Confino Politico

Con Uncem a Ventotene, per l’unità europea sulla tomba di Altiero Spinelli

Riceviamo dal dottor Gennaro Di Fazio un intervento svolto in qualità di commissario della Comunità dell’Arcipelago Isole Ponziane,  in occasione dell’omaggio di UNCEM – Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani – ad Altiero Spinelli, presso la sua tomba a Ventotene.

Ventotene, 11 aprile 2022

La mia presenza in questa manifestazione, in onore ed in omaggio ad Altiero Spinelli, non è solo in qualità di commissario della Comunità dell’arcipelago ponziano, ma anche come facente parte della giunta del comune di Ponza – del cui sindaco, Francesco Ferraiuolo, porto i saluti – comune dove Spinelli dal ‘37 al ‘39 è stato confinato e dove probabilmente cominciò ad elaborare l’idea del “Manifesto per un’Europa libera e unita” detto anche “Manifesto di Ventotene”, scritto poi negli anni di confino su questa isola, tra il 1940 e 41, da lui ed Ernesto Rossi con la partecipazione di Eugenio Colorni.

Da ricordare anche le quattro donne che riuscirono a far giungere tale “manifesto” in continente e a diffonderlo; si tratta di Ursula Hirschmann, moglie di Colorno, Gigliola e Fiorella Spinelli, sorelle di Altiero, ed Ada Rossi, moglie di Ernesto Rossi .

“ La via da percorrere non è facile né sicura, ma deve essere percorsa e lo sarà” questa è la frase con la quale si chiude il Manifesto di Ventotene.

Purtroppo, a distanza di oltre 80 anni, ci troviamo di nuovo a Ventotene per rilanciare i valori espressi in questo manifesto in contrapposizione a quelli che stanno agitando la guerra tra Russia e Ucraina.

Dopo la caduta del muro di Berlino nell’89, ci si era illusi di trovarsi dinanzi ad un nuovo corso della storia, dove gli ideali di libertà e democrazia potessero prevalere sugli steccati, i populismi e perfino sui movimenti xenofobi e razzisti che da un po’ di tempo stanno pervadendo il nostro vecchio continente. Tra gli esempi di rottura dell’unità europea ricordiamo la cosiddetta Brexit che con il referendum del 2016, trattato poi definito nel 2020, sancisce l’uscita della Gran Bretagna dall’unione europea. Così come, per questioni economiche, si era rischiata l’espulsione della Grecia dalla zona euro, il che avrebbe significato abbandonare quel paese che è stato la culla della civiltà europea.

Da non dimenticare inoltre le guerre jugoslave, nel cuore dell’Europa, conflitti armati inquadrabili tra guerre civili e conflitti secessionistici -tra il 1991 e il 2001 – causate da motivazioni economiche, culturali e religiose e da ambizioni personali di leader politici.

Questo ci insegna che nulla può essere dato per scontato. Sui valori dell’Europa libera, democratica e unita si è detto tanto e in periodi diversi, nonché da tante personalità di rilievo: da papa Francesco, all’ex presidente americano Obama e, in occasione del vertice trilaterale tra Italia, Germania e Francia del 22 agosto del 2016 sulla portaerei Garibaldi davanti a questa isola , dai rispettivi presidenti Renzi, Merkel ed Hollande.

Mi sia invece consentito ricordare una dichiarazione di Robert Kennedy con la quale volle dare autorevolezza a chiunque agisca per alzare i valori dell’umanità intera:

“Ogni volta che un uomo si batte per un ideale, o agisce per migliorare le condizioni di molti altri, o lotta contro un’ingiustizia, manda un lieve fremito di speranza… questi fremiti formano una corrente capace di spazzar via le muraglie più imponenti dell’oppressione e della resistenza. Quella è la fonte di ogni grandezza in tutte le società e, nel nostro tempo, è la chiave per progredire”.

Spinelli ed altri hanno creato questo fremito di speranza, ragion per cui noi, ma soprattutto i giovani, abbiamo il dovere di trasformare tale sogno in realtà.

Sono loro, i giovani, a cambiare il mondo, ma a volte le buone idee vengono dai vecchi che pertanto non devono solo aspettare che il tempo trascorra, ma impegnarsi anch’essi a stimolare questo fremito di speranza affinché con l’azione corale di tutti non vadano disgregati i valori del vivere in armonia tra gli uomini e le donne di ogni paese.

Mi piace terminare questo mio breve intervento con le parole della ex Presidente della Camera, onorevole Laura Boldrini,  pronunciate in occasione del suo mandato alla promozione del progetto degli Stati Uniti d’Europa del 2016: “non voglio ritrovarmi un giorno a dover raccontare, a miei eventuali nipotini, c’era una volta l’Europa: un grande spazio di pace, di libertà, di rispetto dei diritti. Ma i suoi abitanti e i suoi amministratori non seppero capirne il valore e la lasciarono frantumare in tanti piccoli pezzi che nel mondo non contano nulla.”

Sta quindi a noi tutti, di ogni razza, cultura, religione e ceto sociale – nel ricordare Spinelli ed altri grandi pacifisti della storia – saper scrivere il finale diverso da questa terribile ipotesi sulla deriva dell’umanità.

Il programma della giornata

3 Comments

3 Comments

  1. Tonino Impagliazzo

    20 Aprile 2022 at 21:16

    In merito alla visita dell’UNCEM a Ventotene mi sono chiesto se “l’omaggio” avesse l’intento di farsi perdonare qualcosa o altro.
    In proposito vorrei ricordare che, nel 1989, il Sindaco Beniamino Verde inoltrò all’UNCEM, sede “Monti Lepini”, una richiesta di adesione ribadendo che le condizioni del disagio delle Comunità Montane erano simili a quelle delle “piccole isole”, criterio condiviso anche dal dispositivo Europeo…
    Il Sindaco di Ventotene ebbe una risposta “negativa” dalla Comunità dei Monti Lepini.
    Contrariato e amareggiato ritenne di inoltrare una lettera di protesta al Presidente della Regione Lazio ed alla C.E.E., affinché fosse annullato il provvedimento negativo e fossero escluse dalle Agevolazioni Regionali ed Europee quelle Comunità Montane che avevano adottato criteri discriminatori.
    Il diverbio si compose allorquando la Regione Lazio suggerì al Comune di Ventotene di operare per la Costituzione di una “Comunità delle piccole isole” della Regione Lazio.

  2. Gennaro Di Fazio

    21 Aprile 2022 at 00:07

    Caro Tonino, non è certo questo il contesto per ricordare dissapori passati. La manifestazione dell’11 aprile ha voluto solo rilanciare i Valori scritti nel cosiddetto “Manifesto di Ventotene” in contrapposizione a quelli espressi nella guerra tra la Russia e l’Ucraina. Voglio inoltre precisare che adesso anche la Comunità dell’Arcipelago fa parte dell’UNCEM la quale si sta adoperando, insieme a Sivia Costa ed Altri, affinché l’Ente Comunità dell’arcipelago non scompaia.
    Saluti. Gennaro Di Fazio

  3. vincenzo

    21 Aprile 2022 at 09:57

    Beniamino Verde era un uomo, un isolano che sapeva vendere cara la pelle degli isolani. Realtà fragili, per cui bisognose di figure capaci, competenti, e caparbie nel difendere con i denti ogni aspetto della vita di una piccola comunità. Capì per primo l’importanza della protezione ambientale e la portò avanti ma senza ingannare la sua gente: facendola partecipe di quella scelta. Oggi abbiamo Amministratori istituzionali, che presiedono a riunioni, convegni ma che non hanno la stoffa e la tempra dell’indimenticabile Beniamino Verde. Ogni parola che pronunciava Beniamino erano pesate, parole di un Socialista che difendeva la sua gente e non mancava occasione per rimarcare la necessità che le isole meritassero un’attenzione particolare da parte dello Stato, della Regione, della Provincia. Conosciuto come l’Uomo che “tirava i pugni sui tavoli ” ma quei pugni partivano da una mente piena di idee e strategie politiche per ampliare di valori e di diritti la sua piccola isola.

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