Usi e Costumi

L’angolo di Lianella/27. La tecnologia

di Amelia Ciarnella

 

Un argomento molto attinente all’epoca attuale è la tecnologia che racchiude anche l’intero mondo dei computer e cellulari.

I bambini ancora prima della scuola elementare sono espertissimi di questi apparecchi e trascorrono molte ore fermi, seduti e zitti nel quadrato di una stanza di casa, sempre a giocare col cellulare in mano, che li attira come una calamita. E tutti questi bambini cresceranno col cellulare stampato nel cervello. Niente giochi con gli amici all’aperto, niente corse sui prati, correndo con i compagni e respirando aria buona, niente gare di corsa che pure contribuiscono allo sviluppo atletico di ogni bambino. Niente di niente. Rimarranno la maggior parte del giorno, seduti, fermi, soli e zitti a giocare soltanto col cellulare che gli blocca il cervello e a lungo andare diventeranno come tanti robot. E non c’è rimedio, poiché più si va avanti e sempre più bambini, compresi a volte giovani padri, fanno la stessa cosa. Nemmeno quando mangiano lasciano da parte il cellulare, trascurando perfino di guardare ciò che mangiano, tanta è la “dipendenza” che hanno verso questi “oggetti” dannosi alla salute. E in più, finito di mangiare, si isolano addirittura, sempre per giocare, guardare e ascoltare il cellulare che non lasciano mai. Pensano sempre e soltanto a quello.

Pare sia un’intossicazione molto diffusa, poiché in alcuni ospedali c’è anche un reparto dove si può andare per disintossicarsi proprio da queste dipendenze da computer e cellulari vari.

Mi chiedo come sarà la prossima generazione. Forse una generazione di giovani isolati e solitari per una loro libera scelta, o forse con il progredire della tecnologia, il cervello di tutti coloro che usano ore e ore questi apparecchi cambierà, diventando un cervello speciale, capace magari di entrare nella psiche di ogni persona e col solo sguardo potranno leggere nel pensiero degli altri e capire come la pensano, cosa gli passa per il cervello, se hanno in testa idee oneste o malsane. Insomma diventeranno tutti come un libro aperto e non ci saranno segreti per nessuno.

Nel caso poi qualcuno fosse un imbroglione, un truffatore, un violentatore o un assassino, gli si leggerebbe scritto subito sulla fronte e sarebbe immancabilmente scoperto, preso, punito o curato, secondo i casi. Perciò diventerebbero tutti buoni, onesti e sinceri e vivrebbero in un mondo più sicuro, dove ogni giovane donna potrebbe uscire o rientrare a casa, di notte e da sola, a qualunque ora, senza alcun pericolo.

Tutto questo sarebbe l’ideale del vivere civile e sarebbe troppo bello, ma solo per le persone oneste; inoltre questa regola potrebbe funzionare benissimo specie nei piccoli centri, dove tutti si conoscono. Ma non certo nelle grandi città, dove ci sono covi di delinquenti più raffinati, ben nascosti, in pianta stabile, che nel campo loro, sono anch’essi degli “scienziati” e inventerebbero chissà cosa, pur di non rendere pubblico ciò che pensano e di non farsi apparire scritto sulla fronte tutte le malefatte che fanno.

Pertanto è tutto una dolce illusione! Poiché il mondo rimarrà sempre lo stesso: vale a dire, pieno di disonesti, truffatori e ladri senza alcun rimedio.

E per sapere cosa succederà fra cinquant’anni, a tutti coloro che usano sempre di continuo computer e cellulari, bisognerà solo aspettare che passino questi anni. Poi si vedrà.

C’è solo da sperare che tutte queste onde, non certo buone, che arrivano nel cervello di ogni persona che usa il cellulare, magari anche a letto e si addormenta tenendolo vicinissimo alla testa, non sviluppino quelle patologie che ha preannunciato uno specialista in televisione tempo fa. Per cui dobbiamo soltanto augurarci che il cervello umano non subisca nessuna variazione e rimanga il solito cervello sano e perfetto di sempre. Perché già questa sarebbe una vera fortuna.

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