Politica

Il rito elettorale a Ponza e nelle altre isole

di Giuseppe Mazzella di Rurillo

Comincio a leggere le notizie sulla imminente campagna elettorale per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale di Ponza.
Si voterà il 12 giugno mi pare.

Ormai sono 13 anni che conosco Ponza. Conosco persone diventate amici – intimi e veri – perché leggo su questo sito o giornale telematico, fatto meglio di un giornale di carta, le loro opinioni ed i loro racconti. Ho conosciuto anche i due sindaci degli ultimi 10 anni. Conoscenza sfuggente quella di Piero Vigorelli durante la giornata del gemellaggio tra il comune di Ischia e quello di Ponza che non ha avuto né un seguito formale né sostanziali conseguenze che Gianni Vuoso ed io proponemmo nel 2009 con la costituzione formale di un “Distretto Turistico delle Isole Napoletane da Ponza a Capri”.

Conoscenza più approfondita e cordiale con Franco Ferraiuolo quando venne ad Ischia per un ciclo di cure termali e mi chiamò su indicazione del dottore Scotti, altro amico conosciuto a Casamicciola, per uno scambio di opinioni. Franco non era ancora sindaco e mi disse che aveva dato la disponibilità alla candidatura poi rivelatasi vincente. Ebbi una ottima impressione. Per i toni equilibrati e l’assoluto disinteresse personale. Franco si sarebbe – mi disse – candidato per spirito di servizio non perché aveva voglia di riprendere una carriera politica.

Dubito che si ricandiderà. Il momento di disinteresse generale per la politica da parte dei giovani è generalizzato. Eppure mai come oggi ci sono tanti strumenti legislativi di partecipazione attiva e mai come oggi é necessaria una partecipazione diretta, consapevole, colta, dei giovani alla vita pubblica locale, nazionale, europea. Non solo per gestire il presente ma per realizzare il futuro, fare quello che non è mai stato fatto.

Mi auguro che a Ponza nasca un “movimento giovanile di impegno politico” che possa tuttavia utilizzare l’esperienza delle donne e degli uomini che si sono incontrati proprio su questa tribuna di “Ponzaracconta” che ha messo molta carne sul fuoco per una moderna economia per le isole di Ponza e Ventotene, di Ischia, di Procida e perfino di Capri. L’idea del distretto è da riprendere.
Sui collegamenti fra le isole napoletane ha convenuto anche il commissario per la valorizzazione europea dell’ex carcere di Santo Stefano, Silvia Costa. Un’opera che potrebbe essere la svolta decisiva per Ventotene ma anche faro di sviluppo ed attrazione per Ischia e Ponza.

Ponza ha il problema decisivo della utilizzazione turistica della ex-miniera e del porto turistico a Le Forna. É questa la scelta coraggiosa che può dare una risposta allo spopolamento.

Insomma fiato alle trombe ma per buona musica perché se la tromba é scadente n’esce ‘na pernacchia e per i napoletani, quali siamo, non  c’è suono peggiore.

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