Politica

La democrazia dei signori, di Luciano Canfora

riceviamo da  Vincenzo Ambrosino e pubblichiamo

 

L’ultimo saggio scritto da Luciano Canfora ha per titolo “La democrazia dei signori”.

A che cosa assistiamo in Italia da tempo? Il Presidente della Repubblica indirizza la scelta dei ministri i quali non devono essere sgraditi all’Europa.
Succede che assistiamo in corso d’opera a cambi di maggioranze di governo e ci troviamo al governo partiti (come il PD) che hanno perso le elezioni e a politiche non approvate dal voto dei cittadini.
Se il cittadino vede dall’oggi al domani tradito completamente il suo voto deve ancora aver fiducia nelle istituzioni?
Succede di peggio!

Canfora per rappresentare il peggio riprende le parole di Domenico Cella direttore dell’ istituto De Gasperi di Reggio Emilia. Questo studioso di problemi costituzionali fece notare che la nascita dell’attuale governo (Draghi) è stata la conseguenza di un Appello a Reti Unificate rivolto ai partiti politici dal Presidente della Repubblica. Questa per il Costituzionalista era una anomalia. “In quella sede istituzionale viene ricordato che tra le competenze di un Presidente della Repubblica non c’è quella di fare un appello ai Partiti per formare un governo capeggiato da una determinata persona. Possiamo dilatare al massimo l’art. 85 della Costituzione che indica i poteri del capo dello Stato, ma non si arriva a questa scena di Mattarella.”

Canfora continua dicendo che: molto più drastica fu la discesa in campo di Mario Monti – altro governo tecnico/politico – questa imposizione, extra-costituzionale, venne indirizzata da una lettera firmata dall’allora duo Draghi – Trichet. Una lettera diretta al capo del governo Berlusconi ma anche al Presidente della Repubblica Napolitano che disponeva di fatto il congedo del governo Berlusconi. Berlusconi fu mandato a casa senza voto parlamentare.“

Quella fu una operazione traumatica che un giornalista americano molto popolare, Alan Friedman, definì un colpo di Stato. Lo stesso giornalista, in seguito, fece una intervista a Monti – non più presidente del Consiglio – che non sapendo di essere registrato affermò che quella operazione era stata decisa a tavolino: che lui diventasse prima Senatore a vita e subito dopo capo del governo.
“Quella intervista registrata – all’insaputa dell’ intervistato – fu una cosa scorretta ma che consentì a Friedman di scrivere un libro di successo in cui il concetto di colpo di stato aleggiava in maniera palese”.

I puritani della democrazia occidentale si scandalizzano ma il problema rimane.
L’ossessione sulla insostenibilità del debito pubblico sta producendo una deriva che sta condizionando la democrazia parlamentare e che conseguentemente produce un’altra deriva che impone governi e maggioranze parlamentari condizionate e ricattate.
Se non si fa come viene ordinato si impongono commissariamenti dei governi. Si minacciano crisi di governo ma non si arriva mai a nuove elezioni.

Questa è democrazia dei Signori non certo del popolo. “Non c’è più Demo c’è solo Crazia”.
Le regole previste dall’ordinamento costituzionale pensate e scritte nel 1947 e poi approvate nel 1948 riflettono una realtà che non c’è più? La Costituzione – con tutte le sue regole che hanno prodotto quella democrazia durata almeno fino al 1981 – è stata completamente tradita in questi ultimi trenta anni.
Infatti a dettare le nuove regole democratiche non è più la Costituzione ma sono i mercati.
Queste regole svincolate dalla realtà e dalle esigenze dei vari paesi sono avallate – da lontano e dall’alto – dai padroni di questi mercati diventati finanziari. Dice Canfora “che questi mercati, dei quali si parla genuflessi, sono strettamente connessi alla grande malavita organizzata mondiale. Perché il riciclaggio del denaro sporco avviene nelle grandi banche”.
Tutti zitti! Su questa nuova democrazia imposta dai mercati non c’è dibattito, non c’è opposizione parlamentare credibile.

A Franco Bernabè – una persona che s’intende di mercati finanziari – è stata fatta questa domanda: “si dice sempre che il governo è bocciato dai mercati finanziari, qual è la logica di questi mercati?”. La risposta di Bernabè: “per descrivere la logica si unisce l’espressione <<dove va lo sciame vado anche io>>” . In altre parole il mercato deve seguire la tendenza. Quindi non c’è una logica, i mercati producono investimenti che seguono l’opportunità immediata che spesso diventa speculativa.
Ma questi mercati impongono le nuove regole democratiche.
L’autorevolezza di Draghi e quindi il suo potere, non si basa sul consenso elettorale ma sulla fiducia che ha in lui l’Europa. L’Europa al contrario non ha molta fiducia nei partiti italiani e sicuramente non ha fiducia nel paese Italia. Noi italiani – ci viene detto – abbiamo gravi difetti che ci vengono guardati con sospetto, per cui abbiamo bisogno di commissari come Monti e Draghi non per fare gli interessi degli italiani ma per fare gli interessi delle elites Europee e Americane. Abbiamo un solo uomo giusto per l’Europa ed è Mario Draghi.
Quando parliamo di Europa – il cui rapporto con il paese Italia deve essere basato sulla fiducia – di quale Europa parliamo?
L’Europa dei Signori che impongono ai governi i loro tecnocrati per fare quello che a loro interessa: cose che vanno contro la nostra democrazia costituzionale.

Dice Canfora: “Io sono convinto che questa Europa è nata malissimo, nata solo su una moneta e prescindendo che ci sia un governo, una diplomazia, una politica sociale comune: una Unione Europea fatta in questo modo era inevitabile che penalizzasse i paesi deboli.”
“Juncker – che è stato presidente della commissione europea – il carnefice della Grecia nel 2015 – nel 2 giugno 2018 – quando non contava più il suo pensiero perché era solo un pensionato di lusso – ebbe a dichiarare: “abbiamo calpestato la dignità del popolo greco” .

La priorità per l’Europa è quella di tagliare il debito pubblico. David Sassoli, ex presidente del Parlamento Europeo (scomparso da poco), lo disse anche in maniera garbata “almeno tagliamo gli interessi sul debito che crescono a vista d’occhio”. Niente di questo può succedere!

Questa Commissione Europea che impone le politiche di austerità ai governi, politica dettata a loro dai mercati finanziari quale azione comune produce per far crescere l’U.E. nel mondo? La vediamo a gestire le crisi: siamo in balia di interessi delle multinazionali. La crisi pandemica ha visto l’Europa al servizio delle lobby farmaceutiche, ma anche nella gestione di quest’altra crisi bellica: ogni paese inventa politiche estremamente pericolose per la sicurezza dell’Europa e per l’ economia dei singoli Stati.

Dice Canfora: La crisi della democrazia è la crisi dei Partiti. C’è ancora chi fa finta di litigare tra destra e sinistra. Oggi abbiamo il PUA, il Partito Unico Articolato. I mercati finanziari apparentemente non hanno una ideologia che li ispira per cui i Partiti con i loro leader “abbaiano ma non possono mordere”. Se il mercato finanziario boccia una certa politica non c’è niente da discutere. E’ il mercato che dice che il Welfare, lo Stato Sociale, il debito pubblico non vanno bene e i Partiti obbediscono e vanno a cuccia. Al contrario il mercato impone la Bolkestein, la Riforma del catasto, la privatizzazione dell’acqua pubblica, la disoccupazione al 20% per cui queste diventano le politiche di tutti i Partiti.

Qual è la conseguenza di questa democrazia dei Signori? Che la gente non va più a votare. “Il fenomeno dell’assenteismo e del non voto è ormai macroscopico. Il deperimento degli obiettivi e della rappresentanza sociale sono due fenomeni che stanno uno al fianco dell’altro.”

IL PD è di sinistra?
“I partiti nati dalla caduta del fascismo hanno garantito per circa 30 anni la massima vitalità della vita democratica italiana. Ogni Partito rappresentava una classe sociale. La Dc era il primo Partito perché l’Italia era un paese agricolo. La Coldiretti era l’architrave che faceva collante tra il Partito e la base contadina. Poi la Dc essendo un partito che si definiva cristiano aveva l’appoggio anche della Chiesa Cattolica. Larghissima parte degli operai di fabbrica votavano o per il PCI o per il PSI. E questi tre partiti avevano come missione quella di difendere le istanze di quei pezzi di società e per farlo dovevano trovare una composizione politica parlamentare. Non era solo una contrapposizione ideologica tra i vari partiti perché in parlamento bisogna trovare le maggioranze per fare le leggi che erano il frutto di discussioni e mediazioni. La riforma (tributaria) fiscale di Ezio Vanoni (1951) nacque da un dibattito acceso tra i vari partiti.”
Oggi il PD chi rappresenta? I ceti proletari? Prende più voti ai Parioli che alla Garbatella. Ma addirittura il PD si è fatto da tempo garante degli interessi sovranazionali. Non è più importante la rappresentanza sociale perché quello che conta è stare al governo meglio con un leader imposto dalle elites mondialiste.
Questa Democrazia dei Signori la gente non l’apprezza per cui non va a votare.
Cosa sperare? Che nascano nuove formazioni che mettano al centro del loro progetto politico il ritorno alla Costituzione che rimane l’ unico punto di riferimento per i veri democratici.

1 Comment

1 Comment

  1. vincenzo

    2 Aprile 2022 at 16:41

    Ascoltate che dice il governatore della Campania De Luca

    https://fb.watch/c86pSokif6/

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