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Mascherine e No Vax, polemiche sui media

proposto da Sandro Russo

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Oggi cade l’obbligo delle mascherine all’aperto, ma non si arrestano le polemiche no Vax.
Nei giorni scorsi hanno tenuto banco sui media alcune notizie, tra cui quella riportata da Luigi Manconi nel suo articolo du la Repubblica dello scorso 8 febbraio: Il bambino, la trasfusione che salva la vita e la libertà di scelta

“La storia è nota. Un bambino di due anni, affetto da una patologia cardiaca e ricoverato all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, deve ricevere una trasfusione di sangue finalizzata a una delicata operazione chirurgica. I suoi genitori pretendono che, a donare il sangue, siano persone non vaccinate contro il Covid e lanciano un appello perché si presentino donatori non immunizzati. L’ospedale e il centro trasfusionale si oppongono e, di conseguenza, la controversia viene sottoposta al giudizio del Tribunale di Modena che, nella giornata di martedì, si è pronunciata disponendo l’esecuzione della trasfusione.

Ancora… Le parole di Giorgia Meloni sul vaccino alla figlia – pronunciate la mattina dell’8 febbraio nel corso dell’intervista con il direttore de “La Stampa” Massimo Giannini – hanno scatenato la reazione della comunità scientifica. «Non vaccino mia figlia, perché il vaccino non è una religione, ma una medicina, quindi valuto i rapporto rischi-beneficio», aveva annunciato la leader di Fratelli d’Italia, spiegando che «le possibilità che un ragazzo muoia di Covid sono le stesse che uno muoia colpito da un fulmine, cioè lo 0,06 per cento» assicura Meloni. E aveva concluso: «Questo è un vaccino in sperimentazione, che finisce nel 2023».

Ma queste parole hanno sortito una reazione immediata e durissima della comunità scientifica. A partire da Roberto Burioni, virologo del San Raffaele di Milano, che ha fatto un “fact-checking” delle parole della leader di FdI: «Meloni: “Le possibilità che un ragazzo muoia di Covid sono le stesse che muoia colpito da un fulmine”. Anni 2020-2021: – Morti per fulmine negli USA: 28 (di tutte le età); – Morti per Covid negli USA: 900 (sotto i 18 anni)».
A risponderle anche Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, che in due anni di pandemia si è distinta per la puntuale analisi dei dati e degli scenari legati al Covid. «Onorevole Giorgia Meloni – ha twittato Cartabellotta – lei è libera di non vaccinare sua figlia. Non di fare disinformazione pubblica sui vaccini. Grazie».

Dalla rubrica giornaliera Cucù di Sebastiano Messina su la Repubblica di mercoledì 9 febbraio un commento che mi ha colpito, e qui riporto:
“Giorgia Meloni dice che non farà vaccinare sua figlia perché «le probabilità che un ragazzo muoia di Covid sono le stesse che uno muoia colpito da un fulmine». È vero. Ma le probabilità che lei colga il nesso tra la vaccinazione dei ragazzi e la fine della pandemia sono le stesse che uno venga colpito da un fulmine e sopravviva”.

Poi la pittoresca uscita di Salvini a proposito della vaccinazione di sua figlia [che si può commentare solo con una vignetta, della geniale ElleKappa (da la Repubblica di ieri]:


Infine uno stralcio dalla rubrica Invece Concita di Concita De Gregorio che su la Repubblica di ieri, 10/02 riprende “la distinzione che Luigi Manconi fa tra “religioni” e “subculture”, senza negare il problema etico-giuridico che si pone sempre quando la libertà di scelta va contro l’interesse vitale è utile a riportare su toni razionali la discussione sul vaccino ai bambini. Manconi commenta il caso del bimbo di due anni in attesa di un’operazione al cuore i cui genitori, No Vax, pretendono che le trasfusioni siano di “sangue puro”, cioè donato da persone non vaccinate. Definisce questa motivazione “dissennata”.
(…) “aggiunge Manconi, le opinioni dei No Vax non sono una religione ma “un caso di primitivismo culturale privo di qualunque rispetto per le evidenze scientifiche”.
Più avanti, e conclude:
“E veniamo a Giorgia Meloni, che non vaccina la figlia perché “il vaccino non è una religione ma una medicina”. Appunto. Non sono religioni, le posizioni contrapposte, ma scienza (medicina) da una parte e subcultura dall’altra. Nella stessa intervista Meloni si dice pronta a governare e subito Salvini avvisa che anche lui non vaccinerà sua figlia. Interessante che sul “primitivismo culturale” si ricompatti il centrodestra che solo l’altro ieri era “sciolto come neve al sole”. Dice molto del futuro possibile che ci aspetta”.

***

Appendice dell’11 febbr. 2022 (cfr. Commento di Sandro Russo in risposta a Vincenzo)

L’articolo di Repubblica citato nel testo (file .pdf)

Intervista. La Repubblica del 10.02.22. pag. 7

2 Comments

2 Comments

  1. vincenzo

    11 Febbraio 2022 at 18:35

    Sandro, tu non hai figli vero? La Meloni ha una figlia e decide di non inocularla. La cosa dovrebbe finire lì, invece non finisce lì va oltre. E si parla a questo punto di contrapposizione tra “scienza” (medicina) e subcultura.

    Questa cosa ormai ha preso una piega molto più grande di quello che ci immaginiamo, e secondo me non finirà con un colpo di spugna.

    Aspettiamo per vedere come finirà questa storia

    Io posso ricordare che anche chi ha firmato il manifesto sulla razza erano scienziati. Scienziati che affermavano che le razze esistevano. C’era a quei tempi, una subcultura – la scienza era quella fascista – che resisteva. Era una minoranza, dovevano fuggire perché c’erano più spie che cittadini. Si girava con la tessera verde, la propaganda era martellante e quotidiana. Nelle patrie galere, i resistenti venivano torturati e umiliati. C’era il confino politico per gli avversari di regime.

    No, non faccio paragoni, non vi scandalizzate, faccio solo notare che quei firmatari del manifesto sulla razza erano scienziati ‘funzionali al sistema’. Quindi io sorrido quando sento parlare di scienza contro la subcultura.

    Ci sono voluti 20 anni, e una sanguinosa guerra per eliminare quei regimi sostenuti da grandi scienziati. E per fortuna c’è stata la Resistenza che ha salvato l’anima del popolo italiano che non si è piegata alla dittatura.

    http://www.sdstoriafilosofia.it/download/2016%20VB/Il%20manifesto%20degli%20scienziati%20razzisti.pdf

  2. Sandro Russo

    11 Febbraio 2022 at 22:20

    Giorgia Meloni è una brava comunicatrice/manipolatrice, per come utilizza luoghi comuni e retorica. Indimenticabile il suo grido a effetto: “Yo soy Giorgia, soy una mujer, soy una madre, soy cristiana”, dell’11 ottobre 2021 a Madrid durante una manifestazione del partito di destra Vox.
    A cui pacatamente si rispose, in Italia: E chi lo mette in dubbio?
    Quindi dà il meglio di sé nelle crociate ideologiche senza sostanza (o farneticanti), mentre a me colpiscono i fatti, i dati statistici, le testimonianze dei medici – nel profondo sono rimasto medico – che vivono queste sciagure in prima linea.
    Per esempio, a proposito di mamme, il racconto che fa Alfredo Guarino, primario pediatra dell’Ospedale Universitario Federico II di Napoli delle due mamme con i figli ricoverati per Covid, che si sentono (…e sono!) responsabili per non averli voluti far vaccinare…
    Estraggo dall’intervista di Elena Dusi su la Repubblica di ieri 10 febbraio (il testo completo in file .pdf è annesso all’articolo di base):

    Domanda – Però solo un terzo dei bambini finora si è vaccinato. Vuol dire che due genitori su tre hanno titubanza.
    Risposta – «L’unico dubbio che si può avere in questo momento è se si preferisce fare il vaccino o prendere il Covid. Con Omicron in giro è pressoché impensabile che un bambino arrivi alla fine dell’anno senza aver incontrato il virus».
    D. – Conoscerà diversi genitori che la pensano come i due leader politici.
    R. – «Una la incontro ogni giorno in reparto. Era No Vax, ha il bambino ricoverato e non fa che ripetere che se potesse tornare indietro si comporterebbe in modo diverso. Un’altra mi ha detto che provava il desiderio di salire al 18esimo piano della torre dell’ospedale per buttarsi giù. Ovviamente esagerava, era presa dall’angoscia del momento, ma non è simpatico per una madre vedere il proprio bambino malato e isolato in ospedale con gente bardata che gli fa i prelievi tutte le mattine. Soprattutto se sa che tutto questo era evitabile. Il senso di colpa è comune a tutti i genitori No Vax, nessuno escluso.
    Personalmente è una responsabilità che non mi prenderei e non voglio pensare che qualcuno lo possa fare per calcolo politico».

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