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C’era una volta a Leopoli

di Patrizia Maccotta

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Il libro è  stato scelto in un gruppo di lettura. All’inizio non mi attraeva molto; poi, pensando che era utile per capire qualcosa della nazione di cui tanto si parla oggi e che, onestamente, prima conoscevo ben poco, ho preso diligentemente il romanzo dell’autore ucraino Andrei Kurkov (1961) intitolato “Jimi Hendrix a Leopoli” e mi sono messa a leggerlo.

Certo, l’accostamento di questi due nomi è curioso.
Jimi Hendrix è stato un chitarrista e un cantautore cherokee afroamericano nato a Seattle nel 1942 e morto nel 1970 a Londra. Ha innovato la musica rock con l’uso della sua chitarra elettrica che lui suonava rovesciata e nel 2011 è stato iscritto nella lista dei 100 migliori chitarristi nella rivista “Rolling  Stones”. Fece parte di numerosi complessi musicali  prima di creare il suo (1) e nel 1968 partecipò al festival di Woodstock diventando il simbolo del pensiero pacifista degli hippies di quel tempo. Memorabile la sua trasformazione dell’inno nazionale americano grazie agli accordi della sua chitarra che simulavano i mitragliamenti ed i bombardamenti in Vietnam. Nel 1970 si esibì, prima di morire, nell’isola di Wight (2). È sepolto nel Greenwood  Memorial Park di Renton, vicino a Seattle.

Jimi Hendrix performing live at the Royal Albert Hall (UK) in 1969, February 24; one of the greatest Experience concerts (photo by David Redfern/Redferns)

E Leopoli? Leopoli è una città di circa 800.000 abitanti che sentiamo, purtroppo a causa di una guerra, nominare spesso dal mese di febbraio di questo anno (sul sito in un articolo di Sandro Russo: Tutte le Leopoli della nostra inquietudine, dello scorso marzo).
Si trova dunque in Ucraina, a circa 70 km dalla frontiera polacca. Fondata nel 1256, il suo toponimo vuol dire “città del leone” . La sua architettura risente di influenze polacche, austroungariche, italiane e tedesche. Possiede numerosi caffè – che saranno disseminati nel romanzo, come il caffè Lo Studiolo, il caffè sull’Arnsajanksa – e grandi viali. Nella storia di Kurkov è spesso notturna, avvolta da nebbie e con cieli grigi e piovosi.
Ma il nesso tra questa città ed il chitarrista? Ebbene sta nella trama della storia, anche se solo all’inizio in realtà!

Turismo in Oblast’ di Leopoli. Da Tripadvisor 2022

L’autore immagina che un ex funzionario del KGB, Rjabcev, abbia trafugato la mano del… cadavere di Jimi in una tomba del cimitero di Leopoli dove dei vecchi hippies vengono a raccogliersi ogni anno. Decide di comunicare loro, soprattutto ad Alik, vecchio hippy dai capelli lunghi che lavora come tecnico al teatro dell’opera, che è stato lui l’origine di questo “regalo”. Negli anni ’70, gli hippies di Leopoli si riunivano realmente nel giardino di un ex convento di Carmelitani scalzi ed uno dei loro esponenti più conosciuto si chiamava Alik Olisevic. Da lui prende nome il personaggio del romanzo. Il funzionario del KGB in pensione è un uomo solitario. Aveva avuto il compito di sorvegliare gli hippies durante gli anni dell’Unione Sovietica, ma era legato ai suoi sorvegliati dalla comune passione per la musica. Ora alleva colombi e “a differenza degli altri non gettava i propri volatili morti nella spazzatura, ma dava loro sepoltura nel bosco, a pochi passi” della sua colombaia.
Tra lui e Alik  nascerà un’amicizia.

Ed è qui il filo sottile che lega tutti i vari personaggi di questo strano romanzo: sono delle persone solitarie, emarginate, che hanno strane passioni o strani mestieri. Ed ecco apparire Tarak che ha come lavoro il compito di fare sobbalzare, portandoli in macchina sulle strade più dissestate della città di notte, i suoi clienti (tra cui numerosi polacchi) affetti da calcoli renali. Si fa pagare quando hanno espulso le pietre che lui conserva e colleziona e si addormenta all’alba soltanto dopo avere ascoltato l’inno nazionale ucraino. Ha un’amica che fa l’attrice e che si chiama Oksana, come si chiama d’altronde una vera attrice ucraina, Oksana Prochorec. Oksana ama molto i pesci rossi. Tarak si innamora di una ragazza chiamata Darka, che sta, di notte, in un ufficio di cambiavalute, chiusa a chiave; porta guanti lunghi, colorati e raffinati perché è allergica al denaro. Poi compare un parrucchiere, di nome Ezi, che ha smesso di tagliare capelli, ma che riprenderà a farlo per amore di Oksana: per compiacerla si mette a curare le pettinature di tutti i senza tetto che si recano nel centro di assistenza per gente povera, il Focolare, dove lei è volontaria. Ezi abita sopra la casa di Tarak e si urta ogni volta che, tornando all’alba, il suo vicino fa rumore su un certo gradino.

Tutti questi personaggi sentono che nella città aleggia un’atmosfera inusuale: si respira aria di mare ed i gabbiani volano bassi ed attaccano persone ed altri uccelli. Dai rubinetti delle case esce acqua salata. Ora il mare è lontanissimo da Leopoli. L’odore marino diventa così forte da fare pensare loro che sta riaffiorando l’antico mare dei Carpazi. Si rivolgono ad uno scrittore, Jurko Vinnicuk – anche lui persona reale – per potere fare una denuncia che sia ascoltata ed accolta . E lì entra in scena un personaggio quasi pirandelliano “un marinaio russo di Sebastopoli finito per caso a Leopoli (…)”.
Ma non posso dire di più perché non voglio svelare tutta la trama e soprattutto il finale.

Questo romanzo, scritto nel 2014, ci descrive una realtà pacifica dove ogni persona, anche la più emarginata, trova in fondo il suo spazio in una società tollerante e inclusiva. Stringe il cuore pensare a com’è drammaticamente cambiata questa realtà a causa della guerra.

 

Note

(1) – The Jimi Hendrix Experience è stato il primo gruppo a far capo al chitarrista Jimi Hendrix; comprendeva il bassista Noel Redding e il batterista Mitch Mitchell. Si formò a Londra nel 1966

(2) – Leggi sul sito dell’isola di Wight nei racconti di Sandro Russo:
Altre isole. La mia isola di Wight (1)
La mia isola di Wight (2). Il 1970 Rock Festival
Ripensando alla ‘mia’ isola di Wight, molti anni dopo (3)
E di Gabriella Nardacci: L’isola di Wight vista da… una collina

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