excursus sulle diverse forme in cui può esplicarsi il potere; allo Zi’ ‘Ntunino di Francesco De Luca che stavolta parla di ‘A sóva; alla dolente immagine di Silverio, immigrato in America, creata dallo stesso De Luca e protagonista di Una cura speciale; alla figura di Maria ‘i Sciammèreca, evocata con vivacità da Paolo Iannuccelli.


Dal racconto all’attualità incentrata, come è normale che sia a due settimane dalle elezioni, sui nuovi sindaci di Ventotene e Ponza, Ambrosino e Caputo: le notizie e le polemiche riguardanti in particolare il primo consiglio comunale rimbalzano sulla stampa locale. Ma quelle di Ponza occupano un posto particolarmente importante soprattutto sulle nostre pagine virtuali, innescando una serie di commenti a dir poco vivaci e molto stimolanti. E siamo solo all’inizio.



Dall’attualità a ciò che riguarda più da vicino la nostra isola. Come lo scritto di Finelli ricordato in apertura, che mi ha particolarmente colpito quando dice che in fondo, a distanza di oltre trent’anni dal suo ultimo soggiorno, non ha trovato la sua isola molto cambiata. Considerazione condivisa anche da un mio conoscente che è stato dirigente scolastico a Ponza moltissimi anni fa: tornato di recente, ha espresso lo stesso concetto di Alberto. E questo ci conforta, a fronte di tante cose che vediamo cambiate… e non certo in meglio. Restando sull’isola, registriamo con grande piacere l’apertura della mostra di sculture “Sogni” di Laura Pagliai nella verdissima cornice del Belvedere, che resterà aperta tutta l’estate: visite guidate su prenotazione sia per la location che per le installazioni che vi sono state collocate.



In un’area finora non definita, che si potrebbe genericamente definire “nel segno della bellezza” collocherei Conchiglie, tutto un mondo…, recensione del libro “Il suono del mare” di Cynthia Barrett; “Costruire ospedali ‘belli’: intervista a Renzo Piano”, di Raffaella De Santis, da Repubblica; e soprattutto La correttezza e la gentilezza in politica di Michele Serra, che incanta, fa sognare e sperare, citando a mo’ di esempio il comportamento del nuovo sindaco di Verona, l’ex calciatore Damiano Tommasi, e delle due sindache di Piacenza, l’una uscente e l’altra entrante, che si abbracciano scambiandosi gli auguri a vicenda.


Infine, ma non ultima, la voce “letteratura”, con l’edizione 2022 del Premio Strega che sarà decretato la prossima settimana, e che per la prima volta invece della classica cinquina sforna una settina: ne scrive Paola Di Mambro, particolarmente attenta a queste tematiche. La segue a stretto giro Tano Pirrone, il quale segnala con entusiasmo l’uscita del nuovo libro di Tea Ranno, siciliana come lui, dal titolo “Gioia mia”, che conclude la trilogia già scandita da “Amurusanza” e “Terramarina”: il testo che ne parla, La sorellanza come arma contro la mafia di Ilaria Zaffiro, è stata pubblicata su La Repubblica Cultura del 29 giugno scorso.



Anche l’ultima notizia di questa epicrisi riguarda la letteratura, anche se nessuno l’ha scritta. Vorrei ricordare che lo scorso 26 giugno è morto lo scrittore Raffaele La Capria, nato a Napoli, che avrebbe compiuto 100 anni il prossimo ottobre. Autore molto conosciuto e stimato, il suo libro più noto è “Ferito a morte”, con cui nel 1961 aveva vinto il Premio Strega, quello stesso che tra pochi giorni celebrerà la sua 76esima edizione: una coincidenza significativa. Oltre che scrittore, La Capria era un intellettuale a tutto tondo, sceneggiatore e traduttore, nonché una delle voci più significative del secondo ‘900 letterario. E’ stato sposato con Ilaria Occhini, attrice di cinema e televisione, elegante, brava e bella, scomparsa qualche anno fa.

Ilaria Occhini e Raffaele La Capria in una foto di diversi anni fa

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Appendice del 5 luglio 2022 (cfr. Commento di Sandro Russo)

Dudù La Capria e il fiore dolcissimo nell’orecchio. Di Francesco Merlo. La Repubblica del 4 luglio 2022

1 Comment

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  1. Sandro Russo

    5 Luglio 2022 at 17:06

    La notizia della morte a 99 anni dello scrittore napoletano Raffaele la Capria l’ha data Luisa nella sua epicrisi di domenica scorsa.

    La riprendo qui perché su la Repubblica di ieri ho letto un interessante articolo di Francesco Merlo dal titolo Dudù La Capria e il fiore dolcissimo nell’orecchio, un bell’aneddoto sul casualità della vita e sulla capacità di goderla finché c’è.
    E cita Merlo L’uomo dal fiore in bocca, atto unico teatrale di Pirandello del 1922.
    Titolo interessante – per me – per la fantasia che me ne ero fatta in testa prima di leggere lo scritto di Pirandello. Che ovviamente non spiattellerò qui (il mio obbiettivo è incuriosire), anche se tutto sarà chiaro dopo la lettura del bel pezzo di Merlo, riportato in file .pdf nell’articolo di base

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