Libri

Con Horcynus Orca ci facciamo “i film nella testa”

proposto da Sandro Russo

.

Sempre seguendo il filo della fascinazione per il gran romanzo di Stefano D’Arrigo, propongo qui uno scritto di Nadia Terranova (1) che bene esprime la sensazione che si ha, leggendo il romanzo, di vederlo per immagini, come se fosse un film… che non è mai stato fatto in realtà, ma potrebbe…

Se Horcynus Orca fosse un film
di Nadia Terranova – Da https://www.cinematografo.it/ del 6 aprile 2020

Nadia Terranova vi dà appuntamento con la Rivista del Cinematografo per consigliarvi grandi libri del passato o del presente. A caccia di capolavori

C’è un capolavoro del Novecento che, più di altri, produce immagini a mai finire, sfogliando le sue pagine si sente lo sciabordio delle onde e si toccano purissime visioni, ci si immerge in una lingua complessa e fluente e si vive dentro una serie di scene agite e sognate: si tratta di Horcynus Orca, di Stefano D’Arrigo, opera quasi unica di un grandissimo scrittore che vi si dedicò per vent’anni con ritmo ossessivo e passione-pulsione totalizzante.

Chiudete gli occhi e pensate a Moby Dick, e poi all’Ulisse di Joyce, e poi ancora all’Odissea, quindi tenete tutto insieme e tenete insieme anche aggettivi che vanno da storico a gotico, da epico a totemico, da avventuroso a marino, da disperante a sensuale.

Per qualche strana ragione, anziché venirne fuori un pasticcio, l’alchimia sarà perfetta. Infine, prendete un marinaio e una “femminota”, fate loro traversare lo Stretto di Messina e mettete a tacere tutto il resto: niente tacerà, le “fere”, creature marine sfuggenti e terribili, continueranno a urlare senza che a voi sia più dato sapere se quel rumore è sogno o realtà.

Ecco gli ingredienti: c’è un marinaio, Andrea detto ’Ndria che di cognome fa Cambrìa, al quale tocca di compiere la traversata. C’è un tempo in cui questa traversata avviene, e sono cinque giorni: dal 4 all’8 ottobre 1943. C’è una committenza tutta particolare che esorta al viaggio, una commissione di donne ovvero le “femminote”, contrabbandiere di sale, e c’è una ragione: trovare un varco per arrivare in Sicilia dopo che gli angloamericani hanno affondato tutti i “ferribò”, i ferryboat. Ci sono l’epica, il mito, una narrazione postmoderna, c’è il viaggio dell’eroe, c’è la sensualità, c’è la traversata di ’Ndria con Ciccina Circè, la sensuale femminota mezza maga, che lo accompagna e lo guida. C’è il fantastico: il mondo delle fere, creature vive e morte, sulla scena e nel ricordo.

Ciccina Circè che naviga sullo Stretto [immagine dal web – http://lettermagazine.it/ (ottobre 2012)]

La lingua letteraria del romanzo sembra già tradursi in quella filmica, il materiale visivo straborda. Eccolo: un potente viaggio di mare, un’epica senza lirica, un’epica cupa e ridente, feroce e barocca, dove nulla riesce troppo a lungo a mantenere una natura ammaliante. Un’epica gaia e autodistruttiva, piena di scene madri e di dettagli imperdibili.

Allora si avrebbe voglia di rivederlo mille volte per passare dal continente all’isola e quindi, di fatto, unire l’Italia; un film per raccontare il fascismo attraverso un busto di Mussolini dentro il quale una femminota fa la pipì, per guardare alla storia attraverso l’epopea.

Horcynus Orca è, come Morgana, come Orione, come Scilla, come Cariddi, come Cola Pesce, un mito dello Stretto, come loro è monumentale e inafferrabile insieme. Che sfida, che gioia per gli occhi, per il cervello e per il cuore.

[Di Nadia Terranova, da https://www.cinematografo.it/ del 6 aprile 2020]

Nota e link
(1) – Nadia Terranova, scrittrice e giornalista, siciliana di nascita (Messina, 1979, ma dal 2003 vive e lavora a Roma), riletta di recente nelle pagine di Robinson (la Repubblica) (leggi qui e qui, in fondo all’articolo) ma ancor prima apprezzata per la per un suo libro: “Bruno. Il bambino che imparò a volare” (2012), su un altro scrittore geniale, un grande del Novecento anche lui poco conosciuto, Bruno Schulz, di cui si è già scritto sul sito (leggi qui e qui).

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top