Libri

Le edicole votive a Ponza, di Giuliano Massari

 di Silverio Lamonica

 

Grazie alla sua “sempreverde età”, l’instancabile Giuliano Massari ha arricchito ulteriormente la conoscenza dell’inestimabile patrimonio storico – culturale della nostra isola con una nuova pubblicazione, Le edicole votive a Ponza.

E’ l’ultimo di una nutrita serie di saggi riguardanti Ponza nei suoi vari aspetti, che spaziano dall’architettura: “ E’ Stata Dura” in cui l’autore descrive le dimore in grotte, disseminate in tutto il territorio isolano; alla vita dei vignaioli del Fieno: Eguddemonin; alla nascente economia turistica: La mia ‘Aragosta’; ad un approfondito sguardo d’insieme: Il Racconto di Ponza, datato e divagato (scritto, quest’ultimo, a tre mani), che riguarda la storia di  Ponza dalla preistoria alla prima metà del Novecento. Tutti presentati su questo sito.

L’opera è frutto di una ricerca meticolosa, come del resto viene evidenziato nella bibliografia e da cui risulta che molto è stato attinto proprio da questo prezioso giornale multimediale, Ponza Racconta, appunto.


L’edicola del Cuore di Gesù a Le Forna

Le edicole votive, come si sa, sono disseminate nelle varie parti d’Italia e non solo; “sono un esempio di cultura popolare” e affondano le loro radici nell’antichità, nel culto dei Lari o Penati dell’antica Roma, come ben specifica l’autore nella premessa.


La cappella di San Silverio a Palmarola

Le edicole più antiche, una dedicata a San Silverio sul Faraglione antistante la spiaggia di Palmarola e l’altra in omaggio alla Madonna della Salvazione, inglobata poi nell’attuale cimitero e purtroppo crollata, risalgono alla seconda metà del sec. XVII. Altre si devono attribuire al sec. XVIII. Moltissime sono datate tra l’ Ottocento come la Santa Croce alla Punta Bianca, riportata anche da Pasquale Mattej in un disegno del 1847,  e la prima metà del Novecento. In quest’ultimo periodo molte edicole furono realizzate grazie allo zelo religioso di Don Luigi Coppa (U’ preut’ i Russiell).


La Santa Croce alla Punta Bianca nella stampa di P. Mattej


L’interno della cappella di Punta Bianca

Ma la tradizione di fabbricare edicole è ancora viva al giorno d’oggi, tanto è vero che appena sette anni fa ne è sorta una a Punta Incenso, dedicata a San Silverio, ad opera del dottor Biagio Vitiello: a lui si deve anche la realizzazione dell’affascinante giardino botanico sulla collinetta della Madonna, che sovrasta il porto borbonico.


La specola di Punta Incenso

Specie nei secoli scorsi, le edicole sacre erano centri di aggregazione; le nostre mamme e nonne vi si riunivano per recitare il santo rosario e le litanie nel corso delle varie ricorrenze che scandiscono il calendario liturgico, ma anche per scambiare quattro chiacchiere.

Pure  i nostri padri e nonni vi sostavano talvolta in preghiera. A tale proposito, durante la seconda guerra mondiale, un nostro concittadino – prigioniero dei tedeschi – era solito raccogliersi in preghiera presso una sorta di edicola nel campo di concentramento. Un giorno lo vide un commilitone e gli si avvicinò ridendo.
“Perché ridi?” – gli chiese incuriosito il nostro.
“Perché sotto quel vecchio con la barba c’è scritto: Chi beve birra, vive cento anni!”
Però quel nostro compaesano, nonostante pregasse davanti ad un cartellone pubblicitario scambiandolo per un’immagine sacra (probabilmente l’effigie di S. Silverio) salvò la pelle, tornò a casa sano e salvo e raccontò a tutti l’equivoco.

A parte le battute di spirito, sarebbe bello che una preghiera, presso qualche edicola, esaudisse i nostri desideri per porre fine a quella sanguinosa guerra in Ucraina e a tutti i focolai di guerra, tanto numerosi, sparsi nelle varie parti del mondo!

La pubblicazione dell’opera è stata promossa e curata da Giuseppe Zappalà, un medico romano che trascorre le sue estati a Ponza, come tanti altri estimatori della nostra isola. Egli così scrive nella prefazione: “Un lavoro di ricerca che considero assai interessante, grazie al quale è possibile conoscere, conservare e trasmettere quel patrimonio di cultura e di storia che caratterizzava una comunità che negli ultimi cinquant’anni sta scomparendo e divenire tutt’altro”. Zappalà ha curato inoltre la pubblicazione di una serigrafia dello stesso autore,  dedicata a San Silverio e successivamente la pubblicazione critica della medesima.

Palmarola, alba. Scoglio S. Silverio con l’edicola votiva in cima


Bibliografia e Note

Dei saggi/libri di Giuliano Massari citati da Silverio ecco di seguito gli articoli pubblicati su Ponzaracconta (a cura della Redazione):
E’ stata dura. Saggio di Giuliano Massari
“egguddemonin!”, di Giuliano Massari
 “La mia Aragosta”, di Giuliano Massari

Sul libro: Il racconto di Ponza datato e divagato (1)
Sul libro: Il racconto di Ponza, datato e divagato – di Giuliano Massari, Silverio Lamonica, Francesco Ferraiuolo – Ponza 2017 (2)

Sulle edicole e sulle croci votive di Ponza in molti hanno scritto, ma in particolare Mimma Califano. Per individuare gli articoli digita Le croci di Ponza – nel riquadro CERCA NEL SITO, in Frontespizio

1 Comment

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  1. silverio lamonica1

    8 Marzo 2022 at 15:10

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