Poesie, Racconti

Contro l’orrore

di Francesco De Luca

Un volto… anche il solo volto turba l’animo e attrae!
Occhi neri tendenti alla malinconia, che si illuminano di puerile ilarità nelle circostanze leggere. Si rimpiccioliscono allora perché l’animo aperto non riesce a trattenersi, e il viso si contrae in una smorfia contagiosa.
Gioviale e schietto. Vero come il suo animo semplice.

Amo quel volto, aggrinzito oggi, e come ieri pulito, senza doppiezza. Rapì l’animo perché limpido come uno specchio.
Gli anni non ne hanno intaccato la trasparenza.
Quel volto oggi è più ritroso e più schivo, ieri offriva la sua giovinezza come un dono riservato. A me che le mostravo simpatia.
Ho seguito quel volto e la persona che specchiava. Abbiamo volato insieme nel cielo che ci è stato concesso. In un percorso che ci è parso bello, e l’intorno ci è stato propizio.
Oggi guardiamo lo spettacolo di ciò che passa, nell’ampiezza e nella contrazione. Con meraviglia.
Un volto, un amore.

Ci risiamo! Poesia… amore… sono romanticherie inattuali, la società ribolle per contrasti, divisioni, repulsioni, e per privilegi indecenti.
Sotto l’appariscente sovrabbondanza economica sfregano i diverbi sociali, derivati da una eguaglianza disprezzata, irrisa. I paludamenti sociali affossano i tratti distintivi dell’umanità. Le distinzioni sociali deformano la sostanziale parità umana.
Non è lasciato margine all’amore, che è la forza comune e nobile dell’umanità, né alla sua forma espressiva più vera, la poesia.

L’orrore di oggi dà ragione a questa visione. Ma domani nascerà un giorno nuovo!

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