Personaggi ed Eventi

Omaggio al Sindaco Vigorelli

di Vincenzo Ambrosino

Per omaggiare Franco Ferraiuolo ho dovuto percorrere 40 anni di storia politica ponzese, per omaggiare Vigorelli invece bastano solo 10 anni.

Vigorelli ha detto di me in questi anni: “Vincenzo è mio amico, amico dei miei nemici”. Trovo interessante questa frase, detta spesso e con un sorriso sulle labbra. Rispettare le persone, significa rispettare la loro libertà, soprattutto la loro autonomia di pensiero. Il rispetto lo meritano chi ha sempre il coraggio di dire quello che pensa anche se quello che si dice può dare fastidio all’uomo di potere del momento.

Io non ho votato Vigorelli nel 2012 e non l’ho votato nel 2017, e questo Vigorelli l’ha sempre saputo; ma questo non ha impedito di vederci spessissimo al bar Maga Circe, a discutere, a litigare sui fatti di Ponza e spesso anche a condividere un passato socialista.

E Vigorelli anche ascoltando cose sgradite da me – perché “chi sta a mare naviga, chi sta a terra giudica” – ha sempre cercato di spiegare, di motivare, di argomentare le sue scelte con lunghi documenti pubblici e appassionate discussioni.

Penso che la cosa culturalmente più importante che ha fatto Vigorelli nel suo periodo di Amministrazione dell’isola siano le aperture delle due Cisterne romane”. Un ponzese non le avrebbe mai aperte. Troppi interessi privati andavano toccati.
Le Cisterne Romane, sepolte di calcinacci e robaccia privata chiuse erano e sepolte dovevano restare non era per Vigorelli. Mentre oggi sono una nuova attrazione turistica ma anche una nuova possibilità di agire per un Sindaco ponzese.
Coraggio nuovi Sindaci ponzesi! Vigorelli vi ha indicato la strada del “recupero delle evidenze archeologiche.

Saluto Piero Vigorelli come Sindaco e come consigliere comunale.
Questo è il suo messaggio di saluto ai ponzesi letto da Vigorelli nel suo ultimo Consiglio Comunale a Ponza.

Cari Consiglieri e carissimi Ponzesi,
credo che sia giusta e doverosa una “cerimonia degli addii”, perché dopo dieci anni lascio il Consiglio Comunale dell’isola che amo, e che mi ha accolto come turista, come Sindaco e come Consigliere d’opposizione..

Lascio il Consiglio con la consapevolezza di aver sempre agito per il bene di Ponza.
Sono felice e orgoglioso di aver regalato alla mia isola del cuore dieci anni di esperienza professionale, di passione per il fare, di voglia di cambiare.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato a far bene, dai dipendenti del Comune a tanti cittadini Ponzesi. E ringrazio la mia famiglia, nonostante il tempo che le ho sottratto, per aver assecondato questo mio impegno istituzionale.

Sono stati dieci anni molto intensi, molto  belli e combattivi.
Come accade a tutti, ho avuto grandi soddisfazioni e ho commesso degli errori.
Ma la mia regola di vita, quando ho avuto responsabilità nella politica, nel giornalismo e nel Comune di Ponza, è sempre stata quella di preferire sbagliare che tirare a campare.

Nei primi cinque anni – da Sindaco – ho avuto dalla mia parte la spinta propulsiva della novità e del cambiamento – oltre alla totale indipendenza da interessi personali sull’isola.
A differenza di alcuni miei predecessori, come “forestiero” non avevo un orticello da innaffiare o clientele da coltivare.

Ho guidato una bella squadra insieme con un Padre Nobile di Ponza –  il Cancelliere – e ad alcuni ragazzi che ora non hanno più i pantaloncini corti o la gonna con i calzettoni bianchi,  e che spero possano governare Ponza per i prossimi 10 anni.
Poi  ci sono stati i cinque anni di opposizione.

Qualcuno pensa che fare opposizione sia più facile di governare, perché in fondo basta dire sempre NO, e perché si hanno le mani libere dalle responsabilità.
Invece, fare opposizione è un ruolo difficile e impegnativo, perché vuol dire costruire l’alternativa di governo, vuol dire costruire una nuova classe dirigente, e fare tesoro degli errori altrui.
Si può infatti governare applicando il principio del quieto vivere, senza pestare i calli, in modo anonimo e inconcludente, senza assumersi responsabilità, lasciando marcire i problemi nella massima indifferenza e ignavia. Da Pilato a Don Abbondio, gli esempi non mancano.
All’opposizione, questo non lo puoi fare. Non si è credibili.

Devo constatare che la maggioranza uscente si è spesso adagiata sul quieto vivere, e la prova del suo fallimento sta nel fatto che solo un esponente della maggioranza uscente – il vicesindaco Giuseppe Mazzella –  ha deciso di rimettersi in gioco, alla sua bella età, con una scelta di pacificazione e di unità che mi ha fatto piacere sia stata accolta dai tre giovani, ormai adulti, dell’opposizione uscente.

Oggi Ponza ha tremendamente bisogno di unità, di pacificazione degli animi, di ritrovare la strada del cambiamento, di energie nuove, di passione del fare.

Cari Consiglieri e Carissimi Ponzesi,
Qualcuno forse ricorderà che ho concluso la campagna elettorale del 2012 dicendo che avrei governato l’isola con una sola motivazione.
Era quella che mia figlia, fra molti anni, portando le mie nipotine a Ponza, avrebbe ricordato a loro: “Questo l’ha fatto fare il nonno”.

Nonno Piero ha fatto costruire una centrale elettrica con una molto autoritaria ordinanza sindacale, in tempi da record, in 15 mesi invece che in 15 anni come avviene spesso per le opere pubbliche in Italia.

Il nonno ha evitato che le norme europee chiudessero l’isola in un ambientalismo talebano, con la limitazione dei flussi turistici e della pesca, che avrebbe ucciso la nostra economia e la nostra cultura..

Ha chiuso attività illegali, dando però spazio e lavoro a cooperative di giovani Ponzesi, – come è stato a Frontone.

Ha aperto due Cisterne romane, ha dotato Ponza di un trasporto pubblico locale moderno e efficiente, ha quasi concluso la realizzazione dell’isola ecologica, ha vinto bandi europei, ha regolamentato l’occupazione del suolo pubblico e del decoro urbano, ha ripreso l’iter per il Porto Turistico a Le Forna, ha organizzato i Servizi Sociali, si è battuto per l’uscita di Zannone dal Parco del Circeo…. e altro ancora.

E’ vero, ha anche accettato l’imposizione della Regione Lazio di aderire a quell’ATO4 che, tempo addietro, era stato istituito con il voto favorevole del consigliere provinciale Franco Ferraiuolo.

Siamo sinceri, al di là e al di sopra delle polemiche… Mai e poi mai l’autarchico Servizio Idrico Comunale, nonostante il generoso impegno dei nostri “fontanieri”, avrebbe avuto la competenza e soprattutto i quattrini per sistemare le condotte, per costruire un nuovo depuratore, per assicurare i rifornimenti di acqua.

Acqualatina, non lo nascondo, per alcuni aspetti è stata una spina nel fianco.. Ma con la nostra Amministrazione rigava dritta, l’adesione era stata negoziata a lungo (a differenza di Ventotene che ha ingoiato il rospo senza il bicarbonato), e aveva cominciato a lavorare bene..
Dovrà tornare a rigare dritto, perché prima ci sono Ponza e i Ponzesi, e poi le multinazionali.

Concludo affermando che, ritornando turista e nonno, se richiesto non farò mancare il  mio impegno per risolvere i problemi di Ponza, – a prescindere dalla maggioranza o dall’opposizione che verranno…

Come del resto ho fatto prima di diventare Sindaco, scongiurando la chiusura della scuola di Santa Maria su richiesta di Ferraiuolo, o aiutando il sindaco Porzio a ottenere lo stanziamento dei fondi per le scogliere anti levante che poi Porzio ha colpevolmente bocciato, oppure scatenando una campagna stampa quando la magistratura ha sequestrato i pontili.

Ponza in questi ultimi cinque anni è andata parecchio indietro, ma sono certo che ha la forza di rialzarsi e di andare avanti.

Ringrazio tutti per questa meravigliosa esperienza di vita che ho avuto nell’amministrare l’isola che c’è.
Le diatribe politiche che ci hanno diviso mi mancheranno..
Ma l’amicizia personale rimane intatta.
Questo conta di più, anche quando cambierà il vento.

***

Appendice del 3 giugno h. 22 (cfr. Commento della Redazione)

 

 

3 Comments

3 Comments

  1. La Redazione

    3 Giugno 2022 at 21:52

    Riceviamo da un lettore che chiede di restare anonimo, ma pubblichiamo per la pertinenza all’articolo, questo Comunicato (in immagine) con logo della lista “Cambiamo il vento” e a firma Francesco Ambrosino.
    Per la provenienza (da Fb) e l’assenza di comunicazione diretta da parte del firmatario non possiamo essere certi della veridicità delle affermazioni, e siamo pronti a pubblicare conferme o smentite.

    Locandina nell’articolo di base

  2. michelino

    4 Giugno 2022 at 10:20

    Ciao Piero, ricordi cosa ti dissi quando ci incontrammo per la prima volta?
    “Piero a Ponza più cose buone farai… più sarai odiato…”

  3. vincenzo

    6 Giugno 2022 at 09:08

    Piero Vigorelli scrive: “Ringrazio tutti per questa meravigliosa esperienza di vita che ho avuto nell’amministrare l’isola che c’è.”

    Ecco: “amministrare l’isola che c’è”

    Ci sono vari esempi “di amministrare l’isola che c’è” e questi andrebbero valutati singolarmente: c’è quello del Sindaco Antonio Balzano, quella del Sindaco Porzio, quella del Sindaco Ferraiuolo e quella del Sindaco Vigorelli.

    Con calma questi diversi modi di “amministrare l’isola che c’è” li potremo analizzare un’altra volta, ma io dico che non basta “amministrare l’isola che c’è”: bisogna certamente amministrarla partendo ovviamente dalle emergenze, poi dalle priorità ma con un occhio alla costruzione dell’isola che deve diventare.
    Questo è l’approccio culturale diverso. Costruire gradualmente il nuovo. Dall’individualismo commerciale al cooperativismo commerciale.

    Questa è la sfida se si vuole il reale cambiamento ed è una sfida molto difficile ma qualcuno dovrà cominciare a perseguirla.

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