Aneddoti

Ponza, raccontata da Paolo (4). Personaggi

di Paolo Iannuccelli

Per la storia della settimana scorsa, leggi qui

Non finisce mai di stupire l’isola di Ponza.
Un giovane di colore – artista in erba – squattrinato e vestito con poca cura, alloggiò nella trattoria-pensione di Zi’ Capozzi, ma al momento del ritorno a casa non era in grado di pagare il conto.
– Va bene – disse la signora Capozzi – pagherai quando tornerai.
Il giovane trovò lavoro alla Rai; l’anno seguente ritornò a Ponza e saldò il vecchio conto.
– ‘U nire è stato onesto –, commentò con piacere Zi’ Capozzi, che non si aspettava sicuramente quel gesto di dignità.

Un personaggio passato forse nel dimenticatoio è Fragasso, un palombaro provetto, protagonista di molti recuperi. Fu chiamato a Ponza per liberare il porto dai relitti delle navi affondate durante la guerra. Portò a galla tonnellate di ferro che si diceva sarebbero servite per fare lamine adatte alla fabbricazione della Fiat 600, la vettura simbolo del boom economico italiano.

Il capo indiscusso dei comunisti ponzesi era negli anni Cinquanta Temistocle Curcio, proprietario del ristorante Eea, uno dei migliori. Tornando un giorno dal continente dove si era recato per affari, trovò che la moglie aveva scoperto con le mani nel sacco un dipendente in cucina e lo aveva denunciato ai carabinieri. Temistocle si recò immediatamente in caserma per ritirare la denuncia, affermando di essere stato lui ad autorizzare il giovane a prelevare qualche bottiglia di vino di qualità.
– Non l’ho fatto per lui
  – disse ai paesani -: mi sono ricordato che aveva moglie e sei figli a carico in tenera età, non potevo distruggere un gruppo familiare. Ora è stato assunto come manovale da una ditta che lavora per la Capitaneria”.
Qualcuno disse: – Caro Temistocle,  se tutti i comunisti fossero come te, mi iscriverei subito al partito. Nessun dubbio: – E’ la cosa migliore che potete fare!

Tante risate invece per un fatto accaduto a Donna Concettina che, salita sulla nave in partenza da Ponza, iniziò come sempre a sferruzzare. L’impiegato delle imposte di consumo che controllava i passeggeri e le merci per tassare sempre qualcuno, chiese con tono aspro alla donna: – Cosa porti signora?
Concettina levò gli occhi dal lavoro e disse con calma: – Due prosciutti. – Dove sono? – replicò il funzionario.
Risposta a sorpresa:  – Une cca qui e ‘n ate cca -, toccandosi i glutei, prima a destra e poi a sinistra.

 

Immagine di copertina: vignetta da www.federosub.com

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