Attualità

La correttezza e la gentilezza in politica

proposto da Sandro Russo

Di tanto intanto propongo degli scritti dalla rubrica giornaliera, “L’amaca” (pausa il lunedì: che coraggio e che fatica!) che Michele Serra tiene su la Repubblica.
Particolarmente attuale nel momento in cui si innesca di nuovo le polemiche tra la redazione e l’amministrazione che si è appena insediata, per voce del suo “padre nobile” Vigorelli. Ma Serra di questo nulla sa e tocca piuttosto (almeno in questa nota) temi ed esempi tratti dalla scena politica nazionale dopo le recenti elezioni.
S. R.


Che sorpresa, la gentilezza
Da L’Amaca del 28 giugno 2022

La vittoria di Tommasi a Verona scalda il cuore per quanto è stata pulita e gentile. Soprattutto questo secondo aspetto – la gentilezza – non è tra i più diffusi sulla scena politica, forse perché considerato indice di debolezza. O peggio di ipocrisia, specie da quando ha prevalso il pregiudizio idiota che attribuisce ai modi spicci e alle parole grevi il merito di rappresentare la schiettezza popolare. Vedi, per non fare esempi, il Salvini, e più in generale la parabola leghista fino dalla fondazione. “La Lega ce l’ha duro” parve, ai tempi, uno slogan buono per intrattenere una soldataglia brilla, era invece l’annunciazione in grande stile di un nuovo evo politico.

Ma la gentilezza è un segnale di forza, e la sua scarsità è uno dei sintomi più evidenti dell’indebolimento della nostra vita sociale. Un gesto gentile è in grado di cambiare il clima più di dieci gesti sgarbati, anche perché è molto più sorprendente, spiazzante. Ha un peso specifico superiore.

Mentre Tommasi, cattolico e padre di sei figli, mandava in confusione la curia di Verona, in ansia per le sorti della famiglia tradizionale (effettivamente, una famiglia con sei figli non è tradizionale), a Piacenza, città della quale non si parla mai, e forse è la sua fortuna, intorno alla mezzanotte, nella piazza in festa, la nuova sindaca Katia Tarasconi, centrosinistra, incontrava la sua avversaria sconfitta, Patrizia Barbieri, centrodestra, sindaca uscente. Il lungo, emozionato abbraccio tra le due donne è un altro segno della possibile rivincita della gentilezza perfino in politica. Ma si sa, per le donne è più facile sembrare esseri umani, l’ossessione di avercelo duro non è mai stato un loro problema.

L’abbraccio tra Katia Tarasconi e Patrizia Barbieri (Da il Corriere di Bologna TV; screenshot)

1 Comment

1 Comment

  1. Paolo Iannuccelli

    29 Giugno 2022 at 22:25

    Caro Sandro,
    ho letto l’articolo di Serra su Piacenza.
    Ho vissuto in Emilia solo dieci anni.
    La considerazione: certe cose possono avvenire solo in quei posti!
    Un salutone
    Paolo

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