Editoriale

Epicrisi 357. Timidi segnali di fumo

di Enzo Di Fazio 

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Di norma il titolo dell’epicrisi viene fuori alla fine del “componimento”. Dopo che si è scritto e si sono fatte argomentazioni, quasi sempre quelle tre/quattro parole che si scelgono vengono in maniera pressoché spontanea.

Questa volta no, il titolo l’ho scelto prima, volutamente. Quasi come a volermi dare un tema da svolgere.
Eccone la genesi.
Scorrendo gli articoli della settimana ho notato che se non fosse per il frontespizio, per qualche incursione di carattere antropologico di Franco De Luca e per le foto con cui quotidianamente corrediamo il meteo non ci accorgeremmo di essere un sito nato per raccontare Ponza, la sua storia e la sua gente ma soprattutto i problemi del suo presente.
Non che gli altri argomenti non siano d’interesse.
Il 27 si è commemorata la Giornata della Memoria e non si poteva non darle il giusto risalto, ma capitano settimane che di Ponza si parli proprio poco.
Sono stato spesso sostenitore di quanto importante sia guardare oltre i confini dell’isola ma ho anche cercato, assieme ai colleghi della Redazione, di suscitare, quando possibile, l’attenzione nei confronti dei tanti problemi isolani.
A volte ci siamo riusciti, altre volte no, vedi il nulla che è seguito al tentativo di avere, con l’articolo pubblicato il 28 dicembre 2021, delle risposte alle tante domande che abbiamo fatto e che si è posta la comunità isolana.

E in questo nulla che ci avvolge, ecco apparire, come timidi segnali di fumo, la lettera che Mariano De Luca ha rivolto e consegnato a tanti ponzesi nel mese di settembre e che, proposta da Vincenzo Ambrosino, è stata pubblicata qualche giorno fa sul nostro sito.
In maniera pacata, signorile come è nel suo stile, Mariano pone sul tappeto tutti i problemi dell’isola, dai collegamenti marittimi alla carenza sanitaria, dal piano di riassetto idrogeologico al decoro urbano.
Non dà giudizi ma non cela lo scetticismo che prova nei confronti degli attuali amministratori così come nei confronti di quelli passati e lancia un appello, pensando alle prossime Amministrative, agli uomini di buona volontà – è proprio il caso di dirlo – che abbiano idee, lontane dagli interessi individuali, da mettere insieme per il bene comune.

Alla lettera di Mariano non hanno fatto seguito commenti.
Mi auguro, ci auguriamo, che Mariano abbia raccolto, durante questi mesi che sono trascorsi, idee di governo per trasformarle in impegno propositivo, come lui stesso auspica nel concludere la lettera.
Così come auguro a lui e a tutti i ponzesi anche la risoluzione del problema delle esalazioni del depuratore e quello della raccolta dei rifiuti che ancora Mariano con la lettera aperta del 16 novembre dello scorso anno portò all’attenzione degli amministratori.

Certo c’è tanto da fare sull’isola per incombenze irrisolte nel passato ma anche per incombenze che scaturiscono dalle novità del presente: vedi ad esempio il processo di pianificazione dell’utilizzo dello spazio marittimo di cui parla Tonino Impagliazzo e le opportunità del PNRR.
Per i fondi messi a disposizione per la banda larga, andata deserta la prima gara come annunciato dalla stampa qualche giorno fa, è molto probabile che sia rivisto il bando per renderlo più accessibile.
Ci sono poi i fondi messi a disposizione per la realizzazione di progetti integrati sull’efficientamento energetico e idrico, la mobilità sostenibile, la gestione del ciclo dei rifiuti, l’economia circolare e la produzione di energia rinnovabile che andranno presentati entro il 17 aprile prossimo


La materia non è semplice e c’è il rischio che la percezione delle difficoltà connesse alla elaborazione dei progetti, scoraggi i Comuni di affrontare il lavoro.
Silverio Lamonica ha suggerito correttamente la consultazione del sito del governo ma penso sia anche opportuna la realizzazione di sinergie e di consultazioni tra i Comuni delle isole minori.
Più che piangersi addosso è bene rimboccarsi le maniche, leggere, approfondire, studiare, in una parola attivarsi con ogni mezzo per raggiungere più obiettivi possibili.

La parte che il sito ha riservato invece agli argomenti di natura culturale è, come di consueto, molto ricca.
A metà settimana c’è stata la commemorazione della Giornata della Memoria e, come è giusto che fosse, abbiamo cercato di ricordarla dedicandole diversi articoli.
I contributi sono venuti da Rosanna, da Patrizia Maccotta, da Sandro Russo, dal Comune di Minturno con progetti di recupero, analisi storiche e proposizioni di articoli di quotidiani, di lettere di sopravvissuti, di film e di libri.


Attraversare questi scritti, vedere quei film, leggere delle atrocità subite da chi aveva la sola colpa di essere ebreo, fa rabbrividire ma serve a non dimenticare.
Leggere della lotta per la sopravvivenza di tanti bambini, del loro modo di comunicare, del perdersi di alcuni di loro e del ritrovarsi di altri a distanza di anni, ci aiuta a capire quanto male possa generare l’uomo ma di quanto riscatto sia anche capace.

Non ci stancheremo mai abbastanza di scrivere e di raccontare per non dimenticare gli orrori dell’olocausto e le tristi conseguenze delle leggi razziali fasciste del 1938 (in passato ne abbiamo scritto qui e qui).
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono essere sedotte ed oscurate: anche le nostre” ha scritto Primo Levi
E’ vero, c’è il rischio che nella ritualità istituzionale di questa giornata si perda l’essenza della commemorazione e il valore della memoria come insegnamento di vita.
Perciò è nei nostri comportamenti, è nella quotidianità che dobbiamo dimostrare la condanna al razzismo e alle discriminazioni. In che modo? Semplicemente rispettando l’essere umano in quanto tale, senza distinzione di razze ed appartenenze sociali, come ci ricorda peraltro, fin dal 1948, l’art. 3 della Costituzione

Ma c’è di più da fare in un mondo come quello di oggi pieno di disuguaglianze ed ingiustizie crescenti, perché la storia non ci assolverà. Ce lo ricorda Sandro Vitiello parlando dei migranti e di quella fetta di mondo discriminata in tutto
Compito non facile, ma non impossibile se i problemi di quei popoli diventeranno punti essenziali nelle agende delle istituzioni politiche, come aveva cominciato a fare il compianto David Sassoli

Il recupero della memoria, come esercitazione per legare il nostro presente al passato, in un’isola come Ponza serve anche per informare i giovani delle vicende della loro terra, teatro di eventi che hanno avuto a che fare, attraverso il confino politico, con la negazione di alcuni diritti fondamentali come la libertà di espressione
Spiace che Ponza non sia ancora riuscita a realizzare concretamente – quantunque se ne parli spesso – un luogo da destinare alla custodia di documenti, oggetti, libri contenitori di testimonianze di un’importante parte della sua storia.
Anche qui aspettiamo risposte che tardano a venire.

Tra le altre cose apparse sul sito mi piace ricordarne almeno due, entrambe proposte da Sandro:
– il film“E noi come stronzi rimanemmo a guardare” di Pierfrancesco Diliberto (PIF) perché affronta in maniera, per certi versi anche ironica, un tema serissimo che è quello dei rider e il difficile percorso che stanno affrontando i lavoratori delle consegne a domicilio per l’inquadramento giuridico che meritano e le tutele cui hanno diritto; ma più in generale in che baratro stiamo precipitando per la delega rilasciata ‘in bianco’ ai social e alle agenzie di informazione trans-nazionali.
– gli articoli sui libri che, bocciati o osteggiati quando gli autori erano in vita, sono diventati capolavori dopo la loro morte. In questi scritti gli interessanti contributi di Paolo Di Stefano, giornalista del Corriere della Sera e di George Steiner, scrittore francese, saggista e critico letterario.

Ed ora due belle notizie
la nascita di Lavinia che porta a cinque i lieti eventi del 2022; un segno positivo in controtendenza rispetto al calo continuo del tasso di natalità del nostro Paese. Merito dell’aria buona e del mare di Ponza o… ci ha messo uno zampino anche il lockdown da Covid?


L’altra buona notizia è che Mattarella è stato rieletto Presidente della Repubblica, la soluzione più facile e più utile, in questo momento, per il nostro Paese dopo che nei giorni scorsi il sistema dei partiti politici ha dato prova della crisi che da anni lo attraversa. Non è il sogno (impossibile) che aveva accarezzato Tano, ma penso, visto come si stavano mettendo le cose, sia la scelta anche da lui auspicata.

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