Politica

Gli angeli intervengono nella guerra in Ucraina

proposto da Sandro Russo

Con  articoli di Michele Serra da la Repubblica di oggi e di Alessandro Notarnicola da del 13/02/2017 da www.ilfarodiroma.it – allegati in formato .pdf.

Scrivevo qualche giorno fa a commento di un articolo sulla guerra (leggi qui, in Commenti) che in condizioni eccezionali c’è bisogno di azioni dimostrative e simboliche, non importa quanto pazzesche siano.
“Trovo pazzesca la decisione della Ue e dell’America di fornire più armi ai resistenti di Kiev. Le migliori menti (militari) del mondo non riescono a pensare a niente di più originale? Quale sarebbe la logica? Testare la capacità dei russi di rispondere con altrettante armi?
Intanto tra gli opposti armamenti, ci sono essere umani… ucraini o russi che siano!
Se mandassero fiori – o angeli (…che fa il Papa, sta a guardare?) – il risultato non potrebbe essere più disastroso.
Altre idee sono urgentemente richieste: per esempio potenziare l’azione di Anonymous, lavorare massivamente sulla rete informatica e sulla trasmissione degli ordini, sui mezzi di comunicazione. Meno armi, più idee e più fantasia!”.

Avevo davanti agli occhi la ‘visione’ del papa vestito di bianco con le braccia aperte, tra le macerie di Kiev.
Vivo a Roma nel quartiere San Lorenzo, fin dai tempi della Casa dello Studente; poi a piazza dei Sanniti, ora nei pressi dello Scalo S. Lorenzo, e mi sono note le immagini del bombardamento del quartiere il 19 luglio del ’43 da parte degli Alleati.
Sono andato alla ricerca di foto, di quell’evento e ho trovato qualcosa, ma anche – come sempre succede quando si va ad approfondire – dubbi sulla attendibilità e l’attribuzione delle foto. Pare infatti che le immagini che si vedono comunemente siano relative alla seconda uscita del Pontefice, dopo il bombardamento del 13 agosto 1943, alla basilica di S. Giovanni in Laterano.

L’articolo relativo, di qualche anno fa è riportato in fondo. Qui uno stralcio:
“In quella foto sono tutti puliti e qualcuno ha persino la brillantina sui capelli – afferma Gaetano Bordoni titolare della storica bottega di barbiere di San Lorenzo che all’epoca dei fatti aveva 10 anni – invece la gente era ridotta come fantasmi, tutti bianchi dalla te sta ai piedi per la polvere dei calcinacci. Eravamo pochi, sporchi, spaventati e con tanta rabbia. Il Papa scese a piedi da viale Regina Margherita perché l’auto era stata bloccata dai cumuli di macerie, transitò rapidamente su piazzale del Verano e attorniato da alcuni frati alzò le braccia al cielo davanti alla basilica di San Lorenzo semidistrutta dalle bombe. È rimasto qualche minuto, ha fatto dei gesti al futuro Papa Montini, che lo accompagnava, e poi è andato via senza distribuire alcuna banconota”.

E si potrà anche obbiettare che erano altri tempi, che i bombardamenti erano finiti e il Papa non rischiava niente, e poi non era andato tra le macerie – a piazza dei Sanniti, per dire -, ma si era fermato sul piazzale della Basilica di S. Lorenzo fuori le mura. Ma l’atto simbolico resta.

Per aggiornarci al presente, Michele Serra su la Repubblica – spesso e volentieri citato da me e sul sito – amplifica la ‘visione’ e fa una proposta surreale, sempre nella direzione di una tensione pacifista di risoluzione del conflitto.

Scrive Serra (articolo completo in formato .pdf in fondo):
I leader Ue a Kiev come scudi
di Michele Serra

“Esiste un’alternativa alla logica delle armi? Se lo chiedono da sempre i pacifisti, il cui svantaggio politico, in tempo di guerra, è di cruda evidenza. Quando hai i cingoli sotto il balcone la bandiera della pace sembra un patetico orpello, quando i missili colpiscono la tua casa e i tuoi figli è l’istinto, ben prima della ragione, che ti dice di armarti per difenderti.

Eppure le pratiche di pace — il volontariato, l’assistenza alle vittime e l’accoglienza dei profughi, gli ospedali a ridosso dei vari fronti disseminati nel mondo — non solo esistono anche in tempo di guerra, ma alla guerra resistono, e nella guerra brillano anche di più, come falò nelle tenebre. Non sono pensiero astratto, non sono “belle parole”, sono atti di persone e sono corpi di persone che occupano uno spazio fisico, nonché morale, sottratto alla guerra. E molto spesso lo fanno a rischio della propria incolumità, e al netto di qualunque interesse economico. Così come esistono gli speculatori di guerra, esistono persone che, proprio perché c’è la guerra, abbandonano ogni calcolo. (…)”.

Brazil è un film del 1985 diretto da Terry Gillian

Il Papa a S. Lorenzo il 19 luglio del ’43:
Pio XII. Tornano alla luce le foto della storica visita del Papa al quartiere tiburtino il 19 luglio 1943

L’articolo di Michele Serra su la Repubblica di oggi 3 marzo 2022:
Michele Serra. I leader UE a Kiev come scudi umani

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